Carissimi,
dopo un lungo periodo di sofferenza, alle ore 15 (ora locale) il Signore ha chiamato a sé, nella comunità “Tecla Merlo” di Albano, la nostra sorella
BARINI GEMMA Sr M. GRAZIA
nata a San Martino Buon Albergo (Verona) il 7 dicembre 1926
Possiamo ben dire che Sr Maria Grazia si è presentata al Signore rivestita di grazia, come una sposa adorna per il suo sposo, ben preparata per le nozze eterne. Il capolavoro della sua vita, l’ha disegnato specialmente negli ultimi sette anni, dopo essere stata visitata, nell’anno 2010, da un tumore addominale che l’ha resa dipendente in tutto e nutrita artificialmente da una sacca alimentare. Serena, pienamente abbandonata nelle mani del Padre, ha partecipato, fino alla fine, in modo silenzioso, alla vita della comunità, continuando a offrire la sua infermità per le vocazioni, la Congregazione, la Chiesa intera. Il volto sempre sorridente e la battuta scherzosa, rivelavano la profonda comunione con il Maestro che arricchiva la sua vita e dava ali all’offerta quotidiana. Non c’erano confini alle intenzioni che portava nel cuore e che puntualmente le venivano suggerite dalle sorelle che la visitavano. Si sentiva cittadina del mondo: la mente e la preghiera spaziavano in ogni continente. Non mancava la sua battuta arguta e commentava, con soddisfazione, che il nutrimento artificiale era del tutto gratuito, viveva infatti a spese del “Comune”! La visita al suo capezzale era, per tutti, un momento rasserenante, un’occasione per ravvivare la fede e ringraziare il Signore di quanto andava operando in questa sua apostola.
Sr M. Grazia entrò in Congregazione ad Alba, il 24 marzo 1941, a quindici anni di età. Si dedicò presto all’ufficio spedizione e poi alla diffusione capillare e collettiva nella diocesi di Pavia. Nel 1945, iniziò ad Alba il noviziato che concluse, con la prima professione, il 29 giugno 1946. E subito dopo partì per Venezia e quindi per Vercelli e Torino per proseguire la diffusione capillare, specialmente nelle famiglie.
A Torino, svolse per qualche anno, il servizio di bibliotecaria presso l’Associazione Biblioteche Circolanti che in quel tempo era gestita dalle Figlie di San Paolo. Quindi, per sette anni, dal 1969 al 1976, venne inserita nell’Agenzia “San Paolo Film” di Torino e in seguito in quella di Bologna.
Nel 1983, venne chiamata a Milano, nella comunità di Via Paolo Uccello, per aiutare le sorelle nel disbrigo dei mille servizi comunitari. E quindi fu trasferita a Como dove si è spesa, per ventiquattro anni consecutivi, nella cucina, nel servizio del guardaroba, nelle commissioni varie. Si poteva ben dire che per la comunità era come il sole che ristora e illumina: sempre disponibile, sempre sorridente e accogliente, desiderosa di anticipare ogni richiesta e necessità.
Nel 1996, in occasione del cinquantesimo di professione, scriveva: «Per me quest’anno è colmo di ringraziamento e di maggiore felicità per i doni ricevuti dal Signore e dalla Congregazione. Voglio rispondere con la fedeltà finché il Signore mi vorrà concedere vita, sempre col suo aiuto, amarlo, servirlo con tanta gioia nel cuore». Un’aspirazione che è stata pienamente appagata anche se forse non nella modalità prevista. Nel 2010 giunse, con la malattia, la particolare chiamata del Signore a una fedeltà più concreta e sofferta. Trascorse questi ultimi sette anni nella comunità “Tecla Merlo” di Albano per la quale era diventata una testimone di grazia e di amore, un vero dono di Dio. Nella sua semplicità, si sentiva chiamata a fare una sola cosa: la volontà del suo Signore.
La Parola evangelica che la liturgia oggi ci propone, è particolarmente indicata a dare l’ultimo saluto a questa cara sorella: una vera “portatrice di pace”, un’annunciatrice del Regno, un’apostola povera e mite, una “postina” di Dio e della Chiesa, infaticabile, gioiosa e operosa.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale
Roma, 5 ottobre 2017.