Carissime Sorelle,
Mentre la Liturgia ci parla del ritorno di Gesù al Padre, nella Comunità di Sanfrè (CN), alle ore 12.30 del 12 maggio 2021 il Signore ci offre un segno della sua vicinanza con la chiamata alla Pasqua eterna della nostra sorella
SR. M. MATTEA – ANNA ROSA
nata il 30 agosto 1926 a Fossano (CN – Italia).
Anna, delle tre sorelle Rosa accomunate nella vocazione di Pie Discepole, è la prima a fare l’ingresso in Congregazione, il 7 settembre 1946 ad Alba, Sr. M. Salvatoris, già nella patria eterna, e maggiore in età entrerà nel 1947 e Sr. M. Lucianna, attualmente a Sanfrè, la più giovane, fa il suo ingresso nel 1952. Un’altra sorella, Maria è consacrata laica. La bella famiglia, formata da quattro fratelli e da quattro sorelle, tutte consacrate al Signore e con un fratello, defunto a 23 anni in Russia durante la seconda guerra mondiale, formata da genitori che potremmo definire esemplari in tutto, santi per la loro squisita testimonianza di bontà, di valori religiosi, di cui le figlie hanno raccolto lettere e testimonianze. «Questa mattina ho pensato di dire qualcosa a tutti
voi. Prima voglio chiedere perdono a tutti, poi ringraziarvi di tutto quanto avete fatto per me e per papà: il Signore vi renderà tanti meriti. Vi raccomando di volervi sempre bene, di aiutarvi a vicenda e, quando vi è possibile, di farvi tante opere buone per il Paradiso: è solo quello che conta» (mamma Caterina, 13 dicembre 1971). Certamente i genitori hanno sostenuto le figlie nella loro speciale vocazione. Sr. M. Mattea, prima come discepola, si è sempre presa a cuore di mantenere viva la comunione tra le sorelle e con i membri della cara famiglia.
Il parroco, nella sua presentazione all’entrata in Congregazione, conferma le buone intenzioni della giovane nel voler seguire la vita religiosa tra le Pie Discepole, che pur vivevano, nel 1946 un periodo critico dal punto di vista istituzionale. Dopo la regolare formazione iniziale Anna emette la professione religiosa il 25 marzo 1949 ad Alba (CN) e i Voti perpetui, sempre ad Alba, il 25 marzo 1954.
È tra le prime sorelle ad essere avviate al Corso di infermiera professionale, presso il Cottolengo di Torino; lo frequenta assieme a Sr. M. Giuditta Benzo, negli anni 1951 – 1953.
Nelle motivazioni espresse per compiere tale missione scrive: «Comprendo come questa sia una missione grande anzi divina: io così misera sono chiamata al prolungamento dell’umana esistenza, minata dalla malattia e insidiata dalla morte, io devo concorrere affinché in un corpo e spirito ritorni a rifiorire la vita. …Dall’Ostia santa che ogni giorno adoro, attingerò luce, forza e ogni grazia per comunicarla poi alle anime. Poiché io non devo solo lenire i dolori fisici ma comunicare Dio alle anime, il suo amore, la sua bontà e questo lo farò se vivrò realmente la vita di Pia Discepola e sarò fedele all’adorazione a costo di qualunque sacrificio» (Alba, 13.12.1952).
Questo è lo spirito che l’ha animata nella sua lunga esistenza, tutta spesa nel servizio ai fratelli e sorelle infermi. Assunse questo servizio con tanta generosità e competenza. Preparata per rispondere ai problemi relativi alla salute della Famiglia religiosa in crescita, trascorse giorni e notti accanto ai più bisognosi di cura e attenzione.
Tra questi pazienti va ricordato in modo particolare il Beato Giacomo Alberione di cui, per alcuni anni, fu infermiera incaricata. Il denominatore comune quindi del suo apostolato dal 1949 in avanti è infermiera: ad Alba Casa Madre (1949 – 1971); a Roma San Paolo (1971 – 1975); (1979 – 1983); a Ostia San Paolo (1975); dopo alcuni mesi a Milano, è ad Alba San Paolo (1976); a Sanfrè (1977 – 1979); a Cinisello Balsamo per un breve periodo (1983). Sarà a Camaldoli per mansioni varie nel 1984 e insieme per un recupero di energie spirituali di cui era sempre particolarmente assetata, con una profonda ricerca di Dio e cura della vita interiore. È quindi nuovamente a Sanfrè come infermiera (1984 – 2006).
Le condizioni della sua salute le richiesero a poco a poco di declinare da questo servizio a lungo esercitato e di attendere alla sua propria salute, pur offrendo ancora tutti i servizi a lei possibili. Gradualmente la situazione generale è giunta ad un livello tale di criticità costringendola all’inattività. Ha sperimentato la carità della comunità che si è presa cura di lei e il conforto della sorella Pia Discepola Sr. M. Lucianna che le è stata vicina, assieme ad altre sorelle, fino al suo passaggio definitivo. Ha vissuto in modo cosciente questa sua partenza al Padre, accogliendo le intenzioni che le venivano consegnate, ascoltando volentieri parlare del Paradiso prossimo e affidandosi alla Vergine Maria. Era pronta per le Nozze eterne.
Sr. M. Mattea intercedi per questa umanità ancora vittima della pandemia, in particolare per la salute di tutti i membri della Famiglia Paolina!