FSP Italia: Sr Imelda Volpe

Nazione di nascita: Italia
+ 08/10/2018 Albano

Carissimi,

verso le ore 18,15, nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, il Cristo Maestro ha chiamato a vivere per sempre nella sua comunione e nella sua intimità, la nostra sorella

VOLPE PASQUALINA Sr MARIA IMELDA
nata a Castrofilippo (Agrigento) il 9 aprile 1928

Sr M. Imelda entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 2 novembre 1945, a diciassette anni di età. Dopo il tempo di formazione, si dedicò alla diffusione capillare e collettiva nella comunità di Novara e giunse poi a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1950, Anno Santo.

Ancora giovane professa, si dedicò con molto amore, per quindici anni consecutivi, alla libreria, nelle comunità di Palermo, Bari, Cagliari, L’Aquila. Erano gli anni segnati da una parola d’ordine: progredire! Progredire «per avere colore, mantenere il buon colore, avere spirito paolino… essere decisamente paoline, spiccatamente paoline…» (FSP53, p. 499). E nella sua semplicità, Sr M. Imelda vibrava per questi insegnamenti del Fondatore.

Nel 1965, si inserì nella comunità di Roma Antonino Pio, per prestare aiuto negli uffici di segreteria e, per lunghi anni, nella segreteria dell’Ufficio Catechistico. La sua presenza diligente, solerte, attenta, era provvidenziale per le sorelle che trascorrevano lunghe ore negli uffici redazionali impegnate nella preparazione dei testi di catechesi o di altri sussidi.

Era una dattilografa provetta e poneva tutto l’impegno per preparare, per la stampa, gli articoli o i vari testi che venivano prodotti anche dai diversi collaboratori del “Centro Catechistico Paolino”. Nel silenzio del suo ufficio, era una testimone preziosa del rinnovamento post-conciliare e del cammino della catechesi in Italia favorito anche dalle riviste “Catechisti parrocchiali” e “Via Verità e Vita”. E oltre all’impegno della dattilografia, Sr M. Imelda dedicava del tempo alla cura della Biblioteca, considerandola uno strumento efficace per la formazione culturale delle apostole paoline. Praticamente ha svolto questo servizio silenzioso fino all’anno 2013 quando, a motivo di diversi disturbi fisici, dovette essere trasferita nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano.

In occasione del sessantesimo anniversario di professione così sintetizzava il tempo vissuto: «Anni di intensa preghiera, di silenzio, di gioia, di sacrifici, di povertà donati al Signore per la sua gloria e per il bene dell’umanità».

Nelle ultime settimane, le infermiere hanno notato un rapido peggioramento soprattutto per una forte inappetenza che le impediva di deglutire il cibo. E mentre avanzava il declino fisico, Sr M. Imelda cresceva nella dolcezza e nell’abbandono nelle mani del Padre. Si è preparata all’incontro con il Maestro anche attraverso l’Unzione degli Infermi: lo stesso Signore, come buon Samaritano, l’ha presa per mano, l’ha purificata da ogni male, ha avuto per lei una grande compassione versando sulle sue ferite l’olio della salvezza e il vino dell’allegrezza e dell’amore.

Sr M. Imelda è stata chiamata al cielo proprio al termine dell’Incontro Internazionale di apostolato-economia nel quale si è tanto riflettuto sulla vocazione catechistica della Figlia di San Paolo. Affidiamo a lei, che già gode il volto di Dio, le speranze che sono sbocciate in questi giorni perché la “grazia della vocazione” possa continuare a operare nella nostra debolezza e portare molto frutto.

Con affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale

Roma, 8 ottobre 2018.


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