Carissimi,
ieri sera, alle ore 21,45, nella comunità “Tecla Merlo” di Albano, il Padre misericordioso ha chiamato a sé la nostra sorella
VIVIAN ANTONIETTA sr MARIA ANTONIETTA
nata a Marostica (Vicenza) il 30 dicembre 1926
Canada, Francia, Madagascar, Pakistan, Repubblica Ceca… sono state le nazioni nelle quali ha profuso lo zelo missionario, l’amore a tutti i popoli, l’apertura di mente e di cuore verso le sorelle della congregazione nei vari servizi di governo che è stata chiamata a svolgere lungo tutto l’arco della vita paolina. Un’esperienza davvero “unica” quella di sr M. Antonietta che vale la pena ascoltare dalle sue stesse labbra, a partire dal tempo tribolato e illuminato del discernimento vocazionale. Così sr M. Antonietta si raccontava:
«Nel 1937, frequentavo la quarta elementare a Marostica (Vicenza) quando la zia sr Bartolomea si presentò a casa nostra e indirizzandosi a mia sorella che aveva appena compiuto la V elementare, disse: “Come d’accorso, Maria, sono venuta a prenderti”. “Zia, rispose lei, ho cambiato idea, non mi farò più suora”. Intervenni dicendo: “Vengo io zia”. Mio papà non poteva convincersi che una bambina poco più che undicenne potesse sapere cosa fosse vita consacrata. Ma dovette cedere a malincuore. A Roma passai quattro anni nell’entusiasmo, nello studio, e nella preghiera, nell’apostolato ma anche nella fame e nella guerra. Il 24 gennaio 1943 feci la vestizione religiosa. Ma intanto soffrivo per le continue tossi e bronchiti. All’inizio dell’aprile del 1943, le superiore mi annunciarono che era meglio tornare a casa. Ripresi gli studi magistrali e mi adattai bene al nuovo stile di vita. Mi inserii completamente nelle attività parrocchiali e cominciai a sognare.
Nel 1949, conclusi gli studi, mi prese un forte dubbio vocazionale. A ventitré anni, mi dicevo: “Se solo il Primo Maestro potesse dirmi che non ho la vocazione religiosa e di stare tranquilla…”. Nel novembre 1949, sr Bartolomea mi scrisse che il 15 dicembre il Primo Maestro e M. Tecla sarebbero passati da Verona. Don Alberione mi accolse paternamente, mi fece diverse domande e alla fine pose la testa inclinata tra le mani, e dopo qualche momento la sollevò dicendo: “Il Signore ti chiama, devi rientrare in Congregazione”.
Fu come se il mondo mi crollasse addosso. Scoppiai in pianto… Tra le lacrime gli dissi le mie difficoltà. Lui ebbe una riposta per tutto, mi diede la benedizione e mi invitò a presentarmi alla Prima Maestra la quale vedendomi uscire in lacrime mi domandò: “Antonietta, ti ha detto che non hai vocazione?”. “No, risposi, mi ha detto che ho vocazione”.
Ripresi così il cammino in congregazione con la certezza, sicura, solida, incrollabile che era il Signore a chiamarmi. In seguito, ogni ricordo di questo momento sprigionava in me tanta fede, coraggio, entusiasmo e rinnovava il bisogno di essere fedele a Colui che aveva avuto tanta pazienza nel sapermi attendere. Mi abitava la certezza che il Signore avrebbe provveduto a tutto. Ho vissuto intensamente, quasi con una certa incoscienza, ma con la certezza che c’era Lui. Oggi, dando uno sguardo al passato mi sembra di aver vissuto una vita semplice, lineare, permeata dall’amore di Dio e dalla sua tenerezza».
Sr M. Antonietta entrò in congregazione, una seconda volta, il 18 dicembre 1949 nella casa di Roma. In questa comunità visse il noviziato che concluse con la professione, il 19 marzo 1952. M. Tecla aveva intuito in lei le caratteristiche della vera missionaria paolina. Sr M. Antonietta ricordava infatti: «Subito dopo la professione, partivo con la nave Argentina, alla volta del Canada. Sbarcammo a New York dove, nella comunità di Staten Island, trovai un biglietto di M. Tecla che mi dava il benvenuto e mi augurava un buon inserimento nella casa di Montreal, aperta solo da qualche mese».
A Montreal assunse immediatamente il servizio della formazione e già nel 1957, appena emessi i voti perpetui, veniva nominata superiora delegata del Canada e superiora locale di Montreal. Dopo la riconferma del servizio, nel 1964 era nuovamente superiora della casa di Toronto.
Nel 1967, l’attendeva un altro grande salto missionario verso il Pakistan. A Karachi, allora casa dipendente dal governo generale, assunse per un anno il superiorato. L’anno seguente era nuovamente in Italia, ad Albano, come membro della commissione preparatoria del Capitolo speciale. Ma le sorprese per sr Antonietta non era finite: nel 1969 veniva nominata superiora delegata della Francia e superiora della comunità di Lyon. Per la vasta esperienza di governo che aveva acquisito, alla conclusione del Capitolo speciale, nel 1971, venne eletta consigliera generale, compito che svolse per due mandati consecutivi, nel governo di sr Ignazia Balla e in quello di sr Maria Cevolani.
Nel 1984, alla scadenza del servizio nel governo generale, venne nominata superiora delegata del Pakistan e superiora della comunità di Lahore. Rientrò in Italia dopo sette anni, affetta da una sarcoidosi polmonare. Ma neanche la malattia concesse una pausa al suo impegno istituzionale. Nel 1991 veniva nominata superiora provinciale dell’Italia, compito particolarmente difficile per lei, che aveva vissuto quasi sempre nelle circoscrizioni dell’estero.
Ma il Signore le riservava ancora qualche sorpresa: nel 1994 venne inviata dalla superiora generale in Madagascar per risolvere un difficile problema legato alla libreria. Trovata, con molta preghiera e grande spirito di fede la soluzione, sr M. Antonietta rientrò in Italia ma per poco… L’attendeva la nuova fondazione di Praga (Repubblica ceca) dove fu per qualche tempo superiora.
Rientrata definitivamente in Italia, svolse ancora il servizio di animatrice spirituale a Cicogna, di superiora nella comunità “Divin Maestro” di Roma, di addetta al centralino e alla portineria in casa generalizia. Dall’anno 2009 si trovava nella casa “Tecla Merlo” di Albano dove ha continuato, fino a quando le forze gliel’hanno consentito, a digitare testi in computer, a servizio della segreteria generale.
Scriveva nel 2011: «Spero nella misericordia di Dio, nella sua compassione, nell’intercessione della Regina degli Apostoli e di San Paolo per il tempo che mi sarà dato di vivere. Sono grata alla congregazione per quanto mi ha offerto, anche per il solo fatto di esserne membro e per l’assistenza che mi offrirà».
Ringraziamo sr M. Antonietta per la ricchissima esperienza vocazionale, per tutto il bene diffuso nelle circoscrizioni e nelle comunità dov’è passata, seminando serenità, pace, spirito di discernimento, grande saggezza. A lei affidiamo le giovani in ricerca vocazionale perché abbiano il dono di incontrare sul loro cammino una parola illuminata e sapiente, ricca di fede e possano scoprire «il filo rosso dell’amore di Dio che collega tutta l’esistenza» (Papa Francesco).
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 28 dicembre 2022