Carissime Sorelle
Oggi, 5 giugno 2010, primo sabato del mese, alle 04.30, ora locale, nella Comunità di Bangalore DM (India), è tornata alla Casa del Padre la nostra sorella
SUOR M. PAULINE, MABELMENDES
nata a Bandra (Mumbai) il 4 ottobre 1943.
È sorella di Sr. M. Peter che l’ha preceduta tra le Pie Discepole del Divin Maestro e che, da lungo tempo, si trova negli USA, attualmente a Fresno. Sr. M. Pauline appartiene alla generazione di coloro che possiamo considerare le prime sorelle indiane. È entrata infatti il 15 agosto 1962 a Mumbai e ha compiuto in India tutta la sua formazione. Fa parte del primo noviziato realizzato in India, iniziato a Bandra nel settembre del 1964. Ha emesso la Prima Professione l’8 settembre 1965 e i voti perpetui l’8 settembre 1971, sempre a Mumbai. Dimostrava riconoscenza verso le missionarie italiane in India: “Io ho imparato molto da loro e mi stimo fortunata di essere stata con loro, sempre ci precedono con l’esempio. Sono grata del bene ricevuto”. Manifestava particolare riconoscenza verso M. M. Amata Antonini, sua maestra di noviziato.
Ha vissuto con semplicità e generosità la missione nelle sue espressioni iniziali, segnate dalla fatica e dalla povertà. Ha svolto il servizio sacerdotale prima ad Allahabad, a Bangalore, animata da buon spirito che le faceva riconoscere e servire Gesù primo ed eterno Sacerdote, con questo ministero! Man mano che le comunità aumentavano e anche le nostre presenze s’inserivano in varie città e chiese locali; condivise la missione con altre sorelle nelle comunità di Madras, di Nellore, di Bellary, di Pondicherry e fu per vario tempo a Mumbai, nell’apostolato liturgico e in vari servizi. Ultimamente si trovava a Bangalore nella Casa Provinciale a causa della sua salute precaria e dove poteva ricevere le cure necessarie.
Le sorelle dell’India, nella persona della superiora provinciale, Sr. Kanikai Mary, così guardano a questa chiamata di Dio: “La liturgia di oggi presenta splendidamente la vita di Sr. M. Pauline: Io infatti sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia (2Tim 4, 6-8). E il Vangelo ci presenta la povera vedova che ha gettato nel tesoro del tempio tutto quello che aveva per vivere (cf Mc 12,38-44).
Sr. M. Pauline era affetta dal morbo di Parkinson da oltre dieci anni. Ma era sempre serena e ha sempre partecipato, in quanto le era possibile, alla vita di preghiera con la comunità e anche alla vita comunitaria. Esprimeva gratitudine verso le sorelle che la assistevano. Ripeteva a tutti quelli che l’avvicinavano la parola “grazie”, sempre con un sorriso sulle labbra. Affermava che la preghiera e la sofferenza erano ormai il suo apostolato. Negli ultimi giorni soffriva particolarmente di mal di stomaco ed era assistita costantemente dalla sorella infermiera. Sr. Kanikai Mary, l’aveva visitata ieri sera e l’aveva trovata serena e calma. Sr. M. Pauline nel salutarla le aveva assicurato che si sarebbero incontrate il giorno successivo, durante la Messa.
Sr. M. Pauline era una sorella semplice, gioviale, amichevole, sobria, di molta preghiera e regolare per il sacramento della riconciliazione e nelle pratiche di pietà. La sua presenza serena attraeva molti, specialmente le giovani che l’accompagnavano con gioia”.
Si sentiva intimamente parte di una grande Famiglia, della Congregazione che amava sinceramente, dimostrando tanta riconoscenza verso le sorelle chiamate al ministero dell’autorità. Aveva con loro una corrispondenza assidua, informando soprattutto del suo cammino interiore. In questi scritti si coglie che le note caratteristiche della sua persona erano frutto di un lavorio costante su se stessa: “Uno dei sacerdoti paolini ci ha predicato gli esercizi, sulle Beatitudini, sulla contemplazione, sul carisma del Fondatore e sulla spiritualità Paolina. Ho speranza di mettere in pratica le risoluzioni prese in questo ritiro, specie l’umiltà. Faccio del mio meglio per imitare Gesù che era mite e umile di cuore. Io sono piena di riconoscenza e di gratitudine per questo bel dono della mia vocazione” (8/04/1979 a M. M. Lucia Ricci).
Auguriamo alle nostre sorelle dell’India di raccogliere e vivere i valori incarnati, con la semplicità e la generosità della vedova del Vangelo, da questa Discepola assimilata intimamente, come Paolo, al Maestro Divino!