PDDM Italia: Sr. M. Roberta Lazzaro

Nazione di nascita: Italia
+ 22/04/2023 Roma

Carissime Sorelle,
alle 06:30, alle prime luci di questo sabato mariano, 22 aprile 2023, all’Ospedale di San Camillo, Roma, il Cristo Risorto si è presentato, con l’invito a seguirlo, alla nostra sorella

SR. M. ROBERTA TERESA LAZZARO
nata il 29 aprile 1941 a Francavilla Angitola (CZ – Italia).

Il 22 maggio riceve il sacramento del Battesimo, nella fede espressa dal padre Innocenzo e dalla mamma Attisani Maria. Con quella lampada della fede, accesa al cero pasquale, Sr. M. Roberta farà il suo percorso di vita. Sostenuta dalla numerosa famiglia fa il suo ingresso in Congregazione, a Pescara, il 10 gennaio 1957. Nel 1959 inizia il noviziato a Roma per emettere la Professione Religiosa il 25 marzo 1960. Emetterà i voti perpetui, sempre a Roma, il 25 marzo 1965.
Inizia la sua vita apostolica con la collaborazione nelle Case paoline: aiuto cuoca a Roma San Paolo (1960) poi refettoriera (1962), e con lo stesso servizio ad Ariccia (1961). In legatoria prima ad Alba (1963) poi a Roma (1964). Sarà refettoriera a Pescara SP (1965), ad Albano SP (1965) a Ostia Antica casa SP, dove sarà pure cuoca (1966), quindi refettoriera a Roma SP (1970). In questi diversi servizi ha manifestato il suo amore al sacerdozio paolino, sempre in un atteggiamento di dedizione e di generosità. A partire dal 1978 dedicherà un tempo alla sua formazione personale, frequentando la scuola per animatori della Liturgia a Sant’Anselmo (RM) e conseguendo il diploma di licenza media.
Per ragioni di salute viene orientata al laboratorio di ricamo: prima a Roma (1978), poi a Cinisello Balsamo (1987) quindi nuovamente a Roma (1992) dove sarà pure consigliera locale. Nel 2006 è centralinista in Casa RA di Via Portuense, nel 2009 è portinaia in Casa Generalizia fino al 2017, anno in cui, per ragioni di salute, passerà alla comunità Beato Timoteo di Via Portuense.

Sentiva la presenza di Gesù viva e operante nella sua persona come descrive nella sua storia vocazionale. «Ritengo un dono di Dio la mia piccola storia vocazionale. Fin da quando ero piccola, e non so a quale età, posso aver sentito la chiamata a seguire Gesù, ossia a consacrarmi a Lui. Da sempre lo pensavo, l’amavo, sentivo di volergli bene, dialogavo con Lui, Gli raccomandavo tutto…. Da quando ho fatto la prima comunione tutte le domeniche andavo alla Messa e ricevendo l’Ostia non riuscivo a giocare perché mi sembrava di profanare “la presenza del Signore che era in me”. Tuttavia crescendo non pensavo al matrimonio affatto…
Siccome nel mio paese alcune giovani erano andate a farsi suora, aspettavo che qualcuna venisse a trovare i miei famigliari: vennero le Pie Discepole del Divin Maestro. In quel tempo il mio amore per il Signore cresceva, sentivo l’amore per Gesù molto forte come per un fidanzato. Avevo forse 14/15 anni e volevo andare sempre in Chiesa. E quando sentivo la campana scappavo subito, anche se ero in campagna dei miei famigliari.
Un giorno è venuta in famiglia Sr. M. Giovanna Rondinelli, Pia Discepola…e io volevo a tutti i costi partire con lei. Ho trovato resistenza nei miei genitori e famigliari che non vedevano bene questa mia partenza affrettata. Ma sono riuscita a venire a Roma con lei, contenta e felice…
Ripensando un poco mi dico: soltanto un amore di preferenza ha potuto fare tutto questo per me. Gesù mi ha accompagnata con la sua grazia, giorno per giorno, con un amore di predilezione. Così sento pure di Maria SS.ma, la Madre sua e mia e li benedico con gratitudine» (Roma CG, maggio 2012).
Il cuore di Sr. M. Roberta si dilatava nella preghiera presentando al Maestro Divino le persone che si affidavano a lei e tutte le necessità della Chiesa. Il suo volto trasmetteva quella bontà e quella carità che riempiva il suo animo. Se era nelle sue possibilità rendere un servizio, anche semplice come quello di aggiustare le corone del rosario, trovava ogni modo per rispondere. Anche le persone esterne alla comunità percepivano questo spirito di carità: ne coglievano il beneficio e si affezionavano a lei.
Sr. M. Roberta manifestava una particolare sensibilità eucaristica. Anche durante la malattia ogni giorno dedicava un tempo prolungato all’adorazione eucaristica, in compagnia della Parola di Dio con la quale nutriva la sua mente e la sua interiorità. Si distingueva anche
per un amore filiale alla Vergine Maria. Attestava di avere avuto esperienza della sua particolare vicinanza in alcuni momenti di oscurità della sua fede.
Sr. M. Roberta soffriva di una malformazione renale congenita. Ne affrontò i limiti e le conseguenze per tutta la vita, con le complicanze inevitabili. Da ultimo ad aggravare e a far precipitare le sue condizioni generali di salute è stata la comparsa di una neoplasia intestinale
che contribuì al compimento del suo pellegrinaggio terreno. Quest’ultima fase della sua vita, segnata da tanta sofferenza, ha reso vivo in lei il desiderio di andare incontro al Signore, di entrare nella comunione definitiva con Lui nella vita eterna, senza perdere il senso dell’umorismo, il sorriso e la trasparenza della sua bontà.
Sr. M. Roberta, chiedi al Padre Celeste, assieme alla Vergine Maria, il dono dello Spirito Santo per le sorelle che parteciperanno al prossimo 10° Capitolo Generale e dal Cielo continua ad accompagnare le persone a cui hai voluto bene e da cui sei stata ricambiata!


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