PDDM Italia: Sr. M. Domizia Vignoli

Nazione di nascita: Italia
+ 10/06/2022 Ariccia

Carissime Sorelle,
Oggi, 10 giugno 2022, alle ore 10:30, presso l’Ospedale dei Castelli, Ariccia (Roma), il Signore ha condotto per mano ai pascoli eterni la nostra sorella

SR. M. DOMIZIA GIOVANNA VIGNOLI
nata il 24 novembre 1941 a Calderara di Reno (BO).

Di fronte a questa età, 80 anni, ci sovviene il salmo (89/90) v. 10: «Gli anni della nostra vita sono settanta,/ottanta per i più robusti,/e il loro agitarsi è fatica e delusione;/passano presto e noi voliamo via». La Parola di Dio dà una risposta ai sentimenti che ci invadono di fronte all’annuncio, sempre inatteso, di un passaggio all’altra vita. La data del battesimo è lo stesso giorno della nascita, 24 novembre, per scelta dei genitori. La famiglia, composta di 6 figli: 4 fratelli e 2 sorelle era animata da fede, come attesta lo scritto che, alla morte della mamma, Sr. M. Domizia invierà alla responsabile di comunità: «A casa hanno dimostrato di avere molta fede. Mio papà ha detto: al funerale non vogliamo pianti, ma canto e preghiere perché noi crediamo che è passata a miglior vita e quindi dobbiamo cantare. E così si è fatto. Anch’io devo dire che proprio nel canto ho trovato la forza per superarmi maggiormente» (09.04.1971).
Le carte, le foto che mi passano in mano al momento di stendere la memoria di una sorella suscitano sempre emozioni perché narrano una storia, la storia di un passaggio di Dio nella vita di una sorella. E sempre riservano qualche sorpresa, come ad esempio è la pergamena, finemente decorata, intestata: «Gesù cresceva in sapienza e in età e in grazia innanzi a Dio e agli uomini: PREMIO DI GRADO all’alunna Vignoli Giovanna per profitto nello studio della Dottrina Cristiana durante l’anno 1950», attestata dalla parrocchia nella diocesi di Bologna.
Giovanna entra in Congregazione a Roma in via Portuense, l’11 ottobre 1962, giorno in cui inizia il Concilio Vaticano II, quasi preludio dello spirito ecclesiale che la animerà. Già dall’inizio del suo ingresso dimostra il suo senso di appartenenza alla famiglia delle Pie Discepole. A Madre M. Lucia Ricci, allora superiora generale, scrive: «Offro le mie iniziali d’oro per l’Ostensorio della nuova Chiesa a Gesù Maestro, sperando che Gesù Maestro voglia accettare anche l’offerta di me stessa” (05.05.1963). E in una lettera, senza data, ma forse dello stesso periodo: «In occasione della festa dell’Immacolata le offro i miei miseri orecchini per l’Ostensorio della nuova Chiesa Gesù Divino Maestro…I primi giorni sono stati terribili, ho pianto tanto e piango ancora: Ero indecisa se rimanere o no. Ora sono contenta, anzi vorrei in qualche modo soffrire per Gesù e per coloro per i quali ho deciso di entrare: i sacerdoti».
Dopo la regolare formazione emetterà la Professione religiosa a Roma il 25 marzo 1965. La missione che le viene affidata è la seguente: LA TUA PREGHIERA, LA TUA VITA, PER LA SANTITÀ IL DECORO DELLA CASA DI DIO, COME SIGNIFICA IL TUO NOME. CHE DAVVERO TUTTI COLORO CHE ENTRERANNO NELLA CHIESA DI GESÙ MAESTRO RICEVANO LUCE, GRAZIA, SIANO SALVI, SI SANTIFICHINO. – SACERDOTI BENEFATTORI DELLE PIE DISCEPOLE. – MISSIONE: INDOCINA.
