Carissime Sorelle,
lunedì, 28 ottobre 2024, nella Comunità DM di Albano Laziale (Italia), alle ore 4:40, il Maestro Divino ha chiamato all’eternità la nostra sorella
SR. M. GIUSTINA – MARIA VARAVALLO
nata il 3 gennaio 1939 a Orta di Atella (CE), Italia.
Terzogenita di sette figli, il 5 febbraio, la piccola Maria viene portata al Fonte battesimale nella Parrocchia di S. Massimo e, con il dono della fede, entra a far parte della famiglia dei figli di Dio.
Cresce in una famiglia cristiana e riceve in questo ambiente educativo l’esempio di genitori esemplari, come racconta nella storia della sua vocazione. Dodicenne, la morte del papà provoca in lei un vuoto incolmabile. La mamma, che faceva parte del Terz’ordine francescano femminile, l’indirizza a frequentare il Convento dei francescani, più che l’ambiente parrocchiale, e questo segnerà per sempre la ricerca vocazionale nella sua vita.
Tramite la testimonianza di una Pia discepola, Sr. M. Eulogia Amato († 2011), compaesana, che stava partendo missionaria per il Canada, incontra la Congregazione e ne rimane affascinata. Nonostante le iniziali resistenze della mamma, vince la timidezza personale e ottiene il permesso di lasciare la famiglia per entrare nella comunità delle Pie Discepole a Bari che erano presso la Società San Paolo, il 7 novembre 1957.
Terminato il noviziato, il 25 marzo 1960 emette la Professione religiosa a Roma, e cinque anni più tardi, il 25 marzo 1965 la Professione perpetua, sempre a Roma.
Trascorre la sua vita religiosa in numerose comunità in Italia, impegnata in diversi servizi che, in autentico spirito di apostolato, compie con dedizione nonostante la fragile salute fisica.
Servizi alla comunità come aiuto cuoca, refettoriera o sacrestana, o impegni di apostolato nei Centri di Apostolato Liturgico (Bologna, Genova), nei laboratori di confezione o di ricamo a Roma (SMM e RA) e, a più riprese, nei Centri Souvenir in Vaticano.
Ma le energie migliori le investe nella pastorale vocazionale e nella pastorale della salute come ministro straordinario della comunione eucaristica. Amava i giovani e sapeva ascoltarli e motivarli nella ricerca del senso profondo della vita, nell’ascolto della Parola di Dio che chiama a servirlo in una generosa risposta. Era attenta alle persone, capace di stabilire relazioni umane calde e affettuose.
Conseguito il diploma magistrale, completa gli studi di infermiera professionale a Torino e a Milano e viene abilitata come infermiera nei reparti dell’ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale (RM) (1980 – 1994) dove le Pie Discepole erano presenti nel reparto riservato ai sacerdoti infermi.
Dall’animo sensibile era una sorella fervorosa, amava la preghiera di adorazione eucaristica e liturgica. Era innamorata della sobria bellezza del culto divino, amava cantare e ascoltare il canto che eleva l’animo a Dio. Nella cura degli ambienti e delle cose, ingentiliva l’ambiente anche con il tocco dell’arte floreale. Laboriosa con le mani, abbelliva i paramenti sacri con il ricamo al punto gigliuccio, ricamo che esige precisione e costanza, senso del bello armonico e semplice.
Il suo desiderio costante, espresso in molti modi e in diverse circostanze, era quello di vivere come discepola di Gesù Maestro nel segno della gratuità, nella generosità e nell’amore alla nostra Congregazione. Era ben consapevole della sua fragilità, della sua sensibilità, a volte eccessiva, e di questo ne soffriva ma cercava di affrontare ogni avversità nel segno della conversione e purificazione, nella speranza pasquale, che dona la certezza di una vita oltre il buio e la morte. Le sorelle testimoniano della sua cordialità e della capacità di relazione; in particolare ricordano che condivideva, con chi era disponibile all’ascolto profondo, il suo progetto di vita maturato negli esercizi spirituali e rimanevano colpite dall’eleganza e la profondità con la quale scriveva del suo rapporto con il Signore: una nobiltà di linguaggio e di cuore tipico degli innamorati.
Con il passare degli anni e il declino delle forze, dovuto a diverse importanti patologie, ha affrontato la sofferenza, fisica e morale, cercando di offrire tutto in comunione con la passione di Cristo, pregando per i sacerdoti e, in particolare, per i suoi nipoti e famigliari.
Dal 2018 si trovava nella comunità DM di Albano Laziale (RM) affrontando la sofferenza e la malattia con la cura delle sorelle e l’affetto dei famigliari, a cui era molto legata. Qui, all’alba del lunedì successivo alla Solennità del Divin Maestro, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno entrando per sempre al Banchetto delle Nozze dell’Agnello, con la veste degli invitati, purificata e ricamata dall’offerta totale della vita.
Affidiamo Sr M. Giustina alla misericordia di Dio e a lei affidiamo il compito di pregare e accompagnare coloro che, nella Chiesa e nella nostra Famiglia religiosa, hanno la missione di aiutare i giovani con una pastorale vocazionale incisiva, missione che lei ha compiuto con passione e amore!
IT – EN – ES – FR