FSP Italia: Sr M. Dolores Bruno

Nazione di nascita: Italia
+ 13/05/2022 ROMA DP

Carissimi,

ieri sera, alle ore 21,05 nel gruppo “San Paolo” della comunità “Divina Provvidenza” di Roma, è stata chiamata ad abitare per sempre nella dimora del Padre, la nostra sorella

BRUNO ESTER sr MARIA DOLORES
nata a L’Aquila il 16 giugno 1926

La vita paolina di questa cara sorella è stata semplice e ricca di tante opere buone, trascorsa quasi interamente al centro della cristianità e della congregazione, nella casa di Roma. Alla “Divina Provvidenza”, entrò il 20 febbraio 1947, a ventun anni di età, dopo aver conseguito, in famiglia, il diploma di tecnica commerciale. In questa casa romana, visse il tempo di formazione e il noviziato, concluso con la prima professione, il 19 marzo 1950, Anno santo. E dopo qualche mese trascorso a Livorno, fece ritorno in questa grande comunità condividendone il rapido sviluppo a livello formativo, apostolico, culturale. Per oltre vent’anni, si dedicò al lavoro tipografico, in particolare alla linotype che azionava con vera maestria e competenza. Con sollecitudine e amore, curava la stampa di collane molto apprezzate che a ritmo incalzante uscivano dalla tipografia romana.

Per circa nove anni collaborò al Centro “Ut Unum Sint” e nel 1981 iniziò quel servizio prezioso e puntuale della portineria e del centralino telefonico che l’ha caratterizzata. Dapprima nella comunità di Roma Castro Pretorio e dal 1986, nella casa “Divina Provvidenza” dov’è stata davvero la “custode” e la sentinella del grande comprensorio. Le sorelle tutte ricordano il suo ampio sorriso, la disponibilità, la delicatezza e gentilezza, l’accoglienza premurosa, l’interesse verso ogni persona e situazione. All’ombra della “Regina” si è snodata tutta la sua vita, al rintocco mariano delle campane del Santuario ha ordinato le sue giornate.

Al compimento degli ottantadue anni, confidava alla superiora generale:

«Sono arrivata a quest’età senza aver avuto grossi problemi di salute. Ma ora il Signore non mi ha risparmiato anche sotto questo aspetto perché mi è stata riscontrata una forma di artrosi diffusa, non grave ma che tuttavia non mi lascia distesa per i dolori acuti e tormentosi. Penso che siano queste le prove essenziali per chiudere in “bellezza spirituale” la propria esistenza terrena e quanto vorrei che fosse così anche per me. Mi rendo conto che mi mancava proprio questa parte fisica, anch’essa molto importante… Benvenuta sia questa croce per comprendere quanti incontrano sopportazioni e prove dolorose ben più pesanti… Al riguardo, prego Gesù affinché ci mantenga tutte a una certa altezza di limpidezza spirituale mentre invoco la Vergine dell’Incarnazione perché risvegli in noi il desiderio di farci assaporare e gustare sempre di più le cose di Dio…».

E confessava ancora: «Sono contenta di essere Figlia di San Paolo anche se ho conosciuto di più Gesù attraverso le mie numerose miserie, le mie mancanze e i miei limiti. Ma san Paolo direbbe: “Tutto concorre al bene…”. Tutto mi è utile per entrare in misura maggiore nella conoscenza del Cristo sofferente, morto e risorto».

In occasione degli esercizi spirituali, nel centenario della congregazione, esprimeva il profondo desiderio di «cogliere la profondità e luminosità dello sguardo di Cristo nel “dire” e nel “fare” quotidiano… di mantenere alta e feconda la contemplazione trinitaria attraverso un’attrazione speciale per Cristo imbevuta di Eucaristia e di Parola…». Manifestava il bisogno di silenzio per riscoprire le risorse spirituali del carisma, per «ristudiare Gesù di Nazaret e fissare nel cuore i suoi lineamenti e il suo modo di relazionarsi con la gente».

Non aveva malattie specifiche se non un progressivo e generale deperimento organico per il quale, circa un anno fa, era stata accolta nel gruppo “San Paolo” per essere accompagnata in questa fase della vita. L’ultima chiamata del Maestro è giunta nella pace: il posto nella Casa del Padre era ormai pronto, il banchetto pasquale era preparato, quello sguardo che aveva tanto desiderato, è ora posato su di lei, per tutta l’eternità. Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 13 maggio 2022


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