Carissimi,
nella festa di San Benedetto Abate, Patrono d’Europa e padre del monachesimo occidentale, all’una di notte, nella comunità “Divina Provvidenza” di Roma, il Signore ha chiamato a sé un’ardente apostola paolina
CARLINI ANNA sr MARIA AMELIA
nata a Rimini il 23 giugno 1933
Nel suo cuore bruciava la passione di San Paolo: certamente sr Amelia sarà ricordata per il grandissimo amore alla missione, per il suo spendersi e sopraspendersi, per la capacità di orientare all’annuncio del vangelo le forze fisiche, i progetti, le preghiere, i sogni. Aveva l’unico grande desiderio: far correre la Parola, farla arrivare a ogni categoria di persone, dai bambini – da lei molto amati -, ai giovani, agli adulti, agli anziani… Il suo tormento apostolico non aveva confini e l’ha accompagnata fino all’ultimo giorno di vita.
Entrò in congregazione nella casa di Roma, il 14 giugno 1951. Concluso il tempo di aspirantato venne inviata ad Avellino per l’esperienza apostolica, vissuta nell’ambito diffusivo. Rientrò poi a Roma per il noviziato che concluse il 19 marzo 1955 con l’emissione dei primi voti. Già in quel tempo le formatrici riconoscevano in lei la generosità, la laboriosità, l’osservanza, il carattere buono e socievole, la buona volontà. Trascorse gli anni della professione temporanea nella comunità di Benevento e il 19 marzo 1960 emise, a Roma, la professione perpetua.
Nel 1962 varcava l’oceano per giungere a Sydney (Australia). Nell’immensa nazione australiana dedicò dieci anni molto intensi, sempre impegnata nell’apostolato diffusivo. Le cronache del tempo raccontano che appena giunta nel nuovo continente, fu chiamata a svolgere la missione in Tasmania, grande isola a sud-est dello stato di Victoria per visitare, con sr Imelda Venturini, scuole e famiglie. Nel 1965, insieme ad altre sorelle, si spinse fino a Perth, sulla costa occidentale, distante 2000 miglia dalla capitale, impiegando otto giorni di navigazione, con l’unico obiettivo: portare la Parola di Dio. Per problemi di salute, nel 1972 dovette rientrare in Italia ma l’Australia le rimase sempre nel cuore come portò nel cuore la gioia di sentirsi per sempre missionaria e missionaria “ad gentes”.
A Roma, nella casa “Divina Provvidenza” dove visse dal 1973 fino alla morte, si dedicò al servizio di autista e commissioniera, librerista e incaricata della spedizione, ma soprattutto continuò a donarsi con grande amore ed entusiasmo, alla diffusione itinerante o, come preferiva chiamarla seguendo la terminologia congregazionale, alla “propaganda”. Non tralasciava occasione per proporre, organizzare, stimolare le sorelle a uscire, ad andare a tutti… Quest’ansia, che in lei era una vera preoccupazione, le permetteva di escogitare modalità inedite per entrare nelle scuole, nelle fiere, nei mercati, nei Santuari. Era usuale incontrarla, alla domenica, al famoso e pittoresco mercato di Porta Portese con il banchetto di libri e l’immancabile seggiolino… o presso il Santuario del “Divino Amore” con i pacchi di riviste paoline. E con il suo carattere energico e volitivo, ha continuato ad “andare” con la mente e con il cuore, fino all’ultimo giorno. Viveva realmente per un unico obiettivo: far conoscere e far amare la Parola, raggiungere tutti, donarsi senza risparmio, lavorare, correre per il vangelo.
Questa notte, il Padre l’ha chiamata a sé nella stanza del gruppo “San Paolo” che occupava da quando la situazione polmonare e cardiaca si era fatta preoccupante. Finalmente era arrivato per lei il tempo della pace, del riposo, della contemplazione di quel Volto che aveva annunciato con tutta se stessa, per tutta la vita. Ormai era giunta al termine della corsa dopo aver combattuto, come Paolo, la buona battaglia per il vangelo (cfr. 2 Tm 4,7). Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 11 luglio 2023