Carissimi,
nella festa del grande apostolo San Luca, il Signore ci ha nuovamente visitate. Nel reparto San Raffaele della comunità di Albano, alle ore 3,30 di questa notte, ha chiamato a sé la nostra sorella
GIPPONI PIERINA ROSA Sr MARIA AGNESE
nata a Gombito (Cremona) il 12 maggio 1935
Entrò in Congregazione nella casa di Alba il 22 gennaio 1952, seguendo l’esempio della cugina, Sr M. Piera. Dopo l’anno di esperienza apostolica, vissuto a Torino, si trasferì a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1955. Subito dopo, venne inviata a Messina dove ebbe la possibilità di sperimentare l’apostolato diffusivo. Ma nel 1956 era già ad Albano, la comunità nella quale avrebbe speso quasi tutta la vita paolina.
Il suo itinerario è semplice e grande nello stesso tempo. Semplice perché ha vissuto praticamente tutta la vita in una sola comunità. Ma è grande per il servizio generoso, amoroso, gratuito, umile, ininterrotto, donato alla comunità e all’Ospedale di Albano, per quasi sessant’anni consecutivi, se si fa eccezione di un breve periodo di due anni, dal 1976 al 1978, spesi nella casa di Roma-Ant. Pio. Ha donato realmente tutto quello che poteva donare, sempre preoccupata degli altri, nonostante una salute fragile e le mani e le gambe molto sofferenti.
Per molti anni, tutta la pulizia dell’Ospedale e della comunità erano sotto il suo controllo: dalle terrazze (bellissime e sempre pulite), alla portineria, alle scale… Dalle 4,30 del mattino, la si vedeva in movimento, sempre disponibile all’aiuto, sempre cordiale. Pur nel suo carattere un po’ rude, esprimeva amore, delicatezza, gentilezza anche alle collaboratrici che la ricordano con molta riconoscenza e affetto per tutto il bene ricevuto. Loro stesse hanno voluto testimoniare la sua precisione e puntualità, il desiderio che nulla fosse fuori posto, che tutto brillasse per l’ordine… Nelle parole delle collaboratrici e delle sorelle risuona la sua allegria e serenità, l’apertura gioiosa allo scherzo e alla risata.
Nonostante le intense occupazioni che assorbivano le sue energie, al centro della giornata c’era sempre l’incontro con il Signore, cercato e adorato anche nel mezzo del frastuono. Spesso, nel corso del lavoro, si raccoglieva in preghiera per mantenere quel dialogo ininterrotto con il Maestro Divino che l’accompagnava fin dalla meditazione mattutina. Negli ultimi dieci anni, l’impegno principale di Sr Agnese era la lavanderia e il guardaroba della comunità: sotto le sue mani tutto profumava di pulito e nonostante l’età e gli acciacchi, mai faceva intravedere la stanchezza che a volte poteva assalirla.
Amava la vita comunitaria e riconosceva che i momenti vissuti insieme alle sorelle, sostenevano e rendevano bella la sua esistenza. Non trascurava la studiosità: seguiva alla radio tutte le udienze e i discorsi del Papa e portava poi nella preghiera le espressioni più significative che l’avevano colpita. Non aveva esigenze particolari; attendeva serenamente l’incontro con il Signore che è giunto in seguito all’aggravarsi della situazione polmonare e respiratoria.
Sr Agnese è stata una grande apostola paolina. Bene si addicono a lei le parole della liturgia odierna: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annunzia la pace…». Davvero, i suoi piedi, le sue gambe deformate dai dolori, hanno sempre annunciato la gioia, la salvezza, l’amore per il Signore e per ogni persona che incontrava sulla sua strada. L’offerta della sua vita in questo particolare momento ecclesiale, ottenga al Sinodo dei Vescovi di portare una nuova brezza di vita nel mondo giovanile, un’esperienza di bellezza e di unità, un’esperienza che apre nuovi cammini.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
superiora generale
Roma, 18 ottobre 2018.