Carissimi,
il Signore ha chiamato a sé la decana della congregazione e di tutta la Famiglia Paolina. Nella comunità “Tecla Merlo” di Albano, alle 18,50, all’età di 105 anni è andata al Padre la nostra sorella
SALVÀ RINA sr VINCENZA
nata a Sant’Apollinare (Rovigo) l’11 luglio 1917
Nacque durante la prima guerra mondiale, nell’anno delle apparizioni di Fatima ed entrò in congregazione nella casa di Alba, il 4 settembre 1931, a quattordici anni di età. Non ebbe la possibilità di grandi discernimenti riguardo la scelta di vita: M. Brigida Perron, in visita alla comunità di Rovigo, riconoscendo in lei la sorella minore di sr Luigina, la invitò a partire per Alba e lei la seguì senza battere ciglio. Nel giro di poche ore si preparò alla partenza. Fu un momento davvero indimenticabile che ricordava con grande riconoscenza ripetendo: «A Dio solo ogni onore e gloria».
Sr Vincenza sperimentò la vita albese nella comunità di Piazza San Paolo fino a quando, nel 1933, ci fu il trasloco nella nuova casa “Divina Provvidenza” di Borgo Piave: una casa ancor priva di luce elettrica e di acqua corrente, dove si viveva una povertà autentica, illuminata dalla fede e da grandi idealità apostoliche. Aveva imparato a cucire la Bibbia e commentava con gioia: «Era una cosa meravigliosa. Ho lavorato con tanto ardore… era una cosa così bella… le assistenti ci dicevano che noi, attraverso questo lavoro, potevamo convertire il mondo perché si trattava proprio della Parola di Dio. Era una meraviglia…».
Maestra Tecla le fu tanto vicina e alla professione volle che si chiamasse come la sua mamma. Sr Vincenza ricordava commossa: «La Prima Maestra è stata la mia mamma… mi ha procurato il corredo, ricorrevo a lei in ogni necessità». A Roma visse il noviziato che concluse, con la prima professione, il 10 febbraio 1939. Si trattenne per alcuni anni in quella casa per prestare aiuto in legatoria. Nel 1943 venne trasferita ad Ascoli Piceno e proprio in questa comunità, nel 1945 emise i voti perpetui.
Fin dall’inizio, sr Vincenza apprese ad amare la libreria, a farla diventare davvero la sua chiesa, il suo pulpito, il luogo dell’evangelizzazione, della catechesi, del contatto diretto con le persone che anche dopo molti anni, continuavano a riferirsi a lei per sottoporre problemi, chiedere consigli e suggerimenti.
Nel 1951, mentre si trovava a Terni, fu aperta la libreria nella vicina Spoleto: si recava in quella ridente cittadina al lunedì e rientrava in comunità al sabato. L’anno seguente era ad Agrigento e poi a Matera, Napoli, L’Aquila. Nel 1970, a Mantova, svolse il servizio di superiora locale e poi proseguì il compito di librerista a Pavia, Bari, Biella. Testimoniava con la consueta semplicità: «In libreria e in “propaganda”, anche se non avevo molta cultura, mi sono arrangiata e ho sperimentato il dono dello Spirito. Qualcuno mi chiedeva: quali studi ha fatto? Il mio studio è stato il vangelo e la lettura. La lettura mi ha aiutato molto. La Parola di Dio e la preghiera mi hanno dato forza, coraggio, serenità…». E concludeva con piena soddisfazione: «Ha fatto tutto Lui… io ho detto solo “eccomi”».
Dal 1999 al 2010, ad Arezzo, svolse con amore i servizi di supporto alla comunità, dalla lavanderia al guardaroba alle commissioni varie. E poi, già novantenne, venne accolta nella casa “Tecla Merlo”. Era felice di avere a disposizione un tempo prolungato per la preghiera, la lettura, l’aiuto nella sacrestia. Confidava: «Questa è la mia vita e sono felice perché posso pregare per le sorelle e per tutti. Mi alzo presto al mattino, la preghiera mi dà tanta forza…».
In occasione dell’ultimo Capitolo generale, già centenaria, con semplicità e senza alcuna titubanza aveva voluto farsi presente in assemblea per porgere gli auguri alla neo eletta superiora generale e coinvolgere le capitolari su alcuni aspetti della vita paolina che le premevano. Soprattutto avvertiva la responsabilità di trasmettere quella passione missionaria che le bruciava nel cuore.
Lodiamo il Padre per aver concesso a questa cara sorella un’esistenza così lunga e feconda di bene e ringraziamo sr Vincenza per essere stata davvero maestra di vita e aver inondato le nostre case con la sua affabilità, dolcezza, tenerezza. Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 16 novembre 2022