Carissime Sorelle,
il giorno 25 settembre 2020, alle ore 18,25 Gesù Maestro chiama alla vita eterna, dalla Comunità di Sanfrè (Cuneo) la nostra sorella
SR. M. DOROTEA – CATERINA BRUNO
nata l’11 maggio 1929 a Narzole (CN)
lo stesso paese che diede i natali al Beato Timoteo Giaccardo. La famiglia si compone di papà Giovanni, agricoltore, di mamma Margherita Alessandria, casalinga, e di sei figli: due fratelli e quattro sorelle. Il parroco della parrocchia di San Bernardo di Narzole la presenta all’Istituto come giovane “esemplarissima”!
Caterina nella sua decisione di entrare fra le Pie Discepole, giovane sedicenne, ha l’incoraggiamento dei familiari. Entra ad Alba il 10 agosto 1945, preceduta dalla sorella Teresa, di età maggiore di un anno che, in Congregazione dal 1941, con la Professione religiosa riceverà il nome di Sr. M. Ave. Anche il fratello Tommaso, di lei più giovane di 4 anni, entra alla Società San Paolo in Alba nel 1943. Sacerdote paolino, zelante missionario in Colombia, si è spento nel 2018.
Dopo la formazione iniziale e il noviziato emette la prima Professione religiosa il 4 aprile 1948 e i voti perpetui il 4 aprile 1953, sempre ad Alba. In questi primi anni di vita religiosa è ad Al-bano nell’apostolato sacerdotale (1948), ad Alba (1952) nel laboratorio di sartoria, a Roma (1953) nel laboratorio di confezione.
Per la sua generosità, lo spirito di preghiera, l’apertura di cuore è stata individuata come missionaria per dare inizio alla nostra presenza di Pie Discepole in un’immensa e promettente nazione: l’India, dove già erano presenti i Fratelli paolini. Così Sr. M. Dorotea Bruno, all’età di 25 anni e da pochi mesi professa perpetua, il 31 gennaio 1954 si imbarca a Napoli con Sr. M. Joseph Capra. Destinazione finale: Allahabad (Prayagraj), India. Alcuni loro scritti inviati a Madre M. Lucia Ricci, e pubblicati sul notiziario interno, consentivano alle sorelle del mondo di accompagnarle nel viaggio:
Karachi, 10 Febbraio 1954: Oggi, giorno di Santa Scolastica, ci sentiamo maggiormente vicine a Lei, alle Madri e Sorelle tutte. Con gioia immensa abbiamo ricevuto ad Aden la sua prima lettera e La ringraziamo di vero cuore, chiedendo ancora una cosa sola: preghino per noi, tanto, sempre, perché possiamo consumare nell’amore la nostra vita di Pie Discepole. Sulla nostra nave “Asia” non c’è cappella e la Santa Messa è celebrata in un salone (da ballo!). Povero Gesù, dove si adatta! Vi sono 15 Sacerdoti Missionari, 12 Suore Missionarie. Ieri sera un Padre chiese chi aveva un’immagine della Madonna da esporre nella sala comune ove ci raduniamo per la preghiera, e non si è trovato che il nostro bel quadro della Regina degli Apostoli. L’abbiamo ceduto ed esposto con gioia ed orgoglio su di un altarino provvisorio, con ceri accesi e una bella corona di Apostoli in preghiera. Sembrava ancora più bella la nostra Madonna e crediamo sia stata anche lei molto contenta, certo ha trovato anche sul mare il suo posto di Regina! – Tutti hanno ammirato il bel quadro, altri hanno chiesto sotto quale titolo venisse onorata la nostra Madonna: noi eravamo tanto felici di poter spiegare nel modo a noi possibile. Ci conforta la speranza che tra breve avremo una casetta nostra con una chiesina sia pur povera, ma con un Tabernacolo, ove troveremo GESÙ.
Da Allahabad INDIA: Oggi, 13 Maggio, giorno bello per i Pastorelli di Fatima, è bello anche per noi, poiché con tale data raggiungiamo i tre mesi di India. La Madonna che ci ha guidate continua a vegliare su di noi in modo straordinario, la ringrazi anche Lei per noi. Noi stiamo bene, non si preoccupi, il caldo si sente, ma ci si abitua, di notte dormiamo sotto le stelle, ci sentiamo co-sì tranquille quando la sera dal nostro lettino vediamo i punti luminosi del Cielo. A tutto ci si abitua con semplicità, poiché il buon Dio ce ne dà la grazia! Da più di un mese abbiamo la cura della cucina; cuciniamo all’indiana per i ragazzi si prepara il pane due volte al giorno. Com’è bella la nostra casetta, ha veramente senso di monastero, la bella e lunga veranda, il cortiletto chiuso, la cucina, la lavanderia è tutto molto bello davvero, occorrono i passerotti per riempire il nido vuoto (Bollettino Divin Maestro 1954).
