Carissimi,
questo pomeriggio, alle ore 15, nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, il Padre buono ha chiamato a sé la nostra sorella
LA CARRUBBA sr GRAZIA
nata a Canicattì (Agrigento) il 21 aprile 1931
Una sorella amabile che esprimeva nella quotidianità il significato del nome, Grazia. La sua vita è stata davvero una grazia, un dono per la congregazione e per le molte sorelle con le quali è venuta in contatto in Italia e nelle comunità della Spagna e del Messico. Ripensando alla vocazione, scriveva: «Mio caro Gesù, so che non mi lasci sola in nessun momento e mi fido di te… Ricordo l’inizio della mia vocazione, la poca disponibilità nel dover lasciare l’Azione Cattolica per seguire la tua chiamata. Ma ti ho seguito con gioia e devo farlo fino alla fine della vita senza dubitare un attimo».
Con slancio e generosità, entrò in congregazione nella casa di Roma, il 18 novembre 1951 dopo aver conseguito, in famiglia, la maturità classica. Emise la prima professione a Roma, il 19 marzo 1954. Fu per lei un’esperienza fortissima: «Il Primo Maestro ci fece gli auguri che accogliemmo con particolare commozione. Ci disse: “Questo giorno lo ricorderete in modo particolare in punto di morte, quando già starete per passare all’eternità e farete l’ultima professione eterna. Allora il sacerdote non vi dirà solo: “Riceverete il centuplo e possiederete la vita eterna”, ma in qualche maniera vi introdurrà in essa. Allora ricorderete che nella vita avete ricevuto il centuplo di grazia e benedirete il Signore. Allora farete la professione eterna… professione eterna per il Paradiso».
Durante il tempo dei voti temporanei si dedicò allo studio della teologia mentre, con gentilezza e grazia affiancava sr Concettina Borgogno nella formazione delle aspiranti. E dopo la professione perpetua, emessa nel 1959, venne trasferita in Spagna per dedicarsi ancora, per otto anni consecutivi, alla formazione delle giovani. Nel 1967 l’attendeva una nuova sorpresa: il trasferimento in Messico. Pregava in quell’occasione: «Gesù aiutami a vivere bene questa nuova obbedienza e tu Madonnina mia fa che la mia donazione sia totale e serena». Si inserì con facilità nella nuova cultura e fu presto in grado di svolgere il compito di formatrice, di superiora della comunità di Monterrey e, per sei anni, di superiora provinciale.
Nel 1978 ritornò in Spagna per donarsi ancora, nelle comunità di Barcellona e Madrid San Bernardo, come superiora e librerista. E per tre mandati, come consigliera di delegazione. Nel 1994 rientrò definitivamente in Italia per essere vicina alla mamma gravemente ammalata. Fu inserita nelle comunità di Messina e Salerno dove svolse per sei anni il servizio di superiora locale. Dopo una sosta a Napoli Capodimonte, nel 2007 venne trasferita a Palermo per dedicarsi specialmente al centralino. Le dava grande gioia poter eseguire piccoli lavori per la libreria e confezionare le corone del rosario il cui ricavato inviava alle missioni. Dal 2016 al 2021, già ammalata, dovette dedicarsi, con la consueta bontà e grazia, a un’altra grande opera di carità, l’assistenza del fratello non autosufficiente.
Da circa un anno si trovava nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano dove ha continuato a edificare le sorelle e il personale di assistenza con la sua bontà, il silenzio, la continua riconoscenza. Aveva un unico, grande desiderio, «camminare verso il cielo con serenità, anche nelle difficoltà». E il Signore l’ha chiamata a sé in modo quasi improvviso, lasciandole solo il tempo di inviare un ultimo bacio alle infermiere. Era pronta per la professione eterna nel paradiso. L’angelo custode con il quale aveva un rapporto confidenziale, l’ha certamente accompagnata nel passo definitivo. Così lo pregava: «Sento spesso la tua presenza. Non lasciarmi mai sola. Aiutami sempre perché possa corrispondere al volere di Dio con generosità, serenità e slancio».
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 10 marzo 2023