Carissimi,
ci giunge la notizia che ieri sera, primo giorno del mese di maggio, alle ore 19,30 (ora locale), nella comunità di Mexico Capri, la Vergine Maria ha accompagnato nella vita eterna la nostra sorella
GARCIA MARTINEZ BEATRIZ sr MARIA LILIA
nata a José Grande Tecario (Tacambaro, Messico) il 25 dicembre 1940
Apparteneva a una famiglia semplice, profondamente cristiana, di otto figli. Una delle sorelle minori, sr Maria Guadalupe, ha seguito il suo esempio nella vita religiosa paolina. Dall’ambiente familiare, aveva ereditato una tenera devozione alla Madonna. A lei si rivolgeva con la semplicità di una bambina, specialmente con la preghiera del rosario che scivolava sempre tra le sue dita.
Entrò in congregazione nella casa di Mexico, il 3 marzo 1959. Considerata la maturità umana e cristiana, venne presto ammessa in noviziato ed emise la prima professione, nella casa di Mexico, l’8 dicembre 1962, solennità dell’Immacolata concezione. Si dedicò poi, per una quindicina d’anni, alle esposizioni e mostre del libro che venivano organizzate, con grande fervore e creatività, in ogni parte del Messico. E superando l’innata timidezza, visitava le banche, i mercati, le fabbriche, per lasciare ovunque una parola di speranza e un richiamo alla fede.
Percorse, con il compito di autista, le diverse regioni di Jalisco (Guadalajara), Mexico DF, Chihuahua (Ciudad Juarez), Puebla. In quest’ultima casa si spese anche nell’accoglienza dei clienti della bella libreria. Nella città di Mexico ebbe pure la possibilità di contribuire alla grande mostra allestita in occasione del 2° Congresso Mariano internazionale.
Dopo alcuni anni dedicati all’assistenza delle sorelle ammalate, riprese l’apostolato librario nelle comunità di Tijuana, Ciudad Juarez, Guadalajara, Mexico-Amatista, Leon. Venne poi incaricata del servizio della cucina, dell’economato, della manutenzione delle case. Sr M. Lilia era una sorella molto concreta, semplice, sapiente, capace di rendersi utile, con generosità e amore, nelle varie necessità comunitarie. Non risparmiava energie specialmente quando si trattava di assistere le sorelle inferme. Lo faceva con dolcezza e delicatezza. Non parlava molto ma la sua presenza e il suo impegno erano più eloquenti di grandi discorsi.
Dall’anno 2007 risiedeva nella casa di Mexico Capri perché lei stessa era bisognose di cure per una situazione che si andava aggravando di giorno in giorno. Subiva infatti le conseguenze dell’asportazione di un cancro: la chemioterapia aveva peggiorato il quadro clinico già molto complesso per l’ipertensione, il diabete, il Parkinson. Ma nonostante la fragilità della salute, sr M. Lilia era una presenza pacifica, serena, gentile, sempre molto riconoscente verso le infermiere che avevano cura di lei. Il suo pensiero, era continuamente rivolto alla “vergine morenita”, a Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe e veneratissima dal popolo: una devozione che aveva appreso fin da bambina ma che si era rafforzata nel tempo, specialmente quando aveva potuto operare nella libreria collocata nei dintorni del Santuario. E pensiamo sia stata proprio la “morenita” a ripeterle, ieri, quella frase rivolta a Juan Diego che ha consolato e rafforzato la fede di milioni di cattolici messicani: «Non sono qui io, che sono tua Madre?». Un’embolia cerebrale è stata la causa prossima della morte.
Ormai nei primi vespri della IV Domenica di Pasqua, dedicata alla preghiera per le vocazioni, affidiamo a sr M. Lilia l’intercessione per i giovani e le giovani che sono alla ricerca della loro strada perché abbiano la grazia di riconoscere la voce del Pastore bello e seguirlo nella semplicità e nella gioia.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 2 maggio 2020.