in questa prima domenica d’Avvento, il Signore ha visitato l’infermeria della comunità di Alba, “Divina Provvidenza” chiamando a sé, verso le ore 12,30, la nostra sorella
CARAMORI MARIA EGSILDE Sr M. ANGIOLINA
nata a Bergantino (Rovigo) il 6 dicembre 1925
Da diversi mesi Sr M. Angiolina stava vegliando in attesa dello Sposo: i medici e le infermiere che accompagnavano il decorso della grave malattia assistevano meravigliati alle inspiegabili riprese del suo fisico, letteralmente consumato dai morbi di Parkinson e di Alzheimer. Da qualche settimana non mangiava più ma la sua sensibilità andava crescendo. Sembrava quasi che Sr M. Angiolina avesse fatto un patto con il Signore che continuava a tenerla in vita, in una indicibile sofferenza. Non conosceremo mai le motivazioni segrete di una agonia così lunga e sofferta. Le sorelle che l’hanno assistita confermano che Sr M. Angiolina ha compreso ogni cosa, fino a pochi minuti prima della morte. E anche la fatica di questi anni, ad accogliere una situazione di completa dipendenza, si è andata trasformando negli ultimi mesi in un abbandono docile nelle braccia del Padre. Realmente nella sua carne si è compiuto un sacrificio, una vera e propria oblazione che rimarrà per sempre “un segreto del Re”.
Sr M. Angiolina entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 21 ottobre 1939. Era ancora adolescente ma ben presto venne inviata a Como per impegnarsi nella diffusione capillare della Parola di Dio. Visse quindi a Roma il noviziato che concluse con la prima professione, il 19 marzo 1947. Da giovane professa fu impegnata, a Brescia, nell’Agenzia San Paolo Film che stava movendo i primi passi. Le cronache narrano la trepidazione di quei tempi pionieristici quando si tenevano tra le mani le pellicole con vero tremore, come cosa sacra. E specialmente nella filiale di Brescia, si racconta la gioia e la commozione degli spettatori ma anche delle suore, per le prime proiezioni del film “Mater Dei”.
Nel 1955, Sr M. Angiolina venne nominata superiora della comunità di Lodi, una comunità che viveva un particolare fervore apostolico e vocazionale. Nella diocesi venivano organizzate feste del Vangelo, giornate mariane e soprattutto incontri per le giovani che favorivano lo sbocciare di belle vocazioni. La libreria paolina, nel cuore della città, era un vero centro di orientamento vocazionale e apostolico per la Chiesa locale. Nell’anno 1959, venne trasferita ad Asti, proprio nel momento d’avvio di quella nuova comunità, e quindi ad Aosta e a Verona per svolgervi il servizio di superiora locale. …