Emette la Professione perpetua, sempre a Roma, il 25 marzo 1971. Comprende che questo è un dono non paragonabile ai limiti di cui afferma di essere consapevole. Dopo la Professione per diversi anni è impegnata nello studio – scuola media a Roma, liceo scientifico a Bologna. Nel 1971 è inviata nella Casa di preghiera a Camaldoli, poi ad Albano SSP, quindi a Remscheid (Germania) con studio della lingua tedesca. Nel 1972 riprende gli studi di Scienze Religiose presso l’Angelicum. Nel 1976 si occuperà della Biblioteca e della Nastroteca della Casa RA di Roma.
Nel 1979, in risposta ad una richiesta ecclesiale, entrerà a far parte della Segreteria del Sinodo dei Vescovi come ‘Scrittrice’. Il Segretario Generale, Sua Ecc.za Mons. Jozef Tomko manifesta la sua gratitudine alla Congregazione per la preziosa collaborazione a servizio della Chiesa Universale.
Quando l’Istituto ritiene necessario concludere questa collaborazione, il 15 dicembre 1987, Sr. M. Domizia riceve una lunga lettera da cui stralciamo: «Spero che gli anni di coinvolgimento nelle attività del Sinodo dei Vescovi siano stati per lei non soltanto un modo esaltante di vivere l’ideale di religiosa delle Suore Pie Discepole del Divin Maestro, ma anche un arricchimento personale che sarà per lei motivo di gioia per gli anni futuri. Lei ha vissuto molto da vicino l’evolversi di una istituzione della Chiesa Universale, il Sinodo dei Vescovi, espressione e strumento della collegialità, voluto dal Concilio Vaticano II e creato dal Venerabile papa Paolo VI. Lei stessa è stata una parte attiva in questa evoluzione, e dal 12 marzo 1979, data in cui è iniziato il suo servizio alla Sede Apostolica, ben cinque Assemblee Sinodali hanno contratto un debito verso di Lei. Compio il Venerato incarico di significarle in questa occasione la gratitudine del Santo Padre Giovanni Paolo II, testimone diretto in molte occasioni del suo lavoro efficiente e generoso» (+Jan Schotte, 15.12.1987).
Seguono gli auguri e l’assicurazione della preghiera per il nuovo servizio all’interno della Congregazione. Dal 1988 sarà impegnata nell’Amministrazione dei Centri Apostolato Liturgico, quindi nell’ufficio Abbonamenti di La Vita in Cristo e nella Chiesa, oltre al servizio di sacrestana. Dal 1996 al 2006, in successivi mandati, è nominata economa, prima regionale e poi provinciale. In tale servizio, ha impegnato il suo profondo spirito di povertà paolina, curando la trasparenza e la responsabilità in un compito sempre delicato e vitale per una Circoscrizione. Dalla preghiera abbondante traeva luce e sapienza. Dal 2007 sarà nominata economa locale nella comunità di Albano DM. Nel 2012 passa in Casa Generalizia per mansioni varie, quindi per un periodo sarà a Camaldoli e poi definitivamente ad Albano Un graduale e progressivo deficit cognitivo ne rende necessaria la sua permanenza nella comunità delle sorelle anziane o inferme. Da circa un anno aveva superato un delicato intervento chirurgico per un aneurisma all’aorta. Il contagio del Covid nella comunità di Albano l’ha costretta al ricovero ospedaliero, dal momento che le complicazioni intestinali da Covid non hanno trovato spiegazioni, peggiorando le condizioni generali fino a procurarne il decesso.
Sr. M. Domizia, che sei passata al Padre nel silenzio, ottieni a noi Pie Discepole, nella preparazione al Centenario di ravvivare i valori del carisma. Ti affidiamo i nostri ministeri ecclesiali, le vocazioni religiose e sacerdotali, la Chiesa Gesù Maestro e il cammino sinodale di tutto il Popolo fedele di Dio!


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