Carissime Sorelle,
abbiamo appreso che all’Ospedale civile Carlo Urbani di Iesi (AN), alle ore 22,30, del giorno 4 marzo 2021, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno la nostra sorella
SR. M. GABRIELLA – GEMMA RACCA
nata a Marene (CN – Italia) il 2 aprile 1942.
A due giorni dalla nascita, il 4 aprile 1942, sabato santo, viene portata al Fonte battesimale secondo la consuetudine delle famiglie cristiane desiderose di assicurare subito ai loro figli il tesoro più bello della vita: la figliolanza di Dio e l’amicizia di Gesù. Le famiglie italiane, anche nei piccoli paesi, pagano il tragico prezzo della guerra in corso, e i figli crescono in fretta, educati dall’emergenza del quotidiano e dall’esempio dei genitori. Così matura presto in lei il desiderio di donarsi interamente al Signore e aprirsi ad orizzonti più ampi di vita.
Gemma, definita dal parroco, irreprensibile, entra, adolescente, in Congregazione ad Alba (CN) l’8 settembre 1955. Assunto l’impegno della formazione iniziale e terminato il noviziato, emette la Professione religiosa a Roma, il 25 marzo 1960 e i Voti perpetui, sempre a Roma, il 25 marzo 1965. Durante i voti temporanei è destinata allo studio che completa conseguendo il diploma professionale di Infermiera a Bologna nel 1965.
Se vogliamo parlare di spirito missionario aperto alla multiculturalità, troviamo in Sr. M. Gabriella una testimone di questo dono peculiare. Ella è stata chiamata a compiere la sua missione in diverse nazioni, manifestando molta capacità di adattamento e sentendosi sempre a casa sua! Dopo la Professione perpetua è inviata a prendersi cura delle sorelle anziane nella comunità di Sanfrè, dal 1966 al 1973. Successivamente sarà per alcuni mesi in Irlanda per apprendere la lingua inglese. Ciò le consentirà un buon inserimento a Melbourne, in Australia presso la “Moran House”, la prima casa della Congregazione di accoglienza per sacerdoti anziani, dove vi permarrà fino al 1978. Quindi, trasferita a Boston (USA), assume il servizio ai presbiteri in necessità, ospiti nella Casa diocesana Regina Cleri e vi rimarrà fino al 1982. Le è quindi richiesta, per un anno, la collaborazione a Guadalajara (Messico) sempre per un’opera a favore dei sacerdoti, che in quel periodo accoglieva solo anziani. Nel 1984 rientra in Italia e presta il servizio di infermiera in diverse comunità: a Roma SP, a Roma RA, quindi ad Albano DA e poi a Bordighera. Nel 1996 è destinata ad una nuova missione nella Repubblica Democratica del Congo: inizialmente nella comunità di Lubumbashi, recandosi ogni giorno a Kigoma presso la Società San Paolo. Nel 2001 passerà a Kinshasa, presso i Fratelli paolini, poi nelle nostre comunità. Servizio privilegiato era l’infermeria ma con disponibilità per ogni altro compito.
Rientra a Roma nel 2010 e, con grande gioia interiore, accetta di far parte della nuova comunità di Gerusalemme dove, oltre la conoscenza della lingua inglese, era soprattutto necessaria la flessibilità propria dell’interculturalità. Ritorna a Roma a fine gennaio del 2017 e, dopo un intervallo di alcuni mesi in Vaticano, nel maggio 2018 viene destinata alla Provincia Italia e in modo specifico alla comunità di Fabriano, a servizio del clero diocesano nella Casa Sacerdotale, facendosi apprezzare per il tratto umano e garbato. Qui le sorelle e i sacerdoti non sono stati risparmiati dal contagio del Covid. La testimonianza di Gesù Maestro «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13) ben si applica pure alla nostra sorella Sr. M. Gabriella. Quando l’intera comunità della casa sacerdotale è stata colpita dal virus, lei inizialmente negativa, si è prodigata in modo straordinario al servizio di tutti, fino al punto da venirne contagiata, in forma grave. Si è reso necessario il ricovero nel reparto di terapia intensiva nell’Ospedale più attrezzato della zona. Purtroppo la sua già compromessa situazione polmonare ha reso più critico il percorso di recupero; quindi è stata sedata e intubata, con scarse speranze che potesse superare la crisi. È entrata così, come centinaia di migliaia di contagiati negli ospedali, nell’isolamento da protocollo che ha reso impossibili le comunicazioni dirette con lei, mentre dalle comunità, in Italia e all’estero, si è innalzata la preghiera incessante per lei. Maria SS.ma l’ha di certo sostenuta nel suo silenzioso passaggio alla vita eterna.
Sr. M. Gabriella si dona con totalità in ogni posto, con vivo amore per la Congregazione, desiderosa di trasmetterne i valori fondanti. Alla professionalità del suo servizio specifico univa un intuito della realtà del malato che le permetteva di intervenire con competenza e sensibilità.
Nella sua corrispondenza comunica il suo vibrare apostolico e dove passa lascia un bel ricordo, come scrive il Direttore della Casa Regina Cleri (Boston) di allora: «Carissima sr. Gabriella Racca, il suo lavoro apostolico rimarrà indelebile negli annali di Regina Cleri. Il nostro Cenacolo ha perduto un gioiello. Preghi per me come io farò per lei» (Mons. Salvatore Screnci). Sr. M. Gabriella dal Congo scriveva alla sottoscritta: «Io sto bene e mi trovo bene a Kigoma. La domenica distribuisco l’Eucaristia alla Messa in Cattedrale poi porto l’Eucaristia ai malati anche nell’ospedale vicino a noi. Sapessi in quale miseria sono questi ammalati!» (Lubumbashi 2002). «Aiutami ancora con la preghiera a essere quella presenza che porta grazia e gioia, cercando l’unico necessario» (20.03.2002). «In questo tempo ripeto sovente a me stessa: con l’amore tutto è possibile!». «Qui il nostro apostolato ha un grande futuro in tutti i suoi aspetti. Che la bontà del Signore mandi buoni operari nella sua vigna. Che il Primo Maestro ci protegga!». E a Sr. M. Regina Cesarato scriverà: «Ti ricordo la mia disponibilità per (un’altra Nazione in Africa!) quando e come piacerà al Signore»! (Kinshasa 28.03.2007). La lettera che segue può essere considerata quasi un testamento: «Grazie per l’incoraggiamento e per darmi la possibilità di testimoniare la bellezza della nostra vocazione in questa grande Africa. Grazie per la visita di Sr. M. Gemma e di Sr. M. Micaela. Hanno portato un respiro universale alle nostre piccole realtà e a livello di Congregazione. Grazie per la prossima comunità di Gerusalemme. Credo nel cuore di ogni Pia Discepola abiti il desiderio di farne parte almeno spiritualmente» (Natale 2008).
Sr. M. Gabriella, in cui il fuoco delle origini scaldava il tuo cuore, rendendoti testimone lieta e operosa, intercedi per il dono di nuove vocazioni, specie in quelle Nazioni in cui hai
potuto sognarle e desiderarle con tanta speranza e fiducia!