Alle ore 3.48 (ora locale) di venerdì 24 febbraio 2023, è deceduto al Meiseikai Central Hospital di Tokyo (Giappone) a causa di un arresto respiratorio
Fratel Kazuyoshi Pietro Giuseppe Hikazutani
87 anni di età, 63 di vita paolina, 56 di professione
Pietro nasce a Kuroshima (Nagasaki) il 15 giugno 1935, quarto di tredici figli (dieci fratelli e due sorelle), dai genitori Katasumi Tommaso e Taki Monica. Entra nella comunità di Fukuoka il 3 novembre 1959. Inizia il Noviziato il 18 marzo 1964, emette la Prima professione religiosa il 19 marzo 1966, assumendo il nome di Giuseppe, e si consacra definitivamente con la Professione perpetua il 19 marzo del 1972.
Fratel Giuseppe si è speso in vari apostolati: dapprima come macchinista stampatore e poi nella fotoincisione (1972-1994) nella comunità di Hachioji, lavorando anche come magazziniere della carta e aiutando al trasporto del materiale dalla nostra tipografia alla rilegatoria, donandosi con generosità e fatica. Dal 1995 ha cominciato a lavorare nel settore redazionale, facendo questo servizio per molti anni e con dedizione. Nel gennaio 2012 è tornato ad occuparsi della stampa fino all’ottobre del 2021. A causa di problemi con la salute ha dovuto passare un periodo di cura nella Casa di Tokyo-Yotsuya, fino a quando, aggravatosi, è stato chiamato definitivamente nella Casa del Padre
Fratel Giuseppe era di carattere serio, gentile, persona di preghiera. Era molto umile, faceva volentieri lavoretti semplici, tipo la pulizia del corridoio, del refettorio, ecc. Se qualcuno era in difficoltà, lui era sempre pronto ad aiutarlo. Partecipava regolarmente tutti i giorni all’Eucaristica e all’Adorazione eucaristica. È stato veramente un bel modello di preghiera e di apostolato.
Scriveva di lui il suo maestro dei primi anni di formazione: «Desidera vivamente di consacrare le sue forze nel servizio di Dio nella nostra Congregazione come Discepolo del Divin Maestro. È di ottima pietà, di buon carattere, socievole, docile ed umile. Nell’Apostolato è diligente e lo esercita con vero spirito di responsabilità. Inoltre, si presta con carità alle varie richieste e vari servizi richiesti sia dai Superiori che dai compagni».
L’allora Superiore generale, don Valdir José De Castro, gli scriveva nella lettera di auguri per il suo 50° anniversario di Professione religiosa: «Ti ringrazio per tutto il bene che finora hai voluto alla nostra Congregazione, per la tua generosità apostolica e per come hai vissuto l’anelito paolino di “fare tutto per il Vangelo” (1Cor 9,23). Grazie!».
Il Signore accolga questo nostro caro fratello nel suo regno di luce e pace e preghiamo perché possa intercedere affinché numerosi giovani si innamorino di Dio e spendano le loro energie nella nostra missione paolina.
Roma, 25 febbraio 2023
Don Vito Spagnolo, ssp
I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).