Carissimi,
nella XVIII Domenica del T.O., alle ore 18,41 (ora locale) nell’infermeria “Mother Thecla” di Pasay City, è stata chiamata a nutrirsi per sempre del pane della vita la nostra sorella
GALIPOT NORMA sr MARIA FIDES
nata a Santa Cruz – San Pablo (Laguna, Filippine) il 19 aprile 1928
Entrò in congregazione il 26 aprile 1952 mentre frequentava, a Manila, l’Università “of the east” una delle più prestigiose scuole filippine. Il parroco la presentava alle superiore, con orgoglio, come «una delle insegnanti di religione più eccezionali, straordinaria nel campo dell’educazione religiosa, capo catechista della parrocchia… membro onorario del gruppo dell’Adorazione notturna…».
Valorizzando la sua preparazione, fin dal tempo di formazione e durante lo juniorato, diede un valido aiuto alle sorelle della tipografia come correttrice di bozze. Visse a Lipa il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1956. Cinque anni dopo, a Pasay City, emetteva la professione perpetua e proseguiva poi lo studio della filosofia mentre collaborava, come assistente, nei gruppi di formazione.
Nel 1964, le venne fatto il dono di una sosta a Roma dove apprese a parlare e a usare con proprietà la lingua italiana. Al rientro nelle Filippine, si dedicò alla diffusione dalla libreria di Davao e nel 1969 iniziò un lungo periodo nei servizi di segreteria, dapprima nel settore dell’Ut Unum Sint e poi, per tre mandati consecutivi, come segretaria provinciale. Era una segretaria efficiente e scrupolosa nel registrare i vari eventi della provincia e soprattutto era affidabile e riservata, sempre disponibile e gentile nel rispondere alle richieste delle sorelle. Ebbe poi la possibilità di vivere esperienze apostoliche varie nella libreria di Baguio, nella casa di Lipa, nella tipografia di Pasay City. Dal 2002 al 2009 si dedicò con pazienza, responsabilità, competenza, al riordino dell’archivio edizioni della provincia.
Sr M. Fides era una brava scrittrice, una vera poetessa, una fedele traduttrice. Ancora oggi, le “Preghiere del buon cristiano”, da lei tradotte dall’italiano all’inglese e nella lingua tagalog, sono continuamente editate e diffuse tra il popolo. Era sua consuetudine trascrivere in poesia le riflessioni spirituali che andava maturando. In occasione del giubileo d’oro di vita religiosa, ricordava che nel giorno della professione aveva sentito non solo l’immensa gioia ma soprattutto un sentimento profondo di ringraziamento a Dio per la sua fedeltà e per le cose meravigliose che le aveva dato negli anni della vita religiosa. E concludeva: «Sono certa che questo sentimento rimarrà fino al mio ultimo respiro». Davvero il Signore le è stato vicino e le ha dato forza fino alla fine e le ha permesso di vivere, nel silenzio e nell’offerta per le vocazioni, gli anni dell’anzianità e della malattia mentre sopraggiungeva l’ipertensione, l’osteoporosi, la demenza senile e, infine, la polmonite che ne ha causato la morte.
La Parola rivolta dal Signore al profeta Isaia ma anche ad altri personaggi biblici, e, infine, a Don Alberione, aveva segnato e accompagnato tutta la sua esistenza: «Non temere, io sono con te». È stata questa parola a sorreggerla negli ultimi giorni di vita, quando temeva che il male l’avrebbe sopraffatta. E oggi, è ancora la parola di Gesù ad accompagnarla nell’ultima dimora e a dare conforto a noi e a tutti i suoi cari: «È il Padre mio che vi dà il pane del cielo, quello vero… Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Confidiamo pienamente in queste parole mentre consegniamo questa cara sorella nell’abbraccio del Padre. Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 1° agosto 2021.