Carissimi,
alle ore 13,15 della XII Domenica del T.O., nella comunità di Albano, il Divin Maestro ha chiamato dolcemente a passare all’altra riva, la riva della pace e della gioia, la nostra sorella
GRILLO FRANCESCA sr MARIA PROVVIDENZA
nata a Terrasini (Palermo) il 3 gennaio 1935
Sr M. Provvidenza ricordava con fierezza le sue origini siciliane, la numerosa e bella famiglia, la partenza da Terrasini per entrare, l’11 febbraio 1960, nella casa di Roma come postulante. Ricordava la sua prima professione emessa a Roma il 30 giugno 1963 dopo essersi dedicata per qualche tempo alla diffusione itinerante del vangelo nella diocesi di Roma e in quella di Palermo. Soprattutto ricordava i sedici anni trascorsi negli Stati Uniti, l’amicizia con “Maestra Paola”, il tempo donato alla diffusione del vangelo presso uffici e collettività delle diocesi di Bridgeport, Buffalo NY, San Diego, Philadelphia, Cleveland. E ricordava gli anni trascorsi come cuoca, dapprima a Boston (Stati Uniti) e poi, dal 1981 al 2003, ad Albano a servizio degli ammalati dell’Ospedale “Regina Apostolorum” e delle numerose sorelle della comunità. Oltre vent’anni di grande impegno nei quali, con l’aiuto di altre sorelle e del personale addetto, era chiamata a preparare i pasti per oltre quattrocento persone. Piccola di statura, manovrava con destrezza i grandi pentoloni e sollecitava tutti alla sveltezza. Ma il suo sguardo spaziava sul mondo che aveva imparato a conoscere nei numerosi viaggi. Nel 1993, in occasione del “Progetto missionario” si era offerta volentieri per sostenere qualche nuova apertura. E quando comprese che questo non era possibile, chiese alla superiora generale di affidarle una nazione per la quale pregare e offrire. Le era stata messa a cuore la piccola comunità di Bucarest (Romania) che ha sempre portato tra le intenzioni più care.
Nel 2003, accolse volentieri la proposta di recarsi a Nairobi (Kenya) per unirsi all’équipe formativa e avviare le novizie africane all’arte culinaria e agli altri uffici domestici. Trascorse in Africa tre anni molto intensi nei quali seppe farsi giovane con le giovani, impegnandosi a trasfondere nelle formande la ricchezza della sua esperienza paolina, l’amore a don Alberione, a M. Tecla e soprattutto la visione universale della congregazione. Nel 2006 rientrava nuovamente ad Albano per continuare a correre nei lunghi corridoi della casa e donarsi in tanti piccoli servizi. Sette anni fa, a motivo del peggioramento della salute, venne accolta nel reparto dell’infermeria. Arguta e molto simpatica, sapeva far udire la sua voce specialmente quando si oltrepassava la sua stanza senza rivolgerle un cenno di saluto. Secondo il suo stile svelto e fattivo, nel 2019 era riuscita a superare con agilità la frattura del femore senza sottoporsi a intervento chirurgico. Correva con il suo deambulatore ricordando a tutti le grandi cose che il Signore aveva fatto per lei in tutta la sua lunga e bella vita paolina. Con compiacenza, si vantava dei “sette” passaporti che le avevano permesso di esercitare l’apostolato paolino nei vari continenti. E specialmente negli ultimi anni, esprimeva l’ardente desiderio dell’ultimo passaporto, quello che le apriva le porte del paradiso. La consolava e le dava grande gioia la certezza che i fratelli lontani l’accompagnavano con tanto amore e benevolenza. E per questo aveva espresso, per il suo funerale, un unico desiderio: un mazzo di rose bianche che rappresentasse tutti i propri cari.
La visita del Signore è giunta improvvisa anche se da tempo le sue condizioni fisiche destavano preoccupazione. Mentre concludeva il pranzo, le è stato rilasciato l’ultimo passaporto, quello della vita eterna. Affidando alla misericordia del Padre questa cara sorella, la ringraziamo perché nella sua vita ha cercato di realizzare la grande aspirazione del giorno della sua prima professione: essere nelle mani delle superiore come Gesù Bambino nelle mani della Madonna per crescere come Lui e con Lui…
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 23 giugno 2024