FSP Italia: Sr Maria Adeodata Dehò

Nazione di nascita: Italia
+ 15/04/2022 Albano

Carissimi,

in questo Venerdì santo, alle ore 6,40, il Signore della Vita ha chiamato dolcemente a sé, nel reparto San Raffaele della comunità di Albano, la nostra sorella

DEHÒ CAMILLA sr MARIA ADEODATA
nata a Miradolo Terme (Pavia) il 25 agosto 1923

Sr Adeodata è stata una sorella molto amata che si è spesa e sovraspesa, con acuta intelligenza e profondo amore perché ogni persona potesse essere fedele al dono ricevuto e rispondere al sogno di Dio. Entrò in congregazione nella casa di Alba l’8 giugno 1946, nella viglia di Pentecoste, dopo essere letteralmente “scappata di casa” insieme a sr Fausta, una sua carissima amica. Lei stessa confidava: «Se il Signore non mi avesse conquistato con la sua Parola e con il suo amore io certamente non avrei avuto il coraggio di lasciare la mia famiglia nel modo che in quel giorno ho scelto». Era già insegnante nelle scuole elementari e avrebbe desiderato continuare a fare scuola per rispondere al profondo anelito che sentiva nel cuore, al desiderio di fare gioiosamente della sua vita un dono. Ma il Signore la chiamava non tanto a essere la maestra ma a seguire Lui, come Maestro. Scriveva qualche anno fa: «Il Signore quel giorno mi ha iscritta alla scuola del suo magistero, dove lui è l’unico Maestro, è Via e Verità e Vita, è tutto! È un dono così grande che non si può sintetizzare in poche righe. Seguendo le indicazioni e gli esempi di Don Alberione e di Maestra Tecla pian piano ho compreso che non io avevo fatto della vita un dono al Signore, ma lui aveva fatto a me un dono grandissimo: la vocazione paolina! Corrispondere a questo dono significava lasciar vivere Cristo in me! Tutto il resto? Spazzatura, direbbe san Paolo».

Visse a Roma il noviziato che concluse con la prima professione, il 19 marzo 1949. E venne subito avviata allo studio della filosofia e teologia mentre abitava nelle comunità di Roma e di Grottaferrata. Dal 1954 al 1959 accompagnò il numeroso gruppo di aspiranti di Alba nel percorso della prima formazione. Venne poi nominata superiora della grande comunità di Casa Madre fino a quando, nel 1963, fu chiamata a Milano per succedere a sr Nazarena Morando nel ruolo di maestra di noviziato. Fu un tempo breve (non concluse l’accompagnamento del quarto gruppo) ma quell’esperienza le rimase per sempre nel cuore. Fin quando le forze gliel’hanno consentito, ogni giorno presentava al Maestro, nella preghiera, tutte le sue novizie e per tutte aveva ricordi particolari.

Nel 1966 era nuovamente superiora della comunità di Alba fino a quando, nel 1970, venne chiamata ad accompagnare, come superiora provinciale, la nuova circoscrizione “Italia Nord-Ovest”, con sede a Milano, in via Mancini. Visse poi un altro intermezzo come superiora, per due mandati consecutivi, nella comunità di Lodi dove gustò la gioia di sentirsi coinvolta nel rapporto diretto con le famiglie, i sacerdoti, i seminaristi e quanti affluivano nella libreria. E fu quindi designata a far parte della commissione incaricata di redigere le costituzioni rinnovate.

Nel V Capitolo generale del 1983, venne eletta consigliera per l’ambito della spiritualità e scelta come vicaria generale. Al termine del sessennio, nel quale aveva avuto la gioia di conoscere molte sorelle di tante culture diverse, fu inserita in Casa generalizia, nel Segretariato internazionale di spiritualità. Riconosceva che quello era un altro grande dono di Dio che la chiamava a lavorare attorno all’Opera Omnia di Don Alberione e M. Tecla. Si dedicò per quasi trent’anni, con precisione e amore, a questo approfondimento carismatico collaborando alla redazione di quasi tutti i testi della predicazione del Fondatore alle Figlie di San Paolo editati fino ad ora. Scriveva: «Le loro parole e i loro esempi sono per me un continuo svegliarino. E l’amore per i membri futuri della Famiglia Paolina sostiene la fatica di studiare e trasformare quei dattiloscritti e i nastri magnetici incisi con

le loro voci, in edizioni divulgative». Esclamava con convinzione: «Signore, ti ringrazio con tutto il cuore per questi anni di vita paolina!». Non trascurava la pastorale biblica che la portava settimanalmente a contatto con le famiglie della parrocchia di San Bruno per accompagnarle in una comprensione semplice della Parola evangelica.

Ha trascorso gli ultimi tre anni nel reparto San Raffaele della comunità di Albano facendo sorprendere medici, sorelle, personale sanitario per la lucidità, la dignità, la compostezza con cui viveva l’ultima tappa della vita. Specialmente negli ultimi tempi, era sempre silenziosa, immersa nella preghiera, con il volto illuminato da un mite sorriso, attenta a quanto succedeva attorno a sé. E negli ultimi giorni, le sue dita erano spesso protese a fare una carezza alle sorelle che le si avvicinavano. Si avvertiva che portava in cuore le molte intenzioni per le quali aveva offerto la vita.  Non trascurava la lettura assidua dei settimanali paolini e delle varie circolari. Solo qualche giorno fa aveva tra le mani l’ultima lettera della superiora generale. Veramente, fino alla fine, è stata “maestra”, ha insegnato a vivere e a morire da autentica paolina.

Con commozione e tanta riconoscenza, l’affidiamo tra le braccia misericordiose del Padre, nella certezza che abbiamo una protettrice in cielo, una sorella che proprio ora «si accosta al trono della grazia» per intercedere, per tutti, la salvezza e la pace.

Con affetto.

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 15 aprile 2022
Venerdì Santo.