PDDM Italia: Sr. M. Timotea Bovetti

Nazione di nascita: Italia
+ 03/08/2013 Sanfrè

Carissime Sorelle,
Oggi, 3 agosto 2013, primo sabato di agosto, mese che ci orienta al Paradiso, alle ore 15,30 nella Comunità di Sanfrè (Cuneo) è tornata alla Casa del Padre la nostra Sorella

SR. M. TIMOTEA FLORA BOVETTI
nata il 23 ottobre 1919 a Narzole (CN)

Proveniente dal paese natale del B. Timoteo Giaccardo, della cui guida formativa beneficerà fruttuosamente, cresce in una famiglia unita e discretamente numerosa. Poteva contare anche su una cara parentela in Congregazione, giacché due sue parenti hanno condiviso la vocazione e missione di Pie Discepole: Sr. M. Vincenzina Fea ( 1998) e Sr. M. Speranza Torta, prossima ai cento anni. Flora perde la mamma alla tenera età di 4 anni. Il papà passa a seconde nozze e ciò influisce nella vita della giovane. Nella freschezza dell’adolescenza, quattordicenne, Flora giunge in Casa, ad Alba, il 7 gennaio 1933. Entra in noviziato nel 1939, con Madre M. Tecla Molino, emette la prima professione il 25 marzo 1940 e i voti perpetui il 25 marzo 1946. In questi anni di formazione svolge la missione a Marsiglia (Francia); è studente ad Alba nel 1940, nel 1943 è collaboratrice al Centro di Apostolato Liturgico a Milano, quindi a Livorno. Il “sì” pronunciato con decisione nella Professione Perpetua, trova subito un’ardua applicazione nella nuova missione che le viene affidata: andare in Polonia, subito dopo la guerra! La Famiglia Paolina vi aveva già messo piede nel 1935, ma fu quasi annientata dalla guerra e dalla difficile situazione sociale e politica successiva.
Sr. M. Timotea che fu scelta per dare continuità alla vita della nostra Congregazione in quella Nazione annota:“Ce ne volle del bello e del buono per convincermi ad accettare. Furono pianti e lacrime, ma quando il Signore vuole una cosa, lui la guida sempre per il nostro maggior bene e ce ne dà le disposizioni. Così, poco per volta, io andavo disponendomi a compiere la volontà di Dio” (dal Diario). Le veniva chiesto di andarvi assieme a Sr. M. Edwige Wronska, l’unica sorella polacca che aveva fatto la professione in Italia, e a un’altra giovane sorella italiana. Superando la resistenza, anche della famiglia a lei legatissima, ottiene la grazia di non opporsi più alla volontà di Dio. “Non recalcitrai più, accettai con fede l’obbedienza e mi sentii internamente cambiata”(Diario). Per Sr. M. Timotea si apre un capitolo di storia vissuta con fede eroica, giungendo in una terra colpita dalle terribili conseguenze della seconda guerra mondiale e del regime comunista. Giunta in Polonia si occupa anche dei fratelli Paolini lì presenti: si attiva per favorire il rimpatrio di Don Tarcisio Ravina ssp, che si trovava in carcere, e sostiene il cammino verso il sacerdozio del giovane chierico Don Giuseppe Luigi Labędz.
Con l’autentico spirito paolino di chi si fa “tutto a tutti” rinuncia alla cittadinanza italiana per prendere la cittadinanza polacca, come condizione per poter rimanere in Polonia. In quella situazione particolare, sotto il regime comunista, le sorelle hanno dovuto adattarsi a forme di lavoro e di missione che ne garantissero la sopravvivenza. In questo tempo difficile, nonostante tutto, ha continuato la preghiera e la ricerca di nuove vocazioni. Nel 1963, M. M. Lucia Ricci, allora Superiora generale, con la nomina di “Delegata Regionale per la Polonia e Maestra delle Novizie”, conferma la sua presenza di responsabile. Nonostante le molte opposizioni, la vita delle Pie Discepole rinasce. Sr. M. Timotea comunicando a M. M. Lucia di aver scritto le memorie sulla Polonia dal 1946 al 1968, conclude: “Il Signore guidò i nostri passi con una paterna bontà di Padre. Tuttavia i pericoli ci furono e gravi. Tutto è passato e sia gloria a Dio” (6.2.1993). Alla fine del 1968, quando la vita delle sorelle polacche aveva raggiunto un discreto sviluppo, le venne chiesto di rientrare in Italia e ancora una volta Sr. M. Timotea compie l’obbedienza nella fede.
Inizia un nuovo servizio, alla Centrale telefonica del Vaticano, dove, per la conoscenza di diverse lingue, specie quella polacca, è molto apprezzata.
Quando la sua salute comincia a declinare viene trasferita prima a Torino DM (1989) poi a Sanfrè (2003). In questi anni tornando a far visita alle sorelle della Polonia ne esprime viva riconoscenza a M. M. Paola Mancini: “È giusto e doveroso che rivolga a te, un vivo ringraziamento per il consenso di visitare le Sorelle della Polonia e i fratelli Paolini. Grazie di cuore. Fui accolta da tutte con venerazione e affetto. Ho constatato che le Pie Discepole in Polonia sono amate da Dio e apprezzate dalla Chiesa, per l’apostolato che svolgono con tanta dedizione. Si moltiplicano grandemente perché fanno un apostolato attivo per le vocazioni, compreso in Ucraina, con molta preghiera… Che belle speranze!” (25.07.1999). Nello spirito di S. Paolo verso le Chiese da lui fondate, manifesta affetto per le sorelle polacche: “Desideravo incaricarti di dare un saluto caldo e fraterno alle sorelle della Polonia perché mi sono care e le porto nel cuore. Un altro saluto alla Vergine di Częstochowa, perché l’amo moltissimo” (a Sr. M. Paola M. 22.03.2002).
Negli ultimi scritti, indirizzati a Sr. M. Regina Cesarato, Superiora Generale, manifesta come il Signore la stesse preparando per l’incontro definitivo con Lui: “Da parte mia ogni giorno mi preparo all’incontro con lo Sposo Gesù. Ho sempre nel cuore l’anelito di incontrarlo buono e misericordioso come Colui che è morto sulla Croce per salvarmi. Spero in Lui” (26.02.2006). Manifesta riconoscenza per l’animazione carismatica di “tutte noi, che desideriamo divenire sante Pie Discepole, come M. M. Scolastica, piene dello spirito del Beato Giacomo Alberione. Anch’io desidero piacere a Dio in ogni cosa e sebbene ho qualche difficoltà, vado avanti con fiducia, perché è Lui che mi sostiene e ogni giorno mi dà se stesso nell’Eucaristia e si offre nella Santa Messa. Il mio cuore piccolo e povero è il suo tabernacolo, lo sento che vive in me la sua Vita. Grazie a Dio di tutto! Canterò le sue glorie in eterno!” (18.07.2010).
Cara sorella, che ti sei spenta dopo esserti consumata per amore come una candela, vivi nella gioia il canto eterno di lode alla Trinità Santissima, memore della Famiglia Paolina che cammina nel tempo e si prepara al primo centenario del suo inizio. Vivi in Dio!


ITENESFR