Carissimi,
questa mattina, alle ore 10, nell’infermeria della comunità “Divina Provvidenza” di Roma, si è addormentata dolcemente nel Signore la nostra sorella
CARMINATI GIUSEPPINA sr ELISABETTA
nata a Graffignana (Lodi) il 13 maggio 1930
Sr Elisabetta era accolta nell’infermeria da circa sette anni, da quando a causa di una maculopatia aveva perso gradatamente la vista fino a diventare cieca. Circa tre anni fa, aveva subito un infarto cardiaco ma continuava a vivere serenamente, addirittura allegramente, sollevando le sorelle con i canti della giovinezza e proclamando volentieri quelle poesie che avevano segnato la sua infanzia. Aveva un cuore di fanciullo che la portava a sognare, a dialogare, a sentire realmente presenti, accanto a sé, la sorella e altre persone care che l’avevano preceduta in paradiso. Pochi giorni fa, alle juniores che si preparano ai voti perpetui, aveva espresso tutta la felicità di essere Figlia di San Paolo. E in realtà la sua vita paolina è stata segnata dalla gioia, dall’entusiasmo, da una vivace passione apostolica.
Entrò in congregazione nella casa di Alba, il 18 ottobre 1947, precedendo la sorella sr Franca e altre cinque giovani che, a grappolo, seguirono il suo esempio attratte dalla sua testimonianza gioiosa.
Visse a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1950. Ebbe poi il dono di frequentare i corsi di filosofia, teologia e cinematografia organizzati in congregazione che la prepararono a un fervoroso lancio apostolico specialmente nell’ambito di quelle missioni bibliche, catechistiche, mariane che su richiesta dei vescovi e dei parroci precedettero, accompagnarono e seguirono il Concilio Vaticano II. Erano missioni “paoline” che facevano ampio uso, oltre che delle esposizioni e della predicazione orale, dei cortometraggi catechistici e dei vari film religiosi disponibili. Sr Elisabetta si era specializzata nella preparazione delle mostre per le quali aveva una rara capacità di coinvolgere ogni categoria di persone, specialmente le suore di altri Istituti. Le sue richieste di aiuto e di collaborazione avevano certamente una funzionalità pedagogica ed erano incrementate dalla sua abilità comunicativa e dalla grande apertura di cuore, ereditata da mamma Erminia. A sr Elisabetta non si poteva negare nulla… tanto era forte la sua insistenza e la forza della motivazione. Per l’apostolato paolino, quello fu un periodo splendido, un tempo di grazia e fecondità caratterizzato da particolare creatività.
Per qualche anno dovette sostare ad Albano per curare una grave malattia. Ma poi riprese a percorrere le vie dell’Italia e ad aprire le comunità alla bellezza della comunione. Cagliari, La Spezia, Benevento, Mantova, Biella, Milano, Savona sono state le case filiali testimoni della sua carica apostolica e soprattutto della sua capacità di relazionarsi con tutti, diffondendo pace e amore alla missione. A Cagliari, per un triennio, svolse pure il compito di superiora locale.
Dal 1999, risiedeva a Roma, dapprima al “Divin Maestro” e poi nella comunità “Divina Provvidenza” da dove raggiungeva la libreria situata nel complesso dell’Abbazia delle “Tre Fontane”, accanto al luogo del martirio dell’apostolo Paolo. Aveva creato una vasta rete di rapporti e di amicizie apostoliche anche con persone di spicco del mondo dell’arte e della cultura. Voleva a tutti un bene sincero e spontaneo che era ricambiato e favoriva lo sviluppo apostolico. E anche quando non ci vedeva quasi più, l’ardore missionario rimaneva il faro che guidava e orientava la sua vita.
Il Signore l’ha chiamata nella pace, in modo improvviso, nella stanza che occupava ormai da diversi anni: questa mattina aveva percepito una certa fatica ad alzarsi ma proprio mentre l’infermiera cercava di prestarle aiuto, un arresto cardiaco ha segnato il passaggio nell’eternità. Ci piace immaginare che sr Elisabetta si sia presentata al Padre buono recitando la più bella delle poesie, la poesia della sua vita ed elevando il canto della persona innamorata.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 21 febbraio 2020.