PDDM Italia: Sr. M. Speranza Torta

Nazione di nascita: Italia
+ 13/09/2016 Sanfrè

Carissime sorelle
Il 13 settembre 2016, memoria di San Giovanni Crisostomo, alle ore 07.30, nella comunità di Sanfrè (CN), carica di vita e di benedizione, il Signore ha chiamato all’eternità la nostra sorella
SR. M. SPERANZA MARGHERITA TORTA
nata a Bene Vagienna (CN) il 27 maggio 1914.
Con gli anni della sua vita terrena facciamo memoria pure degli anni di nascita della Famiglia Paolina 102 anni, colmi di grazia e di benedizione. Margherita entra il 19 marzo 1929 ad
Alba (CN), dove già si trovava la zia Sr. M. Vincenzina Fea e sarà seguita dalla cugina Sr. M.
Timotea Bovetti. Nutrirà sempre molta riconoscenza per la vocazione ricevuta, anche per la
conferma da parte del Primo Maestro, durante gli esercizi spirituali da giovane quindicenne ad Alba: «Quando il nostro santo P. Maestro mi chiamò e mi disse: è qui che il Divin Maestro ti vuole. …Fui sempre più felice di tale vocazione perché è il cuore della Chiesa». Novizia nel 1932, emette la professione religiosa ad Alba il 18 dicembre 1933.
Non è comune imbattersi nella cartella personale in foglietti con scritto: V. Maria Santissima, esercizio di arabo, lettere dell’alfabeto e con grafia araba. Questo ci dice la ricchezza e
la modernità della vita di questa sorella, non solo centenaria ma in cui il Divin Maestro ha scritto le sue meraviglie. È come se nella vita di Sr. M. Speranza fosse inscritto un tratto della nostra storia carismatica, carica di spirito apostolico e di fiducia nelle giovani sorelle. E, con meraviglia e sorpresa, l’immaginetta della professione perpetua, come Pia Discepola del Divin Maestro, che riporta la frase: «quelli che confidano in te, o Signore, gioiranno e saranno in una perpetua allegrezza e Tu li proteggerai» ( Alessandria d’Egitto, 17.12. 1939).
Dopo le prime esperienze apostoliche a Cagliari, a Roma, in Corsica per la diffusione del Vangelo, nel 1937 è inviata infatti in Egitto con Sr. M. Emilia De Marie. Sr. M. Speranza riandava con piacere a quell’esperienza che le aveva portate dall’Egitto a Gerusalemme, con l’incarico di consegnare al Vescovo Mons. Luigi Barlassina una lettera del Primo Maestro. Ricordava come il Beato Alberione parlava loro di «Gerusalemme, piattaforma tra oriente e occidente, di Pietro e Paolo che da Gerusalemme hanno portato l’annuncio … » e che diceva questo con un volto che esprimeva grandi desideri in quanto vedeva Gerusalemme come un centro che unisce tutte le nazioni. La sorella ricordava con particolare emozione la visita ai luoghi santi, al Santo Sepolcro dove «sembrava di sentire ancora il profumo di quel balsamo … dove si sente qualche cosa che non è umano, è il mistero … Quella tomba vuota ha qualche cosa di emozionante». Nel 1937 la fondazione non fu possibile ma, rimaneva vivo il desiderio del Primo Maestro, che aveva detto: “quando il Signore lo vorrà!”. Da Gerusalemme, come in un’avventura apostolica, le due sorelle si spinsero fino a Beirut, nel Libano e in Siria. Una nota del Bollettino informativo dei cooperatori (UCAS n. 185 – 1937) riporta: “In Palestina le sorelle non poterono fermarsi per le questioni politiche attuali e si trovano nel Gran Libano. Hanno però avuto la fortuna di fermarsi quindici giorni in Terra Santa e visitarla tutta”. Viene poi sottolineata la difficoltà della lingua e della moneta, molto bassa, che rendeva difficile l’apostolato stampa in Siria. Sr. M. Speranza quotidianamente chiedeva questa grazia e il dono di poter vedere quel giorno. Ne faceva memoria in una lettera a Sr. M. Paola Mancini, allora sup. gen. “Pregherò volentieri… specialmente secondo
l’intenzione datami dal Primo Maestro, che le Pie Discepole raggiugano la Palestina. Anche là ci attende il Maestro Divino” (Bordighera, 24.08.1993). Così gioì grandemente quando finalmente nel 2009 si aprì la piccola comunità a Gerusalemme.
