PDDM Italia: Sr. M. Lidia Drudi

Nazione di nascita: Italia
+ 19/01/2025 Sanfrè

Carissime Sorelle,
domenica, 19 gennaio 2025, nella Comunità di Sanfrè (Italia), alle ore 9:30, Gesù Maestro, il Signore della Vita piena ed abbondante, ha chiamato definitivamente a sé la nostra sorella:

SR. M. LIDIA – CATERINA DRUDI
nata il 2 agosto 1928 a S. Paolo di Rimini (Italia).

È domenica, il 5 agosto, quando la neonata della famiglia Drudi viene portata al Fonte battesimale nella Parrocchia S. Paolo, e con il dono dell’adozione filiale entra a far parte della grande famiglia di Dio ricevendo il nome di Caterina.
Rimasta orfana di mamma e papà in tenerissima età, cresce educata alla vita e alla fede cristiana e, seguendo l’esempio della sorella Cristina (Sr. M. Cordis, † 10-11-2008) il 24 marzo 1950 lascia la sua famiglia e la sua terra ed entra nella Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro ad Alba (CN) in Casa Madre.
Compiuto il percorso regolare di formazione alla vita religiosa e terminato il noviziato, il 25 marzo 1953, emette la Professione religiosa ad Alba. Si distingue subito per il suo temperamento docile e per le attitudini pratiche, per il buon senso e il realismo nell’affrontare le necessità di ogni giorno. Di sensibilità spirituale e con uno spiccato senso di responsabilità dimostra affidabilità e maturità umana e cristiana. Al termine dei primi due anni di voti temporanei, trascorsi ad Alba in Casa Madre e a Modena a servizio della comunità paolina ivi residente, il 25 agosto 1956, a soli 28 anni di età, Sr. M. Lidia viene inviata missionaria in Filippine a Manila con altre consorelle pioniere. Per dare stabi-lità nella crescita della nuova comunità missionaria, impegnata in molti servizi e in diverse comunità paoline, a Sr. M. Lidia viene affidato il coordinamento della piccola comunità di Pie Discepole che già accoglie le prime giovani aspiranti desiderose di unirsi a loro, attratte dall’adorazione eucaristica e dal servizio quotidiano semplice e gioioso. Considerato il breve tempo di vita consacrata e lo stato temporaneo dei voti religiosi non avrebbe i requisiti canonici per assumere la responsabilità di supe-riora locale: per questo viene chiamata “sorella maggiore”, ma di fatto, appellandosi alla sua saggezza spirituale, alla generosità e al senso pratico di cui è dotata tutte la considerano “la superiora”.
Il 25 marzo 1958, a Manila, emette la Professione perpetua e dopo alcuni mesi parte per l’Australia, dove è attesa nella comunità della Società San Paolo. In seguito, dal 1961 al 1966, ritorna a Manila dove continua, con semplicità e naturalezza, a vivere secondo la missione specifica della Pia Disce-pola del Divin Maestro: tutta dedita a Gesù vivente nell’eucarestia, nel sacerdozio e nella preghiera liturgica della Chiesa.
Nella primavera del 1966 rientra definitivamente in Italia e si rende disponibile al servizio, ovunque ce ne sia bisogno, ora presso la Società San Paolo, ora nelle comunità DM: Roma in Casa generalizia, Albano Laziale, Centrale di Zugliano (VI), Rimini, Genova, Napoli, Catania, Alba – Casa Nazaret, infine a Bordighera e a Sanfré. E ovunque ha favorito un clima comunitario sereno e semplice, carat-terizzato da relazioni umane sincere e calorose che indirizzavano a Gesù Maestro, il Signore della sua vita. Di lei si possono raccogliere numerose testimonianze edificanti: «Ho vissuto con lei alcuni anni e ciò che la rendeva unica era la sua capacità di relazionarsi con la gente e in particolare con i giovani. I seminaristi e i sacerdoti trovavano in lei una madre, a volte una nonna, attenta, premurosa, gioviale e con la sua specialità culinaria rendeva la comunità ancor più accogliente.
Con Sr. M. Lidia in comunità c’era posto per tutti con semplicità e affetto; nessuno si sentiva a disagio e la sua abilità di cuoca favoriva la convivialità evangelica. La ricordo come il cuore della comunità e la mano sempre tesa per far fronte ai bisogni degli altri in particolare dei sacerdoti e dei giovani. Suor Lidia, sapeva far festa ad ogni incontro … con il suo sorriso, la sua umiltà, le sue parole di accoglienza, benevolenza, incoraggiamento, speranza! Sempre pronta a donare, servire, spezzare il pane con gli altri, soprattutto con i giovani che, molto volentieri, stavano con lei ed apprezzavano la sua allegria, la sua bontà e generosità.
Nella comunità Nazaret ad Alba, si radunavano di frequente le giovani “Sentinelle del mattino” per la loro crescita nella ricerca vocazionale e trovavano in Sr. M. Lidia il tratto amabile dell’accoglienza gratuita. Le chiedevano spesso: “Suor Lidia, cosa prepari questa sera?” La sua risposta era gioiosa ed immediata: “Preparo la pizza, mangiate qui!!” Chiara, Francesca e tutte le Sentinelle del mattino, apprezzavano molto la pizza e le tante specialità di Suor Lidia. «La ricorderemo sempre con tanta gratitudine e tanto, tanto affetto. Siamo certi che ci ha accompagnato e continuerà ad accompagnarci con la Preghiera e con quella Luce, già presente nei suoi occhi, che illuminerà ancora più il nostro sguardo ed i nostri passi».
E ancora: «Sr. M. Lidia sapeva farsi accanto ai giovani, ai piccoli e ai grandi con delicatezza, umiltà e attenzione e nella sua semplicità era amata da tutti, perché il suo tratto distintivo era la carità. Vedeva il bene in tutti, scusava tutti e mai una parola cattiva usciva dalla sua bocca. Amava parlare delle sue esperienze missionarie anche in inglese e suscitava l’interesse di chi l’ascoltava raccontando an-che cose impegnative o dolorose con un certo umorismo.
Durante le settimane comunitarie che le giovani o le giovanissime Sentinelle del mattino, vivevano in Casa Nazaret ad Alba, lei partecipava volentieri ai vari momenti, compresi i giochi, e sapeva pren-der parte allo scherzo. Gioiva della bellezza del creato, della natura e amava passeggiare nel verde. Amava il mare e si prendeva cura delle piante e dei fiori. E dinanzi a tutto ciò che contemplava ripeteva con stupore: “Che bello!”.
Pensando a lei mi viene in mente Gesù mentre benedice il Padre che si rivela ai piccoli! E quell’amore del Padre è rimasto in lei fino alla fine! Anche quando sembrava non ricordare più tante cose, non aveva dimenticato ciò che aveva amato: Gesù e tutti coloro che erano parte della sua vita».
E ora, Sr. M. Lidia che godi l’abbraccio del Padre celeste intercedi per le nostre comunità, affinché sappiamo crescere con il cuore grande, accogliente verso tutti, in particolare per i sacerdoti e i giovani per essere credibili pellegrini di speranza sulla via della pace.


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