Carissime Sorelle,
oggi, 30 agosto 2021, mentre la Congregazione è in festa per l’anniversario della sua accoglienza definitiva da parte della Chiesa, il Maestro Divino, dalla comunità di Sanfrè, alle ore 14,30, ha invitato alla festa in Cielo la nostra sorella
SR.M. EUROSIA – FRANCESCA MANDUCHI
nata il 28.12.1936 a Sant’Arcangelo di Romagna (FO).
La sorella Pia discepola, maggiore in età, Sr. M. Angioletta, defunta nel 2010, l’aveva preceduta nella casa del Signore. Francesca entra in Congregazione, diciottenne, il 7 gennaio 1954. Il parroco, Don Serafino Tamagnini, ricordato ancora oggi per il suo zelo e l’interesse per le vocazioni religiose – infatti sono numerose le sorelle Pie Discepole provenienti dallo stesso paese – così la presenta: «Francesca ha tenuto sempre un’ottima condotta morale e religiosa. La famiglia dove è vissuta è di buon esempio per onestà e laboriosità».
Dopo il regolare noviziato Francesca emette la Professione religiosa il 25 marzo 1956 e i voti perpetui il 25 marzo 1961. Trascorre un primo periodo a Roma RA dove si occupa del giardino. È poi ad Alba Casa Madre per mansioni varie, quindi nel 1958 è nella comunità presso la Società San Paolo ad Albano. Nel 1959 sarà a Cinisello Balsamo attendendo alla diffusione della Rivista La Vita in Cristo e nella Chiesa. Trascorre un periodo a Firenze nel laboratorio di confezione quindi è chiamata a svolgere la sua missione in Francia prima a Toulouse (1963) in laboratorio, poi a Nizza presso il Vescovado come cuoca (1964 – 1967) dove acquisisce, con piacere, la lingua francese come un patrimonio utile alla sua missione futura. Ritorna per un anno a Milano, sempre alla confezione quindi è nuovamente a Nizza presso il Vescovado (1968 – 1975). Le viene poi chiesto di offrire il suo contributo come autista nella comunità di Sanfrè e di seguito è nella comunità di Rimini, al Centro di Apostolato Liturgico (1977 – 1981), anche per essere vicina al padre gravemente infermo. Sarà quindi inviata in Francia a Nogent sur Marne al Centro di Apostolato Liturgico (1981 – 1988).
In seguito, per 14 anni (1988 – 2002) è chiamata a svolgere la sua missione in Africa, nella Repubblica Democratica del Congo. Qui, con gioia, mette a servizio ogni suo talento, con spirito profondamente missionario, desiderosa di contribuire all’avvento di Gesù Maestro e di essere di sostegno alla crescita della promettente gioventù congolese. Dopo un primo periodo in cui è dedita a vari servizi è nominata economa e consigliera di Delegazione (1994 – 1997) e quindi economa di Delegazione per un secondo mandato; in seguito è superiora locale nella comunità di Lubumbashi. Rientra a Roma nel 2002 per un anno offre il suo contributo al Centro Souvenir di San Pietro. È poi nominata superiora locale della comunità Casa Gesù Maestro – Roma (2003 – 2006) e nel 2006 è nominata superiora locale della comunità DM di Nizza, nella casa sacerdotale. Nel 2010 è per un periodo ad Albano per motivi di salute; nel 2011 è ad Alba assumendo il coordinamento della piccola comunità Nazaret. Nel 2015 è nella comunità di Firenze SMF per un aiuto ovunque sia necessario. Nel 2019, in seguito a problemi di salute, è trasferita nella comunità di Sanfrè. Incarnava così intensamente lo spirito di raccoglimento e di silenziosità che aveva caratterizzato la sua vita che le sorelle testimoniano di lei: “non la si vedeva e non la si sentiva”.
Quale dono ci lascia Sr. M. Eurosia in questa giornata significativa per la nostra Congregazione? Unita a Gesù che oggi ci attesta: «Lo Spirito del Signore è su di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio» (Lc 4, 18) ha incarnato il progetto di essere viva e operante nella Chiesa, in qualunque luogo fosse inviata.
Attinse dalla propria famiglia un senso di laboriosità pratica per cui non si sottraeva a nessun servizio, con lo spirito di donazione che animava la sua vita. Qualsiasi lavoro le permetteva di dare espressione concreta al suo amore alla persona di Gesù Maestro, ragione profonda della sua persona a Lui donata; la caratterizzava pure la co-stanza nella fatica. Il senso dell’umorismo l’aiutava a sdrammatizzare situazioni anche complesse e a favorire la gioia della comunità.
Sofferente a causa di diversi disturbi tra cui un accentuato diabete, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno in seguito a una neoplasia intestinale. È andata incontro allo Sposo in tanta pace, abbandono, accompagnata dalla preghiera e dalla carità delle sorelle.
Affidiamo alla sua intercessione la formazione delle nostre giovani sorelle afri-cane, il dono di nuove vocazioni specie in Africa, in Francia e in tutta la Congregazione.