In questo difficile momento per la pace in Medio Oriente, il Divin Maestro accolga l’offerta di vita di Sr. M. Speranza come una supplica per tali nazioni. Lei era una persona di grande pace che sapeva comunicarla anche alle altre, riportando i cuori alla serenità specie nella comunità e la sua intercessione apostolica dal Cielo sarà molto efficace.
Dal ritorno dalla missione nel 1942, vive in crescendo il carisma della Pia Discepola, alimentata da particolari relazioni spirituali con il Fondatore, don Timoteo Giaccardo e Madre Scolastica. Sempre nella gioia della donazione svolse varie mansioni di responsabilità, in particolare vicino ai fratelli paolini, e a Sanfrè è stata testimone dell’ultimo tratto del cammino terreno del venerabile Fratel Andrea Borello.
Nel 1942 fu responsabile a Siena e il Vescovo, nel 1948, ne lamenta il trasferimento: “La buona Sr. Speranza con la sua bontà e con la sua serena mitezza aveva conquistato l’animo dei Senesi “gente facile a prendersi con l’amore” scrive Santa Caterina”.
Sarà quindi a Sanfrè come responsabile della Comunità, poi a Torino, e ancora come responsabile e infermiera a Genova SP e a Ospedaletti SP. Nel 1980 è a Bordighera, attendendo al laboratorio, fino a quando nel 2006 passa a Sanfrè come anziana.
L’eredità spirituale di Sr. M. Speranza è importante come si coglie dai suoi appunti: riconosce la sua povertà e insieme nutre vivo desiderio di essere plasmata dal Signore per la sua santificazione e per la salvezza dei fratelli, dei quali parla molto con Dio. Era suo impegno il silenzio e saper cantare con la mente e il cuore, giorno e notte, le lodi di Dio. A chi, nel 1983 la intervistava e chiedeva su che cosa avrebbe voluto dire alle giovani sorelle Pie Discepole, rispondeva: «Che amino tanto la SS.ma Eucaristia, i tre apostolati che ci rendono come la prima comunità che fondò Gesù Stesso ed è tra le più belle e ricche di grazia e in esse trovino la grazia di una grande santità». E alla domanda sulle sue speranze per il futuro: «La mia speranza è di poter corrispondere sempre più e sempre meglio alle infinte grazie ricevute e poi andare in Cielo a ricevere il premio della discepola fedele» (1983).
In occasione del 60° di Professione scrive: «Essere crocifissa con Lui, il nostro Maestro adorato, per risorgere con Lui ogni istante, nella fiducia, nella speranza, con Cristo nostro unico amore e un giorno essere assorbiti da Lui nella risurrezione e nella Gloria del Cielo…Chiedi per me tanta misericordia che avendo vissuto in mezzo a tante anime sante io sia ancora così povera e di aver corrisposto così poco a tanti doni…ma con un cuore grande pieno di riconoscenza e di tanti desideri santi, per intercessione di Maria nostra dolcissima Madre e Regina, io sia riempita di questa misericordia e un giorno possiamo cantare con Lei il Magnificat eterno in Cielo. (…)Che il Divin Maestro ci mostri il suo volto e noi lo seguiremo in una via di capacità di amarlo nelle sorelle, nella Famiglia Paolina per donare alla Santa Chiesa molti santi come desiderava il nostro Santo Fondatore Don Giacomo Alberione» (a Sr. M. Paola Mancini, 24.08.1993).
Luminosa e comunicatrice di speranza fino agli ultimi giorni, Sr. M. Speranza ha portato a termine il suo pellegrinaggio terreno alla straordinaria età di 102 anni, consumata dalla vita. Ha raggiunto la Casa del Padre dopo un’agonia piuttosto lunga, circondata dall’affetto e dalla preghiera delle sorelle e dalla cura del personale infermieristico.
Ora, al cospetto di Dio, con gli occhi rivolti alla Trinità Santissima, il tuo cuore già largamente apostolico, Sr. M. Speranza, si dilati verso i prossimi capitoli provinciali e generale perché siano per ogni Pia Discepola un’opportunità di rilancio, nel cammino della santità e dell’apostolato!

ITENESFR