Carissimi,
presso la Casa di Cura delle Povere Suore della Visitazione di Napoli, alle ore 16, è stata chiamata allo splendore della Vita che non ha fine la nostra sorella
D’AGOSTO sr LUCIA
nata a Nocera Inferiore (Salerno) il 22 agosto 1937
Una grande missionaria paolina che ha donato all’Africa, con molto amore, gli anni della giovinezza e quelli della maturità e soprattutto i doni di natura e di grazia dei quali era stata arricchita. Scriveva lo scorso anno, in occasione del giubileo di consacrazione: «Quasi al termine della vita, resta sempre vivo in me il desiderio che alimento con l’offerta e la preghiera, che Gesù sia conosciuto e amato da tutti. In particolare prego e offro per le giovani in formazione, che diventino vere Figlie di San Paolo, coraggiose e in continuo progresso». Vibrava per la bellezza della vocazione paolina e desiderava con tutta sé stessa «tenere sempre desta la fiamma del carisma con totale fiducia in Dio».
Entrò in congregazione nella casa di Roma, il 7 ottobre 1959, dopo aver conseguito, in famiglia, l’abilitazione magistrale. Alla conclusione del noviziato, emise, a Roma, la prima professione il 30 giugno 1963. Nel tempo dello juniorato completò gli studi teologici nello studentato interno e ancora professa temporanea, nel 1966 partiva come missionaria in Congo per dedicarsi alla formazione delle prime giovani provenienti dal Congo, dall’Uganda, dalla Nigeria.
Rientrò in Italia per la breve parentesi della professione perpetua, emessa il 30 giugno 1968, e alla ripartenza dovette costatare che la casa di formazione era stata chiusa per rispondere all’invito dell’episcopato congolese di sostenere le congregazioni autoctone. E così sr Lucia ebbe la possibilità di una ricca esperienza apostolica a Lubumbashi, dove sperimentò la gioia e la commozione della gente nel poter finalmente toccare con mano le copie di vangelo e di bibbie… In quella comunità svolse pure il servizio di superiora locale.
Con la riapertura della casa di formazione, nel 1981, venne nominata formatrice delle postulanti. Accarezzava il sogno di poter formare molte giovani africane per annunciare il vangelo in quell’immenso continente. Anche per questo, visse con pieno coinvolgimento il lungo corso per maestre di noviziato, a livello internazionale, organizzato nella casa di Torvaianica. Nel 1986, al rientro in Congo, scriveva alla superiora generale: «Ti confido che già da tempo sono tutta donata al Signore per l’intenzione speciale delle vocazioni, particolarmente in terra africana. Dal Signore attendiamo il dono più grande e prezioso: vocazioni scelte, numerose e sante».
Per circa dieci anni, ha accompagnato con molto amore e competenza i primi cinque noviziati congolesi formando le giovani che oggi hanno compiti di responsabilità ai vari livelli. Le sue ex novizie la ricordano come una “seconda mamma” e ne sottolineano l’intensa vita di preghiera, l’amabilità e la dolcezza, l’attenzione a ogni persona, il grande amore al popolo, alla cultura africana, alle famiglie. Doti riconosciute da tutte le sorelle che diverse volte l’hanno indicata come consigliera e vicaria di delegazione.
Nell’ottobre 1995 fu chiamata a inserirsi nella casa di Abidjan (Costa d’Avorio), fondata qualche mese prima. Una nuova realtà e molte sfide che sr Lucia accompagnò con grande fede, anche nel compito di superiora. Nell’anno 2001 comprese che era giunto per lei il tempo del rientro in Italia. Ma nonostante la salute sempre più fragile, non si mise a riposo. Le fu presto rivolto l’invito a svolgere il servizio di superiora della casa dipendente di Borgo Angelico, una comunità che accoglie studenti paoline provenienti da ogni continente. Con semplicità procurava il necessario e all’occorrenza si metteva in cucina cercando di sollevare la fatica dello studio specialmente alle sorelle che conoscevano poco la lingua italiana.
Nel 2008 ha accolto con disponibilità il trasferimento nella comunità di Napoli dove ha continuato a donarsi nei piccoli servizi quotidiani e specialmente al centralino. Nello scorso mese di agosto, la frattura del femore unita ad altre gravi patologie, l’ha costretta a un lungo ricovero ospedaliero dovuto ai progressivi peggioramenti. Ha vissuto gli ultimi giorni in stato comatoso ma probabilmente ieri ha potuto percepire la presenza di due sorelle “africane” che le hanno portato il dono della loro presenza e di qualche canto in lingua lingala.
Immaginiamo che sr Lucia abbia portato al Padre, come in un abbraccio, tutta l’Africa e il grande sogno che portava in cuore e che, nell’anno 2016, così sintetizzava: «Nonostante la povertà e piccolezza che sperimentiamo, Dio susciterà vocazioni in ogni nazione del mondo, anche in Cina, per portare la Buona Novella agli uomini e alle donne di oggi».
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 25 ottobre 2024