Domenica fra l’ottava di Natale
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ
MARIA E GIUSEPPE
Titolare dell’Istituto “Santa Famiglia”
FESTA
«Punto di partenza per la trasformazione del mondo è la famiglia cristiana. Essa è tanto importante ed il suo ruolo è così fondamentale per la trasformazione del mondo e per l’edificazione del Regno di Dio, che il Concilio l’ha definita “chiesa domestica”» (LG).
Questo solenne magistero della Chiesa conferma quanto don Alberione aveva sempre pensato riguardo alla missione della famiglia, fino ad offrire alla Chiesa, sotto l’influsso dello Spirito Santo, una forma nuova di vita coniugale, vissuta nel-la consacrazione, e realizzata nell’Istituto «Santa Famiglia».
«Dio — scriveva don Alberione — volendo restaurare ogni cosa in Gesù Cristo, dispose che Egli iniziasse la sua opera presentando a tutte le famiglie un perfetto modello ed esempio nella Famiglia di Nazareth. Nella Santa Famiglia, infatti, i padri, le madri, i figliuoli trovano divine lezioni di pazienza, di castità, di amore familiare, di laboriosità, di religiosità. Là Gesù visse, lavorò, pregò per tanti anni, e così la restaurazione cominciò dalla famiglia».
La prima rivista a carattere nazionale che la Famiglia Paolina avviò nel Natale 1931, e che don Alberione tenne a battesimo, fu Famiglia Cristiana, rivolta appunto a tutte te famiglie italiane. Anticipava di oltre trent’anni quanto la Chiesa insegna nel Concilio Vaticano II.
Quando nel 1956 la stessa Famiglia Cristiana raggiunse le cinquecentomila copie, don Alberione nel mese di maggio consacrò personalmente tutte le famiglie del mondo, abbonate o lettrici della rivista paolina, a Maria Regina degli Apostoli, nel Santuario a lei dedicato. Ma il suo desiderio era di arrivare ad un nucleo di famiglie particolarmente impegnate nella vita cristiana. Per questo fondò la «Pia Unione delle Famiglie cristiane», approvata dal cardinale Eugenio Tisserant nelle sue diocesi di Ostia, Porto e Santa Rufina, con decreto del 22 aprile 1963.
L’occasione di realizzare quanto lo Spirito gli suggeriva, gli venne nella stesura dello Statuto degli Istituti «Gesù Sacerdote», «San Gabriele Arcangelo» e «Maria SS. Annunziata», approvato dalla S. Sede l’8 aprile 1960.
In quello Statuto don Alberione già ipotizzava una consacrazione dei coniugi «compatibile con il loro stato» (art. 13).
Lo Statuto proprio dell’Istituto «Santa Famiglia» è stato approvato il 19 marzo 1993. Alcuni articoli in particolare ne manifestano la natura provvidenziale:
«Art. 6 – I membri dell’Istituto, perseguendo la perfezione evangelica nello stato coniugale, intendono “rispondere sempre più ardentemente all’amore di Dio”, traducendo nella loro vita l’ideale di san Paolo: “Per me vivere è Cristo”.
Art. 13 – Seguendo Cristo attraverso i voti di castità, povertà e obbedienza coniugali, i membri vengono consacrati al “servizio di Dio e della Chiesa”, sono incorporati nell’Istituto e contraggono i vincoli giuridici propri di questo Statuto. La pratica dei voti di castità, povertà e obbedienza coniugali è di grandissimo aiuto per crescere nell’amore coniugale e per essere maggiormente orientati “alla giustizia, alla pietà, alla fede e alla carità”, volute dal Signore».
Don Alberione introduceva nella Chiesa la realtà della «consacrazione» anche per le persone sposate, superando il concetto che tale consacrazione fosse un privilegio riservato unicamente ai « religiosi ».
La Santa Sede, approvando l’«Associazione Paolina» l’8 aprile 1960, dava anche il suo assenso definitivo a questa fondazione, che vide la sua nascita effettiva in una data memoranda, la sera del 26 novembre 1971, il giorno in cui moriva don Alberione.
Maria e Giuseppe, uniti da un vincolo di amore sponsale e verginale, vissuti in quotidiana familiarità con il Figlio nella casa di Nazareth, sono modello e fonte di grazia, di luce e di richiamo a tutte le famiglie cristiane del mondo.
Si segue in tutto il Messale Romano e la Liturgia delle Ore. Quando la solennità del Natale cade di domenica, la festa si celebra il 30 dicembre.