Carissimi,
questa sera, alle ore 17,30, nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, ha reso improvvisamente l’ultimo respiro la nostra sorella ultracentenaria
DELL’AQUILA SANTA sr BERENICE
nata a Volturino (Foggia) il 18 luglio 1920
“Santina” come usualmente veniva chiamata, era una sorella davvero simpatica e solare, ricca di una fede genuina, che ha vissuto i lunghi anni di vita paolina nella gioia e nell’entusiasmo, seminando attorno a sé benevolenza, amore alla vocazione, positività. Entrò in congregazione nella casa di Roma, il 18 febbraio 1935, a quindici anni di età. Dopo qualche tempo di formazione, venne trasferita a Firenze per la diffusione del Vangelo nelle famiglie. Nel 1939, rientrò a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 3 marzo 1940. Secondo l’uso del tempo, ripartì quasi immediatamente per svolgere la missione itinerante nella diocesi di Foggia e poi in quella di San Benedetto del Tronto.
Nella comunità di L’Aquila, dove visse circa dieci anni, dal 1944 al 1954, iniziò a svolgere, con vera passione, l’apostolato librario affascinando quanti frequentavano il centro apostolico con la sua semplicità e coerenza di vita, con il sorriso, la mitezza e tanta dolcezza.
Nel 1954, venne trasferita a Taranto e in seguito nelle comunità di Ascoli Piceno, Siena, Campobasso, Arezzo: quarant’anni intensi, spesi nelle librerie, a contatto con giovani e anziani, sacerdoti e religiosi, seminaristi e persone di varia cultura. L’abbandono continuo nel Signore le otteneva quella sapienza evangelica che sa intuire, cogliere ogni necessità, trovare la parola che guarisce, illumina, consola. Non aveva compiuto studi particolari e simpaticamente affermava di conoscere solamente due lingue: l’italiano e il dialetto di Volturino, suo paese natale.
Proprio in occasione del trasferimento a Taranto, ebbe occasione di fare una piacevole esperienza del grande cuore di Maestra Tecla. Raccontava, con ricchezza di particolari, il disagio provato nel lasciare le montagne dell’Abruzzo per recarsi in una città marittima. Si sentiva morire senza le sue montagne… M. Tecla, comprese perfettamente il disagio e la inviò ad Ascoli Piceno. Sr. Santina rimase profondamente toccata da questo gesto materno.
A Lecce, dove visse dieci anni consecutivi, prestò aiuto alle sorelle con grande generosità, diffondendo nella casa serenità e pace. Nel 1994 venne inviata a Napoli Capodimonte per continuare a donarsi nella confezione dei semilavorati e nel refettorio. La sua compagnia era gradevole: aveva sempre tanti aneddoti da raccontare e soprattutto tanti ricordi del tempo vissuto a contatto con M. Tecla e il Fondatore. Aveva lasciato, tra le altre, questa testimonianza riguardante la partecipazione del suo gruppo di noviziato alla canonizzazione di Gemma Galgani e di Eufrasia Pelletier: «Ricordo bene che mentre si salivano i gradini della basilica di San Pietro, la Prima Maestra ci fece fermare un momento e ci disse: “Ecco, vedete in alto quegli stendardi delle nuove Sante? Ricordate che tutte siamo chiamate ad andare là. Dobbiamo farci sante!”».
Dal 2018 si trovava nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano. Non aveva malattie particolari ma avvertiva che il passaggio alla vita eterna si avvicinava. Era pronta per accogliere la venuta dello Sposo e lo ringraziava ogni giorno per il grande dono della vita. La sua stessa esistenza era un canto alla vita, era la più bella testimonianza vocazionale. Il passaggio all’altra riva è giunto nella pace: al termine della cena è improvvisamente passata di là… sulla riva della luce, della gioia, della comunione piena con il suo Dio. Esprimiamo a questa cara sorella tutta la gratitudine e le affidiamo l’intenzione che le stava massimamente a cuore: il dono delle vocazioni perché la Parola possa correre ed essere annunciata in ogni parte del mondo.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 8 novembre 2022