FSP India: Sr Elizabeth Pandanattu

Nazione di nascita: India
+ 21/07/2021 “Jubilee Memorial Hospital” di Trivandrum (Kerala, India)

Carissimi,

a pochi giorni dal giubileo d’oro di consacrazione, ieri sera alle ore 21,50, presso l’Ospedale “Jubilee Memorial Hospital” di Trivandrum (Kerala, India) il Padre buono e misericordioso ha chiamato a vivere per sempre, nella sua pace, la nostra sorella

PANDANATTU ALEYAMMA sr ELIZABETH
nata a Marangattupally (Palai, India) il 6 aprile 1947

Nello scorso mese di maggio, mentre si trovava in famiglia per una vacanza e per condividere la festa dei propri cari, sr Elizabeth venne colpita da una malattia rara, la sindrome Guillain-Barre, una forma di polineuropatia infiammatoria acuta che in pochi mesi l’ha condotta all’incontro sponsale con il suo Signore e Maestro. Curata dapprima con grande amore dai familiari, che hanno fatto per lei quanto umanamente era possibile, è poi rientrata nella comunità di Trivandrum. Ricoverata nell’ospedale e assistita con amore dalle sorelle, improvvisamente ieri la situazione è peggiorata, ma ormai era pronta per l’incontro finale con lo Sposo al quale, nella giovinezza, aveva consacrato tutta la propria vita.

Sr Elizabeth entrò in congregazione nella casa di Mumbai (India) il 18 giugno 1965, a diciotto anni di età, dopo aver conseguito, in famiglia, il diploma di scuola media superiore. In questa casa centrale della provincia indiana visse il tempo di noviziato che concluse, con la prima professione, il 29 giugno 1971. Fin dalla giovinezza, aveva vissuto con molta consapevolezza lo spirito del patto: nelle richieste di ammissione alle diverse tappe della vita religiosa, emerge la coscienza della propria debolezza ma anche l’abbandono fiducioso nelle mani del Padre.

Ebbe presto la possibilità di sperimentare le sfide della missione paolina nel Nord Est dell’India, nella popolosa metropoli di Calcutta e nella piccola comunità di Shillong dove si dedicò per oltre dieci anni, con zelo ed entusiasmo, alla diffusione del vangelo nelle famiglie, scuole, parrocchie. Nel 1984, rientrò a Mumbai per un tempo di aggiornamento teologico e continuò poi a dedicarsi con generosità e spirito di sacrificio alla diffusione. Assunse, nel 1987, la responsabilità del magazzino e della spedizione e cinque anni dopo venne trasferita a Dimapur, nello Stato del Nagaland, per gestire la libreria e svolgere la missione paolina in quella zona dalle marcate caratteristiche orientali. Irradiava gioia e portava vita nelle comunità con la sua natura umoristica e gioviale. Era semplice, schietta, laboriosa, aperta ai cambiamenti e alle novità. Per la sua precisione, l’amore all’apostolato e la premura verso le sorelle, le fu affidato il servizio di economa nelle comunità di New Delhi, Mangalore e Trivandrum.  Con una semplicità che era davvero proverbiale, sr Elizabeth metteva ogni persona a proprio agio e poneva ogni attenzione perché la Parola potesse correre tra quell’immensa popolazione del subcontinente indiano e soprattutto tra i poveri, verso i quali aveva particolari cure. Era generosa e responsabile in tutto, una vera sorella con la quale si condividevano volentieri le gioie e le sofferenze della vita.

La malattia bussò presto alla sua porta: nel 2015 dovette sottoporsi a un intervento chirurgico e a cicli di chemioterapia per l’insorgere di un tumore per il quale fu costretta a soste prolungate nell’infermeria della comunità di Mumbai. Ma la malattia non la ripiegava su se stessa: appena possibile era disponibile per recarsi nella comunità di Vasai e prestare aiuto nella libreria.

Da circa quattro anni, si trovava nella casa di Trivandrum, in Kerala, dove ha vissuto l’ultima tappa della sua vita. Ricoverata da qualche mese, ha vissuto la grave sofferenza che l’ha completamente debilitata, nella serenità e in spirito di abbandono e di offerta. Negli ultimi tempi aveva dato segni di miglioramento, ravvivando in tutti la speranza della sua guarigione ma ieri, attraverso un arresto cardiopolmonare, lo Sposo l’ha invitata ad alzarsi e andare a Lui: «Alzati, amica mia… e vieni!» (Ct 2,10). Mentre celebriamo oggi, la festa di Maria Maddalena, l’«apostola della nuova e più grande speranza», immaginiamo che sr Elizabeth già riconosce il suo Signore come il Vivente mentre gli stringe i piedi in un affettuoso abbraccio e gli risponde con immenso amore: «Rabbunì… Maestro!».

Con affetto.

 

sr Anna Maria Parenzan

Roma, 22 luglio 2021


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