Carissime Sorelle,
sabato, 24 febbraio 2024, presso l’Ospedale S. Camillo di Roma (Italia), alle ore 14:00, Gesù Maestro Via, Verità e Vita, ha chiamato definitivamente a sé la nostra Sorella
SR. M. GRAZIA – GESUINA SANTUS
nata il 2 aprile 1934 a Solarussa (Oristano – Italia).
È Lunedì dell’Angelo, nel giorno dopo Pasqua, quando viene alla luce la secondogenita dei coniugi Santus. Otto giorni dopo, il 9 aprile, è portata al Fonte battesimale per ricevere, con il nome di Gesuina, il dono della fede e dell’adozione a figlia di Dio. Gesuina cresce in un
ambiente, familiare e di paese, in cui i valori umani e cristiani sono curati e portano frutto.
Molti anni più tardi ricorda: «Il 2 luglio 1939, festa della Visitazione di Maria (prima della riforma del calendario liturgico), feci la Prima Comunione e ricevetti in dono un libretto. Non sapevo ancora leggere ma, appena ne fui in grado, scoprii che era tutto un invito di Gesù –
Sposo, rivolto all’anima, di seguirlo sulla via della perfezione, nella vita religiosa, attraverso i Voti: mi rivelò la bellezza della consacrazione religiosa. Sentivo rivolto a me questo invito di Gesù, con un’attrattiva luminosa e soave, continua, che mi spinse fin dai primi anni della
fanciullezza, alla forte decisione di farmi suora. Tutto favoriva lo sviluppo di questo desiderio: la famiglia profondamente religiosa, la presenza delle suore nel paese, la Parrocchia con l’Azione Cattolica, i sacerdoti che mi hanno guidato. Il parroco, Don Giuseppe Fenu, mi parlò della Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro e mi diede da leggere il libro “Tre fiori nello stesso giardino”, che lessi con attenzione e interesse. Mi disse che era una Congregazione missionaria e di profonda spiritualità eucaristica».
Attiva nella vita ecclesiale fu Presidente parrocchiale della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, movimento a cui era iscritta fin da piccola. Varie difficoltà in famiglia ritardarono il realizzarsi del proposito di farsi suora. Un’altra sorella era già religiosa tra le Suore del
Sacro Costato, Sr. Assunzione, e lei rimase a casa per assistere la madre, anziana e sofferente, il padre e un fratello. I legami familiari erano fortissimi, ma grazie alla mediazione del parroco finalmente, il 15 dicembre 1959, a 25 anni di età, riuscì a partire da casa entrando in Congregazione. Un giorno la mamma confidò al parroco che “aveva pregato ogni giorno che
i suoi figli fossero la consolazione della famiglia e servissero per la gloria di Dio”.
Fin dai primi passi formativi si distingue per il senso di responsabilità personale, per l’entusiasmo e il contento nel vivere la vocazione abbracciata: un ottimo elemento dunque. Di salute fragile, per una cardiopatia di cui soffriva fin dalla giovinezza, non si lascia vincere in generosità e slancio apostolico. E quando scoprì che la Congregazione non è missionaria come intendeva lei, attinse alle motivazioni interiori più profonde, ispirandosi a S. Teresa del Bambino Gesù, che, trascorsa tutta la vita nel Carmelo di Lisieux, fu proclamata Patrona delle missioni.
«Davanti a Gesù Eucaristico, nella preghiera, cercavo di comprendere le parole del Primo Maestro. Lo Spirito mi illuminava e in quella costante lettura pian piano mi metteva in sintonia con il sentire del Fondatore che mi rivelava la Volontà di Dio, il suo disegno su di me,
chiamandomi a servirlo nella Famiglia Paolina, con una missione nascosta di immolazione e di offerta ma feconda di bene, che abbracciava tutto il mondo nel servizio alla Chiesa missionaria. Gesù Maestro Eucaristico con la luce dello Spirito e l’azione materna di Maria SS.ma operò in me una trasformazione graduale che mi preparò alla Vestizione religiosa, al noviziato e alla Professione religiosa. Le parole del Primo Maestro avevano un’attrattiva convincente che mi rivelavano la preziosità della nostra missione di intercessione e che poteva appagare ogni mio desiderio».
Compiuto il noviziato, il 25 marzo 1962 emette la Professione religiosa a Roma e, cinque anni più tardi, il 25 marzo 1967, la Professione perpetua, sempre a Roma. Sono gli anni in cui il vento del rinnovamento del Concilio Vaticano II si fa sentire con forza e alimenta in tutti
l’entusiasmo e la speranza di una nuova primavera ecclesiale. E di questo respirano anche le religiose, di tutte le età.
