Carissimi,
alle ore 19,50, nel reparto San Raffaele della comunità di Albano, ha pronunciato il suo “eccomi” per sempre, la nostra sorella
DE FELICE ASSUNTA sr MARIA AMATA
nata a Caramanico (Pescara) il 22 febbraio 1935
La semplicità, l’umiltà, la laboriosità, la docilità, la preghiera incessante, una grande bontà sono le caratteristiche di questa sorella che è passata tra noi in silenzio lasciandoci in eredità soprattutto un profondo amore alla persona di Gesù, unica ragione della sua vita.
Entrò in congregazione nella casa di Alba, il 29 giugno 1955. Al termine del periodo formativo e del noviziato, emise a Roma la prima professione, il 30 giugno 1958. Fin dai primi anni di formazione, si è sentita particolarmente unita alla Prima Maestra Tecla. In occasione delle rinnovazioni annuali dei voti, aveva per questa nostra Madre espressioni di grande tenerezza, quasi di poesia. Così le si rivolgeva nel 1959: «Come una rondinella primaverile vorrei spiccare un volo per venire un po’ vicina a lei e sentire la sua voce materna. La lontananza ci separa ma lo spirito paolino ci fa vivere unite. Le voglio bene perché la sento molto e continuerò a pregare per lei ogni giorno e in particolare nel bel mese di maggio; desidero fare una cosa sola con la Madonna cioè imitarla nella virtù. Si avvicina la scadenza dei voti e le chiedo umilmente di rinnovarli, la sua volontà sarà anche la mia». L’anno seguente le scriveva: «Eccomi cara Prima Maestra vicina a lei spiritualmente non potendo fisicamente; paragono questo desiderio alla comunione spirituale, anche adesso mi unisco a lei nello spirito paolino… Sono contenta di tutto e voglio sforzarmi ogni giorno per progredire nella vita spirituale e nell’apostolato».
Nel 1961 si apriva ancora, con confidenza, alla Prima Maestra: «Sono sempre più contenta della vita paolina e ringrazio il Signore per la partecipazione a questa nobile e santa congregazione. Prometto di sforzarmi ogni giorno e con maggior impegno per correggere i difetti e acquistare le virtù con un colore paolino, facendomi aiutare dalla Madonna e dal grande Padre san Paolo per raggiungere l’unione con Gesù Maestro. Sono intimamente contenta di tutto e pronta ad affrontare qualunque difficoltà pur di raggiungere la meta, il Paradiso, non da sola ma con il Signore».
Sr Amata ha avuto una salute piuttosto fragile ma ha sempre svolto con generosità e un grande senso di responsabilità, i compiti che le venivano affidati. Trascorse gli anni dello juniorato nelle comunità di Alba e di Roma, prestandosi con amore nel servizio della cucina e dell’orto. Dopo la professione perpetua, emessa il 30 giugno 1963, si inserì nella casa di Albano dove è vissuta fino all’ultimo giorno di vita. Per quasi cinquant’anni, si è donata giorno dopo giorno, con spirito di abnegazione, nel grande refettorio dov’era incaricata della provvista di pane, della pulizia delle ampolline, del riordino dei tavoli. Negli impegni quotidiani era sostenuta da una continua e forte relazione d’amore con il suo Gesù che contemplava specialmente nella crocifissione. Era attaccatissima al Libro delle preghiere della Famiglia Paolina, un libro letteralmente consunto per l’uso dal quale non si staccava mai. Lei stessa era divenuta una preghiera vivente che intercedeva senza sosta per tutta l’umanità.
Nello scorso mese di aprile venne colpita dal covid-19. Dopo alcune settimane di ricovero rientrò in comunità ma da allora i problemi polmonari e cardiocircolatori peggiorarono progressivamente. Ha vissuto gli ultimi mesi nel silenzio, nella pace ringraziando, con un mite sorriso, per ogni gentilezza e attenzione.
Mentre diamo a sr Amata l’ultimo saluto terreno, l’affidiamo tra le braccia misericordiose del Padre perché la stringa a sé e le doni pienezza di vita.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
Roma, 10 gennaio 2022