PDDM Giappone: Sr. M. Candida Harada

Nazione di nascita: Giappone
+ 12/08/2024 Tokyo

Carissime Sorelle,
il 12 agosto 2024, nella Casa di Riposo Sinsei-En, di Hachioji – Tokyo (Giappone), alle 16:12, il Maestro Divino ha chiamato all’eternità la sua Discepola nostra sorella

SR. M. CANDIDA – MICHIKO CATERINA HARADA
nata il 25 novembre 1927 a Kagoshima (Kyūshū – Giappone).

Michiko è nata e cresciuta nella Prefettura di Kagoshima, una regione del sud del Giappone dove S. Francesco Saverio ha gettato i primi semi dell’evangelizzazione. Quinta di otto figli, riceve l’educazione dai genitori buddisti e shintoisti, praticanti e devoti credenti. Conosce gli
orrori della guerra, la fame, lo sfollamento, la distruzione e sperimenta anche la rinascita della ricostruzione nella pace, seppur nella povertà e nella miseria.
A poco a poco, nella ricerca di un senso profondo di ciò che sta drammaticamente vivendo, si avvicina alla comunità cristiana e scopre la bellezza della proposta di vita nuova portata da Gesù. Così introdotta da una amica catechista, dopo un tempo di iniziazione, riceve la grazia del battesimo il 24 dicembre 1948, nella notte della vigilia di Natale, insieme ad una ventina di catecumeni: fanciulli, giovani, mamme con bambini e adulti. Da questa fonte sgorga anche la grazia della vocazione religiosa che matura nella preghiera e nella scoperta dell’amore personale di Dio.
Il 2 maggio 1952, giorno in cui la Congregazione celebrava i due anni di presenza in Giappone, vincendo la resistenza dei genitori e della sua famiglia, lascia la casa paterna e si unisce alla comunità delle Pie Discepole a Tokyo. Riflettendo sulla sua vocazione, scrive: «Io, che
da studente avevo in qualche modo visto le studentesse e le suore della scuola missionaria come strani e li avevo evitati, io che non sapevo nulla di Cristo, oggi, ora, sto pregando davanti all’Eucaristia! Penso alle opere incommensurabili di Dio» (1999).
Inviata in Italia per la prima formazione, al termine del noviziato emette la professione religiosa a Roma, il 25 marzo 1956 e la professione perpetua – sempre a Roma – il 25 marzo 1961.
È avviata agli studi artistici di pittura (soprattutto serigrafia, pergamena e disegno) e frequenta con ottimi risultati il corso di Cultura musicale promosso dall’Associazione Italiana S. Cecilia per la musica sacra. Ottiene la Licenza a Insegnante delle Scuole di Musica Sacra e ad Assistente ai Corsi Gregoriani.
Al suo ritorno in Giappone, nel 1964, ha dato un grande contributo allo sviluppo del reparto di pittura dell’Apostolato Liturgico. Oltre alla pittura, scrisse anche canti carismatici, che rafforzarono il senso liturgico delle sorelle giapponesi. Sensibile ai nuovi passi compiuti dalla
Chiesa dopo il Concilio Vaticano II nel cammino della riforma liturgica e dell’inculturazione, come Maestra del noviziato ha guidato molte novizie e ha formato in loro lo spirito giapponese del carisma specifico delle Pie Discepole del Divin Maestro. Oltre a questo servizio, è
stata anche Superiora locale di varie comunità, consigliera regionale e segretaria. È stata anche il primo membro del Segretariato di Spiritualità della Famiglia Paolina in Giappone, contribuendo ad approfondire la spiritualità del Fondatore e a tradurre i suoi scritti.
La sua presenza nella vita della Provincia Giappone è stata particolarmente preziosa per il contributo dato alla traduzione dei testi carismatici, della Regola di Vita e delle comunicazioni provenienti dal governo generale: una presenza di comunione che si nutriva alle fonti originarie del carisma di Don Giacomo Alberione, di Madre Scolastica Rivata e delle Madri generali che l’hanno succeduta.
Le sue novizie ricordano che non parlava mai male degli altri, che era veramente una persona che viveva alla presenza di Dio, guardando alla gloriosa trasfigurazione di Cristo anche nel mezzo di qualsiasi difficoltà. Chi la ricorda è grata di aver ricevuto la testimonianza di come
vivere nella fede nella quotidianità della vita.
Nel novembre 1999 scrive: «Recentemente mi sono convinta che ogni giorno si vive una “chiamata”, una “chiamata alla vita”. Non posso fare a meno di concentrare le mie orecchie, i miei occhi e il mio cuore sulla voce di Dio che “mi chiama alla vita” e di cercare il suo vero
significato. Questa voce è l’invito di Dio che “mi chiama alla vita”, che non mi vede come una bambola ornamentale, ma come figlia e mi rinnova l’invito a prepararmi per rispondere immediatamente ai bisogni della Chiesa e della società “di oggi”, un invito del Signore che
vuole la mia vita “oggi” e la mia esistenza “oggi”. Credo che l’ultimo invito che riceviamo sulla terra sia quando il Signore, che continua a “chiamarmi alla vita”, mi chiama a sé per l’eternità. “Venite a me” (cf Mt 11). Vorrei prepararmi ogni giorno all’ultimo e migliore invito che posso ricevere sulla terra».
Intorno al 2010, la sua forza fisica ha iniziato a declinare, cadendo ripetutamente e procurandosi numerose fratture. Nel 2022 si è reso necessario il ricovero in una casa di cura a causa della sua demenza avanzata. Anche lì era amata dalla gente, e non passava inosservata dal momento che pregava e cantava a squarciagola.
Il 12 agosto, nella Comunità DM di Hachioji si stava tenendo il Corso degli esercizi spirituali: numerose sorelle che erano state sue novizie l’hanno affettuosamente visitata in clinica. Due ore dopo averle ricevute, ha risposto con gioia all’invito del suo amato Maestro Gesù ed è
partita per il cielo.
In questo mese di agosto, che con le numerose Feste liturgiche – Trasfigurazione del Signore, Assunzione della Beata Vergine Maria – ci richiama il Paradiso come destino definitivo dell’umanità anche la chiamata definitiva di Sr. M. Candida è un segno significante a ricordarci che non abbiamo una stabile dimora quaggiù, ma come pellegrini camminiamo verso l’abbraccio tenero e misericordioso del Padre.


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