PDDM Italia: Sr. M. Silvana Rapisarda

Italia
+ 17/08/2024 Albano

Carissime Sorelle,
sabato 17 agosto 2024, nella Comunità Divin Maestro di Albano Laziale (Italia), alle 17:40, il Signore della Vita ha chiamato definitivamente a sé la sua discepola e nostra sorella

SR. M. SILVANA – VENERA RAPISARDA
nata l’11 novembre 1937 ad Acireale (Catania-Italia).

Ad una settimana dalla nascita la piccola, con il fratello gemello, vengono portati al Fonte Battesimale per ricevere il grande dono della fede in Cristo Gesù e della filiazione divina. Riceve il nome di Venera, ma affettuosamente sarà sempre, da tutti, chiamata Venerina.
Con altre tre sorelle crescono insieme in una famiglia unita e devotamente cristiana, amante della Madonna, soprattutto grazie all’esempio dei genitori. Apprende presto il mestiere di sarta dando così il suo contributo al sostentamento della famiglia e sviluppando la creatività artigianale in uno stile che, in quel tempo, bene si addiceva alle ragazze che affrontano la vita e il futuro.
Tramite alcune riviste vocazionali viene a conoscenza delle Pie Discepole del Divin Maestro e grazie all’accompagnamento spirituale del suo parroco, don Giovanni Colombo, matura la decisione di rispondere alla chiamata del Signore, nella vita religiosa. Alla notizia il papà si
dimostra contento ed apprezza la scelta; la mamma invece si manifesta resistente, non tanto per la scelta in sé, ma perché teme sia “un fuoco di paglia” che dopo il primo entusiasmo si spegne e si raffredda rapidamente. La mamma infatti le confiderà, più tardi negli anni, che fin dal grembo materno l’aveva consacrata alla Madonna di cui particolarmente devota.
Il 16 luglio 1963, festa della Madonna del Carmine, entra tra le Pie Discepole del Divin Maestro ad Alba – Casa Madre, lasciando la sua famiglia e la sua bella terra siciliana, attratta dal dono più grande della vocazione ad amare con cuore indiviso e a servire Gesù Maestro via, verità e vita, vivente nell’Eucarestia, nel sacerdozio, nella Chiesa.
Terminato il regolare noviziato emette la Professione religiosa a Roma il 25 marzo 1966 e, dopo sei anni di voti temporanei, il 14 maggio 1972, emette la Professione perpetua ad Acireale, nella sua parrocchia di origine “S. Maria degli Ammalati”.
Fin dai primi passi nella vita consacrata, si presenta molto industriosa, con un vivo senso di responsabilità e di amore per la sua vocazione e la sua famiglia religiosa. Si impegna generosamente nei laboratori di sartoria dell’Apostolato Liturgico e, nel tempo, ottiene anche l’abilitazione commerciale da mettere a servizio dei laici e dei sacerdoti che nei Centri di Apostolato Liturgico cercano sussidi qualificati per coltivare e custodire la bellezza della preghiera liturgica.
Di corporatura minuta, dotata di un’intelligenza soprattutto pratica, si distingue per il suo tratto gentile e discreto, a volte lento, ma sempre equilibrato e socievole. Amante della vita di preghiera, sa trarre dall’adorazione eucaristica quotidiana e dalla vita liturgica, l’energia apostolica a servizio dei vescovi, presbiteri e seminaristi che si rivolgono alla sartoria ecclesiastica in cui le Pie Discepole operano. La sua vita si svolge in numerose comunità in Italia tra i laboratori, i Centri di Apostolato Liturgico e anche come superiora di comunità: a Gravina di Catania (1979 – 1982), a Trento (1986 – 1987), a più riprese a Firenze (1993 – 1997 e 2003 – 2009), a Genova (2000 – 2003). Nel 2016 viene destinata ad Albano Laziale, dove si presta per vari servizi utili alla comunità fino a quanto le sue condizioni di salute glielo
concedono.
Nella serenità e circondata dalla cura della comunità e dal personale paramedico si è spenta in un sabato di agosto, ai primi vespri della domenica, giorno del Signore e Pasqua della settimana.
Confidiamo che l’abbia accolta la Vergine Madre di Dio per presentarla al trono dell’Altissimo come discepola che ha vissuto in fedeltà e gioia la sua vocazione religiosa, di cui era orgogliosa e fiera. Confidiamo che ora sia presenza di intercessione per tutte noi che, pellegrine di speranza, camminiamo verso la meta definitiva e ultima: l’abbraccio misericordioso del Padre buono.


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