Sr. M. Dorotea rimarrà in India per circa quarant’anni, fino al 1994, con intervallo di qual-che anno in Italia (1969 – 1971). Diverse volte è superiora locale, 1964 a Mumbai, 1971 a Bangalore, dal 1972 è maestra delle novizie e nel 1977 maestra delle Juniores e consigliera regionale; nel 1986 superiora locale a Mumbai e nel 1989 superiora locale a Bangalore.
In alcune lettere, indirizzate più tardi a Madre M. Lucia Ricci, manifesta il suo sentire: «Ricordo sempre l’India e la ringrazio di avermi mandata in quella Nazione. Tante volte forse non ho saputo valutare questo dono, ma nello stesso tempo ho anche coscienza di aver speso con dedizione gli anni più belli della mia vita; ora accompagno con la mia povera preghiera». (Alba 4.2.1997). Ringrazia per il 50° di professione e per l’accompagnamento «nella fatica della missione in India specie agli inizi. Grazie, Madre Maestra, per tutto l’aiuto e la comprensione specialmente verso l’India. Lei ha capito a fondo l’animo indiano e ha amato questa India tanto misteriosa. Ringrazio ogni giorno il Signore perché attraverso lei mi ha scelta e mandata in quella terra che amo e in cui ho speso gli anni più belli della mia vita» (4 aprile 1998).
Per il 50° di fondazione, dietro invito delle Sorelle, è tornata a rivedere l’India: «Ringrazio per questo dono. È stato davvero bello ritrovarmi tra le sorelle specie quelle della prima ora che hanno lavorato con la dedizione, richiesta agli inizi della nostra fondazione. Il 50° è stato celebrato con solennità. Un altro aspetto è il cammino veramente meraviglioso fatto in questi anni. Se saranno fedeli al Signore Egli continuerà a benedire la Provincia indiana, le ombre ci sono ovunque ma guardiamo con fiducia a tutto quello che è luce!».
Sr. Rose Mary Muttasserill, superiora Provinciale in India, scrive: Noi, Pie Discepole della Provincia Indiana, siamo rattristate per la notizia della scomparsa di una delle due pioniere della Missione indiana. La ricordiamo con amore e le dobbiamo una profonda gratitudine. Apprezziamo le molte qualità personali di Sr. M. Dorothy Bruno. In particolare: Il suo profondo amore per la Congregazione e il Fondatore, l’apprezzamento per le vocazioni indiane la collaborazione alla loro formazione nel periodo iniziale e il sostegno nella perseveranza; il suo amore, senza risparmio, per la Famiglia Paolina in India; l’assunzione della cultura, adattandosi alle difficoltà iniziali e allo stile di vita povero, di quel tempo, per dare vita alla Congregazione in India, sacrificando per questo le sue migliori energie giovanili.
Sr. M. Dorotea, segnata nella sua persona dalla vita missionaria si è distinta per la gentilezza, l’amore al silenzio che affermava di aver tanto apprezzato al suo ingresso in Congregazione. Con la sua testimonianza di vita e con la sua parola ha comunicato alle sorelle dell’India i valori portanti della nostra vocazione di Pie Discepole: spirito eucaristico apostolico, stile di vita caratterizzato da sobrietà, semplicità e laboriosità, gioia e amore fraterno.
Rientrata in Italia passa alcuni anni a Bordighera, poi ad Alba DM (1996) e nel 2003 è a Sanfrè con mansioni varie fino a quando la salute l’accompagna, sempre disponibile all’aiuto di ogni sorella. Dopo aver passato alcuni anni in completa dipendenza dalle sorelle, per una complessità di disturbi propri dell’anzianità, curata con amore fraterno, raggiunge la Patria eterna.
Dal cielo le chiediamo di intercedere perché sappiamo affrontare con cristiana fortezza le difficoltà provocate dalla pandemia, tutt’ora in corso anche in India, e le giovani generazioni paoli-ne si infiammino di zelo missionario!