Il 15 luglio 1965 consegue il Diploma di infermiera professionale e, per tutta la vita, Sr. M. Grazia dedica le sue energie fisiche, mentali e spirituali ad alleviare le sofferenze dei confratelli paolini e delle sorelle nelle comunità in cui è inviata per obbedienza. Dai suoi scritti
emerge che il 16 luglio 1963, festa della Madonna del Carmine, aveva offerto la sua vita per la santificazione dei sacerdoti, in adesione piena alla vocazione specifica della Pia Discepola, tutta dedicata a servire Gesù Maestro, vivente nell’Eucarestia, nel Sacerdozio e nella Chiesa.
Custodisce per tutta la vita, come tesoro prezioso, una consegna ricevuta dal Primo Maestro in occasione di un corso di Esercizi spirituali: «Non chiedere la sofferenza, ma non negare niente a Gesù. Impegnati perché anche ogni membro della Famiglia Paolina comprenda e viva la nostra spiritualità Paolina».
A più riprese presta il servizio nelle infermerie delle comunità paoline: Roma San Paolo Film, ad Alba in Casa Madre, a Cinisello Balsamo (Editoriale), ad Albano Casa Alberione e in Casa generalizia – Via Alessandro Severo. Lì si trova quando, il 26 novembre 1971, il nostro Fondatore conclude il suo pellegrinaggio terreno e rimane edificata dall’esperienza pasquale di Don Alberione e dalla presenza vigile e materna di Sr. M. Giuditta Benzo, sua infermiera personale.
Ricopre l’incarico di superiora di comunità a Gravina di Catania (1974), Sanfré (1976), Cinisello Balsamo (1985), Bordighera (1989). E poi la troviamo in numerose infermerie: Roma Comunità B. Timoteo (1993 – 1998), Palermo (1998 – 2006), Albano DM (2006 – 2014).
Infine ritorna a Roma nella Comunità B. Timoteo, dove trascorre gli ultimi anni, con generosità e fervore nel servizio e nella preghiera. «Per me è segreto di tanta pace interiore la certezza di essere nella volontà di Dio che a me si manifesta nell’obbedienza, e il servire Gesù Maestro presente in ogni sorella», scrive a Madre Paola Mancini, allora superiora generale.
Partecipa con gioia e interesse ad ogni evento della Famiglia Paolina e della Congregazione e, nonostante il calo delle forze fisiche, incoraggia, esorta, ammonisce e consiglia tutte coloro che l’avvicinano. Alle sorelle, e alle superiore provinciali e generali, che hanno avuto l’opportunità di ascoltare le sue confidenze personali raccomandava di curare le vocazioni, le vocazioni paoline attraverso la fedeltà all’adorazione eucaristica, che è apostolato e non devozione personale, e l’attenzione alla persona dei presbiteri. Così testimonia anche Sr. M. Bernardita Meraz Sotelo, superiora generale, che l’ha incontrata alcuni mesi fa, durante la visita fraterna alla Provincia Italia.
«Gesù Maestro, lungo la mia vita di consacrazione, mi ha fatto il dono della “gioia” per la mia vocazione e missione di Pia Discepola, perciò vivo in un continuo rendimento di grazie. Tutto è dono di Dio, tutto mi porta al Magnificat!» (26 novembre 2013).
In occasione del Centenario di Fondazione volle rilasciare una lunga intervista sulla sua storia vocazionale, sulla preziosità della nostra presenza nella Chiesa e nella Famiglia Paolina, esortando a rimanere fedeli all’ispirazione originaria del Fondatore. Un breve estratto di questa testimonianza si trova su https://www.pddm.org/100anni/una-generazione-narra-all-altra/.
Colpita improvvisamente da un’occlusione intestinale si è reso necessario il ricovero ospedaliero e così, nonostante abbia partecipato fino all’ultimo ai momenti di vita fraterna, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno. La notizia ci ha colto di sorpresa ma lei era certamente
vigile come una delle vergini che attendono l’arrivo dello Sposo e sono pronte per entrare con Lui nella sala del Banchetto delle Nozze.
Sr. M. Grazia, che ora godi della gioia del Paradiso e della compagnia dei nostri Santi Paolini, intercedi per noi perché sappiamo raccogliere la preziosa eredità del Fondatore e di Madre Scolastica per essere felicemente coerenti al dono ricevuto, per grazia.