Carissimi,
poco dopo la mezzanotte, nella comunità di Alba, è stata chiamata improvvisamente al convito e alla festa delle nozze eterne la nostra sorella
CONTI MARIA sr MARIA IDA
nata a Bore (Parma) il 5 aprile 1922
Sorella di sr M. Irene, entrata ancora bambina a Susa, la seguì giovanissima, a undici anni di età. La mamma era morta mentre veniva alla luce e questo evento segnò profondamente e dolorosamente tutta la sua storia. Lei stessa descriveva il distacco dal suo paesino:
«Il 4 novembre 1933, Anno santo, partii dopo aver fatto con i miei familiari l’ultima visita al cimitero per salutare con cuore spezzato la mia mamma che, non so per quali misteriose complicanze, ha dato la vita a me. A mia sorella che ad Alba aveva già fatto la professione ed era destinata alla comunità di Roma, M. Tecla disse: “Prima di andare a Roma passa a casa, saluta tuo papà, prendi la tua sorellina e portala a Roma”. Fu così che arrivai nel mondo “fatato” della città (e quale città!!!) tra persone sconosciute e, per me, strane, perché non avevo mai visto suore né sapevo che esistessero. I primi sei mesi sono stati un pianto continuo. Mi sentivo sola e sperduta come un passerottino».
A Roma apprese l’arte tipografica. Ricordava volentieri quei tempi che avevano del prodigioso: «Ancora oggi penso con reale sbigottimento agli impegni di responsabilità che ci venivano affidati come a persone esperte e navigate nell’arte della confezione di libri e tipografia… per me, oggi, sa del miracoloso. Ad esempio, abbiamo composto con caratteri mobili, tutta la grammatica greca di don Giovanni Pelliccia, senza aver studiato il greco!». A Roma visse il noviziato ed emise la prima professione, il 19 marzo 1941. Proseguì poi, nel tempo dello juniorato, l’impegno in tipografia.
Nel 1947, subito dopo la professione perpetua, sperimentò una seria malattia polmonare per la quale ebbe necessità della cura del pneumotorace e della streptomicina che M. Tecla si affrettò a richiedere a M. Paola, negli Stati Uniti. Dopo una sosta come ammalata nella comunità di Albano, nel 1950 ritornò a Roma per dedicarsi all’insegnamento. Negli anni 1954-58, aveva avuto la possibilità di frequentare l’Istituto Superiore “Regina Mundi” conseguendo il Magistero in Scienze religiose con una tesi dal titolo: La Beata Vergine Maria Regina dell’Universo. Era un’espertissima e amata insegnante di filosofia e Sacra Scrittura nei corsi di Filosofia e Teologia che si svolgevano in congregazione. Mentre proseguiva l’insegnamento alle sorelle più giovani, fu chiamata a collaborare, nel settore dell’Ut Unum Sint, alla Scuola Biblica per corrispondenza ed ebbe poi, per alcuni anni, la possibilità di essere inserita nelle commissioni di studio costituite per la preparazione del Capitolo speciale.
Nel 1973, venne nominata consigliera della provincia di Roma (in Via Flaminio Ponzio) e nel 1976, proseguendo il mandato di consigliera, venne nominata superiora della nuova comunità di Via Bosio (Villa Gaia) che accoglieva le sorelle che operavano alla San Paolo Film di Via Castro Pretorio (Roma).
In occasione della costituzione della provincia unificata dell’Italia, nel 1979, venne designata segretaria provinciale, ruolo che le venne rinnovato per tre mandati consecutivi e le diede la possibilità di offrire un valido appoggio alle provinciali che si sono susseguite.
Nel 1989, dopo un breve periodo di aggiornamento, si inserì in casa generalizia per dare il proprio apporto al Segretariato Internazionale di Apostolato, specialmente nel riordino dell’archivio e nella catalogazione delle novità provenienti da tutto il mondo paolino. In casa generalizia è vissuta oltre venticinque anni con pieno coinvolgimento, collaborando in tutti gli ambiti della casa. La ricordiamo attenta e fedele vice superiora, sempre disponibile a prestare aiuto al centralino e soprattutto ad animare le celebrazioni liturgiche e a organizzare le feste. Godeva nell’allestire e decorare i tavoli, piegare con creatività i tovaglioli… La preparazione della festa era per lei una vera liturgia comunitaria e vi si dedicava con tutta la fantasia possibile. Era di sua competenza anche il riordino della biblioteca: ne comprendeva tutto il valore e diveniva esigente quando venivano a mancare dei testi importanti. Aveva dedicato tempo ed energie per approfondire il senso della studiosità paolina e considerava la biblioteca un luogo fondamentale per l’aggiornamento personale e comunitario.
Con sofferenza, nell’anno 2015 ha accolto il trasferimento nella comunità di Alba dove si è impegnata per essere autonoma e autosufficiente fin quasi alla fine. Solo una settimana fa la sua situazione di salute ha consigliato l’uso della carrozzella. Si stava preparando a celebrare, nel prossimo mese di aprile, il centenario di vita ma il Signore l’ha colta questa notte nel sonno e l’ha chiamata a vivere la sponsalità nella gioia piena: “Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te”. Anche per lei, oggi, è giunta l’ora: l’ora della salvezza, della bellezza, del canto nuovo.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 16 gennaio 2022