Una celebrazione all’insegna della gioia e del ringraziamento per il dono della vita paolina, quella celebrata questa mattina, 29 di giugno, nella Cripta del Santuario Maria Regina degli Apostoli. Tutta la Famiglia Paolina presente rappresentava e augurava i 429 fratelli e le sorelle del mondo che in questo anno festeggiano i Giubilei di professione religiosa e ordinazione presbiterale. Insieme, la presenza di tutti i Superiori maggiori della Società San Paolo, ha reso ancor più significativa questa giornata. Nell’omelia don Valdir José De Castro, Superiore generale, ha sottolineato come san Pietro e san Paolo fossero diversi per carattere, formazione e sensibilità eppure entrambi «trasformati» dall’amore del Signore. La misericordia di Dio ci rende testimoni «non solo per mezzo dei diversi apostolati, ma soprattutto con la testimonianza personale di ognuno. Tale testimonianza si manifesta anzitutto nelle relazioni umane che includono gesti di accoglienza, di misericordia, di pazienza, di tenerezza verso i fratelli, con azioni concrete che portano a vivere l’unità nella diversità dei doni e a impegnarsi sempre a crescere nella comunicazione che porta alla comunione, in vista della missione». Ogni membro della Famiglia Paolina è “ministro della riconciliazione” e vero costruttore della cultura dell’incontro. Con queste parole del Superiore generale, ringraziamo chi prima di noi ha speso la vita per il Vangelo seguendo Gesù Maestro, sull’esempio di chi ci è padre, l’Apostolo Paolo, e il Beato Alberione. Auguriamo ai festeggiati una sempre più feconda vita paolina.