Carissime Sorelle,
oggi, 16 marzo 2016, alle ore 02.00 a.m. (ora locale), all’Ospedale Universitario Mayor –
Méderi, Bogotá (Colombia) il Divin Maestro ha trovato pronta per l’incontro con sé la nostra sorella
SR. M. TARCISIA – ARACELI PACHECO CAMARGO
nata il 27 aprile 1943 a Combita, Boyaca (Colombia)
Araceli entra in Congregazione a Bogotá il 10 febbraio 1959, con l’entusiasmo e la
freschezza dei 16 anni. Dopo il noviziato emette la professione religiosa il 25 marzo 1963, sempre a Bogotá, e i voti perpetui il 25 marzo 1968. Nelle relazioni per le varie ammissioni si sottolinea il suo grande spirito di sacrificio, l’amore all’apostolato e alla Congregazione.
Era una sorella particolarmente zelante nell’apostolato: a diverse riprese è nei CAL o
incaricata a livello regionale dell’apostolato. Fu per vari mandati superiora locale: nel 1975 è
responsabile della comunità presso la SSP a Bogotà, accogliendo con fede le fatiche di questa missione. I Padri Paolini la ricordano con gratitudine e affetto per la sua grande dedizione, bontà.
Sempre andava loro incontro, soprattutto quando si trattava dei giovani entrati da poco in Casa. Nel 1982 è superiora a Medellin; nel 1988 lo è ancora a Bogotá; nel 1991 è consigliera regionale e nel 1994 è superiora a Quito (Ecuador). Nel 2001 è incaricata del CRAL e nel 2004 è pure consigliera regionale. Nel 2005 è nella comunità di Cali e nel 2011 è all’Apostolato liturgico di Medellin; quindi è stata destinata a Quito, fino a quando, per motivi di salute, si è reso necessario farla rientrare a Bogotà.
Sr. M. Tarcisia era sensibile al bello: era un suo punto di orgoglio che ai Centri di Apostolato Liturgico si privilegiassero e si offrissero principalmente le «cose nostre», cioè le nostre
produzioni connotate di bellezza e di preghiera. Si coltivava molto nel campo liturgico e nei Centri era amabile con la gente. È pure da sottolineare la sua attenzione ai presbiteri «clienti» e la sua capacità di orientare la gente alla Cappella con l’Adorazione, accessibile dai Centri stessi. A lei, assieme ad altre sorelle, il merito di avere promosso l’attenzione al mondo indigeno, canalizzando per l’apostolato le abilità di tessitura propria degli Indios. Ne nacquero stole e casule con le varietà di colori vivaci, propri di tale realtà, assunte alla dignità di paramento liturgico, soprattutto in Ecuador dove a più varie riprese è stata missionaria.
Entusiasta per le iniziative della Congregazione aveva un particolare carisma nel credere e
nel portare avanti i progetti della Provincia, con fiducia nella Provvidenza e soprattutto nel lavoro assiduo delle sorelle che contribuiva a organizzare con sistematicità. Ha collaborato a dare alla Provincia questa connotazione della povertà positiva, come la intendeva il Beato Giacomo Alberione. Essendo tra le prime vocazioni colombiane sapeva valorizzare con cura e garbo tutte le occasioni di bene che Dio nella sua Provvidenza offriva alle comunità. Aveva un occhio speciale per trovare locali adatti per i Centri e le Case, per le nuove costruzioni. Ha dato un apporto qualificato, affrontando con speranza anche gli inevitabili sacrifici, per la costruzione delle nuove case di Cali e di Medellín, con un dinamismo straordinario. Sr. M. Tarcisia ci lascia nel cuore della novena a San Giuseppe: vogliamo cogliere in questa coincidenza la parola di consolazione che Dio pronuncia per la Provincia Colombia/Ecuador. Scrive Sr. M. Esperanza, la superiora provinciale: «Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa» (Is. 43,19). Con questa frase biblica possiamo riassumere il cammino vocazionale di Sr. M. Tarcisia, sempre intraprendente e amica della creatività e novità nel campo apostolico, come pure attenta alla novità di Dio nella sua vita. Integró il dolore e le fatiche proprie del cammino di discepolato con coraggio e in un silenzio di offerta. Desideriamo ringraziare Sr. M. Tarcisia, per la sua dedizione, il suo impegno e il suo dinamismo apostolico, in tutti gli anni della sua vita e per la sua fortezza in questo mese di particolare sofferenza. Ringraziamo la sua famiglia che ci è stata vicina durante l’infermità della sorella. Ultimamente ha dovuto affrontare successivi interventi chirurgici: per il tumore al cervello; in seguito all’intestino per un’emorragia, infine per una complicazione renale. Sr. M. Tarcisia, cosciente della sua gravità, si era consegnata serenamente alla volontà di Dio. Affidiamo alla sua intercessione le vocazioni e il dinamismo apostolico della provincia Colombia/Ecuador”.
Vivi, Sorella, nella gioia e nella comunione con Dio, colmo di Misericordia!