Alle ore 22.28 (ora locale) di mercoledì 19 marzo 2025 è deceduto nell’infermeria di Roma a causa di un arresto cardiocircolatorio
DON FERRUCCIO PONTARIN
74 anni di età, 62 di vita paolina, 50 di professione e 43 di sacerdozio
Ferruccio nasce ad Arzignano (Vicenza) il 22 gennaio 1951, primo di tre fratelli, dai genitori Alessandro e Agnese Mani. Entra nella comunità di Vicenza il 25 settembre 1962, fa l’ingresso in Noviziato il 7 settembre 1973, emette la Prima professione religiosa l’8 settembre 1974, si consacra definitivamente con la Professione perpetua il 15 settembre 1979 ed è ordinato presbitero il 27 giugno 1981.
Comincia il suo lavoro apostolico come aiuto nell’economato della comunità di Roma, ma nel 1987 viene trasferito a Catania come superiore della comunità, incarico che svolge per due mandati. Nel 1993 torna a Roma, impegnato nell’amministrazione provinciale, ma l’anno seguente è nominato superiore della comunità di Genova, dove vi resterà per molti anni, fino al 2014, impegnato nella libreria, e poi ancora come superiore e quindi delegato della comunità. Nel 2016 ritorna a Roma come direttore della libreria di via Conciliazione e nel 2018 va a Vicenza. Infine nel 2021 è nominato superiore della comunità di Catania, nomina che verrà prolungata dal superiore “donec aliter provideatur” (= finché il superiore non disponga diversamente).
Don Ferruccio ha vissuto in modo pienamente coerente la sua sensibilità religiosa-sacerdotale, la quale confluiva poi – durante i lunghi anni dedicati all’apostolato della Libreria – nell’approccio confidenziale e personalizzato con la clientela. Infatti, pure a distanza di qualche anno, non poche persone continuavano a chiedere notizie su di lui.
In privato lo caratterizzava una schietta gioia, non disgiunta da spiccata competenza, per le cose della natura: erbe medicinali e giardinaggio; persino qualche gustosa ricetta culinaria. Addirittura, benché da lontano, non lasciava mancare la sua discreta “consulenza agricola” al fratello contadino. Nella vita di comunità – sempre con saggia discrezione – era attento e vigile, dialogante e collaborativo.
Nel suo ministero apostolico don Ferruccio ha avuto ruoli di responsabilità che portava avanti con grande coinvolgimento, ma senza voler troppo apparire. Era di grande laboriosità ed era capace di prendersi cura delle cose con grande attenzione. Egli amava tanto la spiritualità paolina: ai gruppi che animava (Cooperatori, Istituto Santa Famiglia) spiegava spesso la bellezza e la profondità delle Preghiere composte da Don Alberione.
In particolare era molto sensibile e attento all’aspetto della pastorale vocazionale. Si è sempre prestato per accompagnare umanamente e spiritualmente coloro che vedeva bisognosi di una guida. Ai più giovani non mancava di fare la proposta paolina, sempre con molta discrezione ma anche con decisione.
Racconta un confratello: «A Genova nel 1997, giovane postulante, per una breve esperienza in libreria, mi ha fatto sentire in famiglia. Don Ferruccio si è sempre preoccupato di accogliere le persone e farle sentire a casa. Nella sua genuinità ha sempre cercato il bene dell’altro».
Nell’ultimo periodo in cui stava visibilmente male per una forma tumorale, continuava a prodigarsi per portare avanti il suo servizio più di quanto a volte poteva. Durante gli ultimi giorni nell’infermeria di Roma ha accolto con compostezza la volontà del Signore e la sofferenza che ha dovuto sopportare. Ha comunicato telefonicamente con i confratelli della sua comunità di Catania, cercando di rassicurarli, anche se si percepiva la sua difficoltà crescente. «Mi rimane impressa – ricorda un confratello della comunità – una delle ultime telefonate, in cui mi diceva che si sentiva in pace, perdonato, e volentieri chiedeva e donava il suo perdono per ogni cosa».
Il Signore accolga questo nostro fratello e gli doni il premio eterno, mentre chiediamo a lui di intercedere per numerose e sante vocazioni nella nostra Congregazione e tutta la Famiglia Paolina.
Roma, 20 marzo 2025
Don Vito Spagnolo, ssp
Il funerale verrà celebrato venerdì 21 marzo alle ore 15.00 nella Sottocripta della Basilica Regina degli Apostoli a Roma. La salma – per sua volontà – sarà cremata.
I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).
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