Carissime Sorelle,
martedì, 29 ottobre 2024, nella Comunità di Sanfrè (Italia), alle ore 20:40, Gesù Maestro, Vita del mondo, ha chiamato definitivamente a sé la nostra sorella
SR. M. ENRICA – RAFFAELLA PERLINI
nata il 17 ottobre 1932 a Castel d’Azzano (VR) – Italia.
Battezzata la domenica successiva alla nascita, il 23 ottobre, nella Chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Immacolata, la piccola Raffaella, alla tenera età di tre anni rimane orfana di mamma. Questo lutto segnerà in modo indelebile la sua vita, rendendola sensibile e introversa, ma generosa e responsabile verso coloro che si affidano a lei, in particolare il fratello e il papà di cui si prenderà cura, crescendo in fretta.
Conosce le Pie Discepole del Divin Maestro tramite la zia, sorella di papà, Sr. M. Luisa Perlini († 2000). Ventinovenne il 7 dicembre 1961, vigilia della solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, Raffaella entra in Congregazione a Roma, seguendo i passi compiuti parecchi
anni prima da Agnese, la sorella maggiore, divenuta poi Sr. M. Elvira († 2024).
Nella lettera di presentazione all’Istituto il Parroco, Don Remigio Soave, la descrive come «una giovane di età matura e quindi consapevole del passo che si prepara a compiere, di ottima formazione spirituale e morale e di volontà pronta al sacrificio. (…) È perfettamente sana, lavoratrice instancabile ed i genitori sono ben contenti di dare un’altra figlia al Signore».
Terminato il noviziato, il 25 marzo 1964, emette la Professione religiosa a Roma ricevendo il nome nuovo di Sr. M. Enrica in ricordo del papà defunto pochi mesi dopo la sua partenza da casa. E il 3 settembre 1969 emette la Professione perpetua a Centrale di Zugliano (VI).
Per il senso di responsabilità e la semplicità che la caratterizzano confida alle Madri che “ama tutti gli apostolati ma mi sento portata per il servizio sacerdotale”. Così la sua vita consacrata, tra preghiera e apostolato, trascorre in prevalenza nelle comunità paoline presso la Società San Paolo: Alba SP, a più riprese, Modena, Bari, Milano, Roma – in Casa generalizia e in Via Alessandro Severo – ma anche nelle comunità delle Pie Discepole: Centrale di Zugliano, Vicenza, Albano Laziale, Genova, Alba, Trento e Bordighera. Dal 2019 era stata trasferita a Sanfrè (CN).
Animata da una fede fiduciale, semplice e sincera, sostenuta dalla consapevolezza che l’apostolato della Pia Discepola si svolge, come la vita di Maria la madre di Gesù, nella quotidianità della preghiera di adorazione e di lode eucaristica, Sr. M. Enrica è stata nelle nostre comunità una sorella generosa, a volte scattante e gioviale, capace di rendersi utile senza far rumore, con la naturalezza di chi conosce le esigenze della vita e le affronta.
L’esempio della zia, Sr. M. Luisa, e della sorella Sr. M. Elvira – a lungo missionaria in Cile – l’hanno incoraggiata nella perseveranza vocazionale, anche quando il declino fisico e cognitivo cominciava a rendersi sempre più evidente.
Ricordiamo il suo sorriso mite che rasserenava gli animi e l’ambiente e il suo stupore di fronte alla riconoscenza che i Fratelli paolini manifestavano per il suo servizio nelle loro case. Tra i suoi ricordi ha conservato un biglietto autografo di Don Giuseppe Zilli che, prima di partire per il Capitolo generale del 1980, le indirizzò: «Cara Sr. Maria Enrica, questo è l’ultimo biglietto che scrivo prima di partire per il Capitolo. Mi sarebbe dispiaciuto moltissimo non poterla salutare, dopo tanti anni in questa casa. Debbo anche ringraziarla perché è riuscita a sopportarci. Noi non siamo sempre attenti e così le persone che si sacrificano per noi possono avere l’impressione che noi siamo del tutto indifferenti. Non è vero, glielo garantisco. Perciò, dovunque vada, non ci dimentichi. Abbiamo tanti problemi, ma confidiamo molto nelle persone che ci hanno conosciuto. Grazie di tutto, Sr. Maria Enrica, e che Dio l’assista sempre. Suo dev.mo D. Zilli, anche a nome di tutta la comunità» (Milano, 21 febbraio 1980).
E ora la comunità paolina del Cielo accoglie anche questa discepola buona e fedele che si presenta al Trono della Misericordia per ricevere misericordia, con le mani che profumano di opere di carità. E secondo la promessa di Gesù Maestro ascolta le Parole di Vita: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere… Perché tutto quello che avete fatto a questi miei fratelli l’avete fatto a me” (cfr. Mt 25, 34-46).