Alle ore 12.15 (ora locale) di lunedì 19 settembre 2022, è deceduto all’ospedale “Regina Apostolorum” di Albano Laziale (Roma) a causa di uno scompenso cardiaco e neoplasia
DON OLINTO GIOVANNI ROBERTO CRESPI
84 anni di età, 72 di vita paolina, 63 di professione, 56 di sacerdozio
Don Olinto nasce a San Zenone degli Ezzelini (Treviso) il 10 luglio 1938, penultimo di dieci figli, dai genitori Erminio e Paola Tedesco. Entra nella comunità di Sacile (Pordenone) l’11 settembre 1950. Inizia il Noviziato il 7 settembre 1958, emette la Prima professione religiosa l’8 settembre 1959, assumendo il nome di Roberto, si consacra definitivamente con la Professione perpetua l’8 settembre 1964 e viene ordinato presbitero il 30 giugno 1966.
Appena ordinato sacerdote gli viene assegnato il compito di Maestro degli aspiranti e insegnante nella comunità di Catania e nel 1977, nella stessa comunità, viene nominato superiore. Eletto Consigliere provinciale e Coordinatore della Pastorale Vocazionale Paolina, l’anno dopo torna a Roma. Nel 1986 è superiore nella comunità di Albano Laziale e, tre anni dopo, coordinatore e animatore della comunità di Casa generalizia, dove rimane fino al 1998. Nello stesso anno è trasferito nella Provincia Italia con l’incarico di Delegato nazionale dell’Associazione Cooperatori Paolini, compito che mantiene fino al 2007, quando ritorna in Casa generalizia sempre come Delegato della comunità. Nel 2009 è a Vicenza incaricato dell’animazione della Famiglia Paolina del Triveneto. Nello stesso anno viene nominato Delegato dell’Istituto Santa Famiglia, carica che mantiene fino al 2015. Nel 2016 lo troviamo nella comunità di Ariccia, dove svolge il suo ministero tra i gruppi ospiti della casa e nelle comunità paoline limitrofe. Nel 2021 è trasferito nuovamente nella Provincia Italia e, a causa di varie patologie, è inserito nell’infermeria della comunità San Paolo di Roma.
Don Olinto, tra le altre cose, ha prestato un grande servizio in Casa generalizia quando era in via della Fanella, con particolare attenzione agli anziani, ai malati, infondendo forti motivazioni di riflessione e di coinvolgimento ecclesiale, curando il canto e favorendo la formazione continua con frequenti conferenze da lui organizzate ad opera di noti specialisti sulla vita religiosa e sui vari aspetti della nostra identità paolina.
Credeva veramente nella missione della Società San Paolo e della Famiglia Paolina, era entusiasta della nostra spiritualità apostolica, e proprio per questo ha curato varie pubblicazioni sulle radici bibliche della nostra spiritualità, come anche alcuni testi sulla formazione e vocazione paolina. Ha collaborato per diverso tempo con la Conferenza Italiana Superiori Maggiori su progetti formativi.
Era una “bella” persona. Aveva una predilezione particolare per il mondo giovanile e ha contribuito a dar vita al coordinamento della Pastorale Vocazionale Paolina in Italia. È stato sempre formatore, dapprima con i ragazzi a Catania, poi fra i Cooperatori Paolini e i membri dell’Istituto Santa Famiglia, ed anche degli Juniores in preparazione alla Professione perpetua. Formatore a 360 gradi… anche nella liturgia e nel canto; ha curato inoltre la preparazione dei testi della Liturgia della Famiglia Paolina. Fino alla fine della sua vita è stato sempre con un libro in mano da leggere e diffondere.
Persona affabile e socievole, curava molto le relazioni che alimentava con costanza attraverso telefonate, visite e qualche dono concreto. Riusciva sempre a infondere fiducia e speranza, forza che lui trovava nella preghiera che viveva personalmente e raccomandava con zelo.
Don Valdir José De Castro, l’allora Superiore generale, così gli scriveva nel 2016 in occasione del suo 50° di ordinazione: «Il tuo impegno apostolico, soprattutto nell’ambito formativo (dei giovani paolini, dei cooperatori e delle famiglie), unito al dono del presbiterato, è stato il luogo dove ha operato la Grazia». E don Olinto nel 2019, gli confidava con uno scritto: «Ho sempre sognato di poter comunicare ad altri, non solo ai nostri, la bellezza e la profondità del carisma e della spiritualità lasciataci da Don Alberione».
Nella sua omelia, pronunciata nella ricorrenza del suo 25° di sacerdozio a San Zenone degli Ezzelini, suo paese di nascita, così affermava: «Sono felice di essere sacerdote, e ringrazio il Signore per le meraviglie che compie nella vita dei suoi chiamati, per il centuplo che sa dare a chi lascia tutto per seguirlo… Seguire Cristo significa realizzare pienamente la nostra vita… Credo sia questo, per me, il motivo più forte per ringraziare il Signore come sacerdote: aver fatto qualcosa perché Cristo regnasse nel cuore degli altri, di tutti…».
Il Signore accolga questo nostro fratello e gli doni il premio riservato ai suoi servi fedeli, mentre a lui chiediamo di intercedere presso il Signore per numerose e sante vocazioni per tutta la Famiglia Paolina.
Roma, 20 settembre 2022
Don Vito Spagnolo, ssp
I funerali saranno celebrati giovedì 22 settembre alle ore 10.30 nella Cripta del Santuario Regina degli Apostoli di Roma. La salma sarà tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di San Zenone degli Ezzelini (Treviso).
I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).