ieri pomeriggio, verso le ore 15,30, nel reparto “San Raffaele” della comunità di Albano, il Padre ha chiamato alla vita che non ha fine, la nostra sorella
MARIOTTO ITALIA Sr PIERPAOLA MARIA
nata a S. Stino di Livenza (Venezia) il 4 ottobre 1935
Sr Pierpaola ha letteralmente consumato la sua esistenza offrendola al Padre come offerta a Lui gradita. Nell’anno 2008 è stata colpita da una grave e rara forma di S.L.A (sclerosi laterale amiotrofica), un’atrofia progressiva dei muscoli che le ha tolto la possibilità di parlare, di muoversi, di essere indipendente. Dapprima riusciva a esprimersi indicando su una tavolozza le lettere dell’alfabeto, ma a mano a mano la paralisi andava colpendo anche le braccia lasciandola incapace di ogni comunicazione anche motoria, con l’esterno. Solo i grandi occhi testimoniavano la sua presenza vigile, l’attenzione a quanto capitava attorno a sé, il desiderio di essere coinvolta nella vita della comunità che tanto amava. Non aveva altra possibilità, per farsi udire, che il pianto e un grido caratteristico che rivelava la sofferenza ma soprattutto il bisogno di comunicare con le sorelle con le quali aveva condiviso, nella serenità e nella generosità, tanti anni di vita paolina.
Sr Pierpaola entrò in Congregazione nella casa di Roma, il 24 maggio 1950, nell’Anno Santo. Nel 1953 venne inviata per l’apostolato diffusivo, a Udine. Visse il noviziato negli anni 1954-55 ed emise la prima professione a Roma, il 19 marzo 1955. Venne poi trasferita a Bologna, incaricata dei lavori vari. Nel 1956 iniziò un nuovo periodo di vita, speso totalmente nel servizio dell’Agenzia “San Paolo Film” di Roma-Castro e, dal 1974 al 1978, nell’Agenzia di Torino. Erano gli anni d’oro dell’apostolato cinematografico e Sr Pierpaola era fiera di poter proporre e noleggiare pellicole in formato 16 mm., adatte a sale parrocchiali, scuole, istituti, colonie marine e montane, circoli vari, carceri, gestori ambulanti e molte famiglie.
Nel 1978, venne chiamata a pronunciare un nuovo, grande “sì” alla superiora generale che l’invitava a inserirsi nella comunità di Albano che stava vivendo un tempo di particolare difficoltà. Rispose generosamente all’appello e si inserì nel lavoro ospedaliero soprattutto con il compito del centralino e dell’accoglienza dei visitatori. …