Carissime Sorelle,
Oggi, 23 dicembre 2015 alle ore 08.30, nell’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale (RM), la misericordia del Signore si è manifesta a noi con un segno eloquente della sua venuta, mediante la chiamata al gaudio senza fine della nostra sorella
SR. M. ANNINA CAROLINA ROMAGNOLI
nata il 7 marzo 1929 a Guarda Veneta (RO).
Carolina, proveniente dal Veneto, in quel tempo terra fiorente di belle vocazioni. Entra in Congregazione a Sacile (UD) il 2 febbraio 1946. Passa quindi ad Alba (CN) per il noviziato e qui emette la prima professione in data 25 marzo 1949 e i voti perpetui in data 25 marzo 1954. Ha respirato il clima del recente riconoscimento giuridico dell’Istituto con quanto comportava di speranza e di vitalità. La sua domanda per essere ammessa ai voti esprime umiltà e fiducia: “chiedo umilmente di appartenere alla Congregazione Pie Discepole del Divin Maestro. Sono molto indegna ma spero che la sua bontà mi permetta di emettere i voti religiosi” (Alba 11.2.1949).
A partire dalla professione la sua vita apostolica ha come nota dominante, l’apostolato sacerdotale. Inizia la sua missione a Catania nel 1950, quindi, dopo una parentesi di propaganda a Lugano (Svizzera), nel 1952 è a Modena. Dopo la Professione perpetua sarà per una quindicina di anni in Portogallo, a Lisbona. Inizialmente è responsabile di comunità per tre anni, quindi è cuoca o attende ai servizi generali presso la casa della Società San Paolo. Nei tempi in cui non si parlava ancora di unione europea, nella Famiglia Paolina la mobilità dei membri in Europa era una bella realtà di fatto. Nei suoi brevi scritti manifestava il contento per la vita che cresceva attorno a lei, per il “bel gruppetto di aspiranti”. In occasione del 50° di professione ha potuto recarsi, con il gruppo, in pellegrinaggio a Fatima. E scriveva: “Un grande grazie di cuore della preghiera, auguri e per i doni. Sono rimasta tanto contenta dopo 30 anni di ritornare in Portogallo, “mia seconda patria”…Sono rimasta meravigliata del progresso, le suore non potevano fare di più, ci hanno trattato in modo straordinario. Pena che (in questo momento) non ci sono vocazioni, ma per questo prego e offro. Ringrazio e benedico il Signore per la chiamata, perseveranza e per il suo amore che mi ha donato (Sanfrè 12.5.1999).
Rientrata in Italia nel 1969, è prima a Modena poi a Ospedaletti, sempre accanto ai fratelli paolini; quindi nel 1971 è responsabile di comunità a Milano casa “Famiglia Cristiana”; nel 1975 sarà a Roma san Paolo e nel 1980 a Vicenza. Nel 1981 passerà a Sanfrè come ausiliaria nell’assistenza delle sorelle inferme, quindi nel 1990 a Bordighera come cuoca. Dal 2006 è ad Albano come aiuto prima in infermeria poi nei servizi generali alla comunità e infine come sorella bisognosa di cura. Nella giornata di ieri è stata colpita, in modo inatteso, da infarto intestinale che nelle prime ore di oggi l’ha portata al compimento del suo pellegrinaggio terreno.
Sr. M. Annina aveva un carattere allegro e umoristico e sapeva creare un ambiente gioioso. Il dono di sé, che ha caratterizzato la sua vita di discepola, è maturato certamente ai piedi del Tabernacolo, nei colloqui di intimità con Gesù Eucaristico. Era infatti sempre fedele e pronta ai turni di adorazione, anche in quest’ultima tappa della sua vita, nella sua anzianità. La preghiera di adorazione era davvero il suo primo apostolato dove la carità apostolica, che aveva espresso nel dono quotidiano di sé nel servizio, era diventata l’anima della sua fervente e perseverante preghiera di intercessione, specie per i sacerdoti e per le vocazioni. La liturgia ci rende consapevoli oggi, con la nascita di Giovanni Battista, che tutto è dono di misericordia. Di fronte alla vita umile di questa sorella, rendiamo grazie con l’atteggiamento suggerito dall’Evangelo odierno: “I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei”. Consideriamo questa nuova chiamata alla vita eterna un invito per noi a prepararci ad accogliere il Signore che viene!
Sr. M. Annina, nel contemplare faccia a faccia Gesù Misericordia, ricordati di noi e del Portogallo che hai amato come tua seconda patria! Vivi in Dio e riposa in pace!