Carissimi,
nel giorno di Natale, verso le ore 13, nell’infermeria della comunità di Alba “Divina Provvidenza” è stata chiamata a cantare per sempre le meraviglie della salvezza, la nostra sorella
PANARO CATERINA Sr MARIA BIANCA
nata a Castelletto d’Erro (Alessandria) il 13 novembre 1928
Entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 7 aprile 1946, seguendo l’esempio della sorella Sr M. Ernesta. Dopo un tempo di formazione, ad Alba e a Lodi, visse a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1954. A Novara, si dedicò per breve tempo alla diffusione capillare nelle famiglie e collettività e iniziò poi il lungo itinerario di librerista. Per quarantasette anni, quasi consecutivi, si spese e si sovraspese, con amore, competenza, spirito apostolico, nelle librerie di Pavia, Alessandria, Savona, Cagliari, Asti, L’Aquila, Terni, Domodossola, Caltanissetta.
La libreria era realmente il pulpito dal quale annunciava, giorno dopo giorno, la gioia del Vangelo; conosceva il contenuto dei libri e li adattava secondo le esigenze. La sua operosità era instancabile e l’entusiasmo incontenibile. Non faceva differenza tra un lavoro e un altro, tra i servizi comunitari e quelli più strettamente legati alla gestione libraria. Lei stessa si definiva «una persona viva», ricca di tanto «amore fattivo», capace di «vivere la ferialità sempre protesa alla Festa».
Era affascinata dalla spiritualità paolina, desiderosa di vivere con fervore e ad alta tensione, per «assumere concretamente la vera personalità del Maestro Gesù». Costatava nel 1995: «Sento di essere sempre più piena di Vita nuova, l’entusiasmo mi perseguita… sento una forte nostalgia di Dio, cioè di vivere Cristo per dare gloria a Dio Padre». Consapevole che la sua personalità così ricca poteva essere motivo di sofferenza in comunità, chiedeva perdono e ringraziava le sorelle perché l’accoglievano così com’era, con questa grande esuberanza spirituale.
Quando l’avanzare dell’età suggerì il trasferimento nella comunità di Livorno, comunicava alla superiora generale, nel 1998: «…Ho iniziato una vita tutta nuova. L’obbedienza mi ha chiesto di lasciare l’apostolato diretto e di inserirmi nella comunità di Livorno. Al mattino lavoro alla macchina dove si confezionano le ostie, un lavoro molto delicato e faticoso, nel pomeriggio mi rendo utile a ogni sorella. Gesù Maestro ad ogni istante mi dà mani, occhi, capacità di far fronte a ogni servizio. Abbondante è la serenità che mi manda, sulle ali dell’amore».
Nell’anno 2000, venne trasferita ad Alba per dedicarsi specialmente all’apostolato della legatoria. Era felice di poter continuare a donare le forze che le rimanevano, per preparare il pane del vangelo per il popolo assetato di verità, mentre poteva accompagnare la sorella Sr Ernesta che viveva, nel silenzio, il lungo calvario di sofferenza.
Nel Natale 2003, Sr Bianca scriveva: «Gesù si fa Bambino per destare nel mio cuore l’entusiasmo di farlo crescere nelle anime di tutto il mondo». E rendeva partecipe la superiora generale del suo impegno spirituale: «Riscoprire la sorgente viva della vocazione personale, qualificare la risposta d’amore a Gesù Maestro, vivere il binomio: eucaristia e missione…».
Da cinque anni circa si trovava nell’infermeria. Il suo fisico si andava consumando mentre la sua persona cresceva in dolcezza, serenità, positività. Non parlava più ma riusciva ancora a cantare. Ed è bello pensare che proprio oggi, il Bambino di Betlemme l’abbia chiamata a cantare il canto nuovo, il canto dei salvati, e a partecipare alla sua gloria, nel cielo.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
superiora generale
Roma, 25 dicembre 2018.