Un fragoroso applauso è risuonato nella Sala Clementina, riccamente ricoperta da affreschi rinascimentali e varie opere d’arte di notevole importanza, non appena è entrato Papa Francesco alle ore 12.15 del 25 novembre 2021. I 140 membri rappresentanti la Famiglia Paolina, presente al completo, hanno dato un caloroso benvenuto al Papa che, sedutosi, ha ascoltato il breve saluto del Superiore generale, don Valdir José De Castro.
Don Valdir ha scandito il suo messaggio con dei ripetuti “Ci benedica”, chiedendo al Papa la forza della sua preghiera per essere fedeli nel difficile apostolato del mondo della comunicazione, per essere fedeli alla missione del Fondatore e per continuare a seminare fraternità e comunione nel mondo delle relazioni e della vita di tutti i giorni. Don Valdir ha ringraziato il Papa per l’Udienza concessa, confermando la piena disponibilità a servire Cristo e la Chiesa.
Il Papa, prendendo la parola, ha ricordato alla Famiglia Paolina che questo 50° anniversario della morte del Beato Alberione è un’occasione per far memoria delle meraviglie che Dio ha fatto in questo santo dei tempi moderni, uomo «umile, silenzioso, instancabile…», come aveva scritto di lui San Paolo VI, un piccolo prete che si è messo alla scuola di Gesù Maestro Via Verità e Vita e di San Paolo apostolo, suo perfetto imitatore, creando una rete di Congregazioni e Istituti per evangelizzare la società e il mondo. Il Papa ha incoraggiato a percorrere il percorso sinodale, lavorando insieme e, soprattutto, a non dimenticare la preghiera, «il mezzo di comunicazione più importante».
L’incontro si è poi concluso nel modo caratteristico di papa Francesco, il quale non perde occasione di mettere in pratica quanto predica, accogliendo uno per uno tutti i membri della Famiglia Paolina, regalando a ciascuno oltre che una corona del rosario, una stretta di mano e un sorriso, gesto che ognuno porterà sicuramente con sé come forza spirituale che lo spingerà a vivere nella gioia e nella dedizione al bene.