Carissimi,
un’altra sorella della comunità di Albano non è riuscita a superare il covid19. Verso le ore 11, nell’Ospedale “Regina Apostolorum”, il Pastore Buono ha introdotto nella vita eterna la nostra sorella
PASTORINO QUINTA sr NICOLINA
nata a Olevano sul Tusciano (Salerno) il 30 dicembre 1932
Entrò in congregazione nella casa di Roma, il 27 dicembre 1950. Dopo il tempo di formazione e di esperienza apostolica ad Ascoli Piceno, visse a Roma il noviziato che concluse con la prima professione, il 19 marzo 1953. Da giovane professa si dedicò, a Messina, all’agenzia “San Paolo Film” e, dopo la professione perpetua, rivelò doti di vera animatrice nell’agenzia di Ancona.
Nel 1966, riconoscendone le attitudini apostoliche, le venne chiesto di aprire l’agenzia a Düsseldorf (Germania), a servizio degli emigrati italiani. Fu per lei un’esperienza indimenticabile che narrò in tutti i particolari. Scriveva:
«Quando mi fu proposto di andare a Düsseldorf per assumere la responsabilità dell’agenzia, don Cordero e sr Onorina Mussi mi rassicurarono con queste parole: “Vai volentieri, perché è volontà di Dio. Sappi che qualunque cosa ti dovesse accadere, il Signore è con te e noi siamo qui per aiutarti”. Così, digiuna della lingua tedesca, col mio bagaglio di limiti, paure, timori e incertezze, ma con tanta fede nell’obbedienza, ai primi di luglio del 1966 partivo per Düsseldorf. La realtà si presentava nella sua crudezza. Fuori di casa non si capiva una parola, si parlava solo tedesco. Senza scoraggiamenti, raccolsi tutta la buona volontà e la fiducia in Dio e mi disposi a fare il fattibile. In quel periodo erano state chiuse in Italia, le agenzie di Messina e Livorno. Molte pellicole furono inviate in Germania: approfittando di occasioni di fortuna, ci caricavamo di pacchi di pellicole, col rischio di restare bloccate alla dogana. Ma il Signore ci assisteva e riuscivamo ad avere i film con una certa periodicità. Avevamo iniziato nella povertà, com’era nello stile del Fondatore. Anzitutto mi impegnai a controllare al passafilm tutte le pellicole essendo copie già usate e a volte in cattivo stato. Inviai poi a tutti i missionari che operavano in Germania, un elenco di film disponibili e li invitai per un primo approccio e per consultare anche il catalogo dei film che circolavano in Italia. Nel giro di un anno eravamo riuscite a servire da Düsseldorf tutti i punti della nazione, compreso Berlino Ovest. Nel frattempo ebbi modo di imparare la lingua tedesca e mi proponevo di cercare una via per iniziare con il Super8, che andava ormai prendendo piede nelle famiglie tedesche, ma non riuscii a concretizzare il progetto perché nel 1971 venni in Italia per ristabilirmi in salute e vi rimasi definitivamente».
Al rientro in Italia, sr Nicolina prestò aiuto nelle diverse agenzie “San Paolo Film” di Roma, Torino, Palermo, Brescia. Per quattro anni fu inserita nella comunità di Lugano (Svizzera) dove diede un valido apporto alla libreria e agli uffici diocesani. Nel 1977 assunse il servizio di superiora della comunità di Piacenza e poi ritornò all’apostolato cinematografico nelle agenzie di Roma-Castro, Trento, Napoli.
Dal 1988 si trovava nella comunità di Albano dove si è spesa con competenza e amore negli uffici amministrativi svolgendo anche il servizio di consigliera di delegazione e di capo gruppo. Le sorelle ricordano la sua diligenza e precisione nel digitare fino a notte inoltrata i referti medici dei diversi reparti, specialmente della radiologia e dell’anatomia patologica. La sua riservatezza e gentilezza, la disponibilità nei vari servizi comunitari, erano riconosciute e apprezzate da tutte.
Nell’anno 2008 si cominciarono a intravedere i segni del morbo di Alzheimer. In breve tempo sr Nicolina dovette ritirarsi nel reparto San Raffaele per ricevere le cure necessarie. Ha trascorso gli ultimi dieci anni in un progressivo peggioramento: aveva perso la vista e non parlava, ma era molto sensibile al tatto e avvertiva con piacere le carezze e la vicinanza delle sorelle e del personale infermieristico.
Da circa una settimana era ricoverata nel reparto Covid dell’Ospedale “Regina Apostolorum”. Sembrava migliorata e i medici nutrivano buone speranze. Ma improvvisamente il Signore l’ha chiamata a sé per stringerla nel suo abbraccio di Padre e donarle vita e gioia in pienezza.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 27 aprile 2021