Carissime Sorelle,
sabato 18 gennaio 2025, nella Comunità di Sanfrè (Italia), alle ore 12:15, il Maestro Divino ha chiamato definitivamente a sé
SR. M. ALFONSINA – MARIAMICHELA ANGELINI
nata l’8 maggio 1942 a Valle Castellana – Prevenisco (Teramo – Italia).
A dieci giorni dalla sua nascita, il 18 maggio 1942, la piccola viene portata al Fonte battesimale della Parrocchia di S. Bartolomeo di Prevenisco e, con il dono della figliolanza divina e della fede cristiana, riceve il nome di Mariamichela. Fin da giovanissima avvertiva dentro di sé il fascino di rendersi utile al prossimo che si trovava in qualche difficoltà. Spesso infatti si recava spontaneamente in casa di qualche persona anziana che, nel paese viveva sola, a dare piccoli servizi e sbrigare gratuitamente le faccende di casa. Generosa e attenta al prossimo nella quotidianità, dimostra ben presto i segni di una misteriosa chiamata interiore a consacrarsi alla vita religiosa. La decisione maturò a 14 anni anche in seguito all’incontro con la sua compaesana: Sr. M. Flora Forti († 3.11.2016). È il 21 maggio 1956 quando, partita dal paese, raggiunge Roma per entrare nella Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Completato l’itinerario di formazione iniziale alla vita religiosa e il regolare noviziato, il 25 marzo 1960, a Roma, emette la Professione religiosa che viene ratificata il 25 marzo 1965 con la Professione perpetua, sempre a Roma. Sono gli anni del Concilio Ecumenico Vaticano II e, soprattutto dalle nuove generazioni di consacrate, viene vissuto e recepito nella sua novità di riforma ecclesiale. L’impegno di tutte è pregare intensamente chiedendo la docilità allo Spirito di Dio che fa nuove tutte le cose.
Nelle numerose comunità in cui ha vissuto – presso la Società San Paolo: Cinisello Balsamo, Catania, Roma, Ostia Antica, Alba, Firenze, ecc. o nelle comunità Divin Maestro: Roma RA e SMM, Cinisello Balsamo DM, Albano Laziale, Sanfré – Sr. M. Alfonsina ha svolto generosamente diversi servizi, nell’assistenza ai sacerdoti e confratelli paolini o delle consorelle. Ovunque si è trovata ad operare si è sempre distinta per la puntualità e la dedizione nei suoi impegni. Con piglio giovanile e con molta grinta ha svolto a lungo la missione di infermiera professionale, con lo stile proprio della Pia Discepola: ope-rosa nella carità, specie verso le persone più fragili, ed esultante nella lode e nella preghiera di adora-zione eucaristica quotidiana.
Il 18 ottobre 1971, dopo aver frequentato la scuola per infermiere ed infermieri generici, presso l’Università Cattolica Sacro Cuore al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, riceve l’abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliare sanitaria di infermiera generica. In seguito, qualificandosi ulteriormente, consegue il diploma di Infermiera professionale e, dal 1982 al 2003 entra a far parte del gruppo delle Pie Discepole che prestano il loro servizio apostolico nell’ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale (RM), presso il reparto riservato ai sacerdoti e ai religiosi, secondo la visione paolina sussidiaria di Don Giacomo Alberione. Congedatasi dal servizio ospedaliero, lascia Albano Laziale per essere accolta nella comunità paolina di Casa Madre della Società San Paolo, dove come infermiera continua, paziente e determinata, a prendersi cura di chi le è prossimo. Memore dell’insegnamento di Gesù Maestro: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me”, Sr. M. Alfonsina sa come equilibrare, obbediente al comandamento della carità, azione e preghiera, servizio e gioia di vivere.
Così la ricorda Sr. M. Paola Gasperini, già superiora provinciale in Italia: «Ho collaborato con Sr. M. Alfonsina per realizzare l’attuale organizzazione dell’infermeria di Sanfrè. Un lavoro, voluto dal governo provinciale del tempo, fatto di ricerca, d’impegno, di amore per le sorelle più grandi e bisognose.
Sr. M. Alfonsina era una “combattiva”, nutriva un grande amore e rispetto per le sorelle anziane, perché fossero sempre curate con dignità non solo a livello fisico, ma perché fossero incoraggiate a tener viva la dimensione spirituale e vocazionale, seppur nella malattia.
Era una sorella di una grande professionalità, tenacia, aperta al futuro e sempre desiderosa di rinnovamento.
Amava la Congregazione, il bene delle sorelle e lo ricercava con determinazione, a volte con insistenza ma ben motivata. Era appassionata della Parola di Dio e amava farsi aiutare dai commenti dalla Parola di Dio di P. Silvano Fausti per un approfondimento esegetico. Spesso mi confidava che la sua forza era l’adorazione anche se a volte era stanca: quella preghiera quotidiana era l’ossigeno
necessario e tonificante per il suo ritmo di vita. Tessitrice di relazioni competenti e affidabili con i medici, gli infermieri degli ospedali che frequentava, non si lasciava sfuggire l’occasione di fare del bene: amava portare loro la rivista liturgica o un buon libro, per ringraziare, ma anche per regalare un pensiero religioso. Aveva sempre una parola di speranza, anche se era molto realista».
Trasferita nella comunità di Sanfré dal 2007, non si risparmia per assicurare l’attenzione e la cura necessaria nella grande infermeria della casa, dove le sorelle più fragili sanno di poter contare sulla sua generosa dedizione e sulla competenza ed esperienza professionale. Instancabile, deve comunque tener conto anche del suo affaticamento fisico che, con il passar del tempo, si fa sentire sempre più.
Così, nel servizio quotidiano ordinario, sabato mattina, accusando stanchezza e malessere si è ritirata in camera per un po’ di riposo. Qui, addormentata nel Signore, l’hanno trovata coloro che, notando la sua prolungata assenza, sono andate a cercarla. Sorella morte è arrivata all’improvviso, ma certo non l’ha trovata impreparata all’incontro con il Signore della sua vita.
Sorella cara che, con le mani profumate dalla carità, hai risposto alla voce dello Sposo e l’hai seguito, intercedi per noi che continuiamo nella speranza il pellegrinaggio terreno affinché non ci lasciamo distogliere dagli affanni della vita e teniamo fisso lo sguardo interiore sulla meta a cui siamo tutti destinati: la casa del Padre celeste e il suo abbraccio di pace.
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