È un giorno del mese che si dedica in modo particolare alla riflessione circa la nostra salvezza eterna. Nel ritiro si considera il fine per cui siamo creati; si fa un diligente esame sul mese terminato; e si conclude con fermi propositi per il mese che inizia e con la raccomandazione dell’anima per ottenere una buona morte.
La fedeltà al ritiro è uno dei migliori segni di fervore spirituale, perché assicura la fedeltà agli impegni e al programma degli esercizi spirituali.
Il ritiro mensile si compie ordinariamente la prima domenica del mese.
Nel pomeriggio del sabato si hanno una meditazione e una istruzione, con la Via crucis o l’ora di adorazione eucaristica. Al mattino seguente si tiene una meditazione e si fa la confessione.
Si può anche invertire l’ordine: tenendo una meditazione alla sera e la seconda meditazione e l’istruzione al mattino seguente, con la chiusura a mezzogiorno.
È utile che una meditazione sia sulle verità eterne; l’istruzione sopra i doveri di stato; l’ultima considerazione su l’orazione (i sacramenti, le devozioni, le pratiche di pietà, ecc.).
Se il ritiro mensile non è guidato dal sacerdote, ciascuno può farlo privatamente, seguendo un orario simile, con le medesime pratiche, servendosi dei libri più consigliati.
È assai importante che ognuno faccia un esame mensile sopra i propositi suoi particolari. Disposizioni utili sono: un profondo spirito di umiltà unito a
una viva fiducia nella misericordia di Dio che ci chiama alla santità: «Ci aveva eletti in Cristo prima della costituzione del mondo, affinché fossimo santi ed immacolati dinanzi a lui per la carità» (Ef 1,4).
Il ritiro mensile e l’ora di adorazione eucaristica saranno un santo inizio del mese.