Carissimi,
questa mattina, alle ore 8, il Maestro divino è tornato nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, per portare con sé, in Paradiso, una sorella che nella vita ha racchiuso un grande mistero di sofferenza
LAURIA PANTANO DOMENICA sr MARIA LILIA
nata a Santo Stefano Quisquina (Agrigento) l’8 marzo 1924
Dal 2002, sr M. Lilia si trovava in questa comunità di assistenza per una grave malattia alle ossa, un’artrite reumatoide, che spesso la faceva gridare dal dolore e che nel tempo l’ha resa completamene rattrappita. Forse la motivazione profonda di questa malattia infiammatoria cronica, la possiamo scoprire in un suo scritto dell’anno 2000. Con una grafia malferma, sr M. Lilia esprimeva la propria offerta: «Ringrazio il Signore per averlo fatto conoscere e amare attraverso la diffusione della sua parola, con amore e sacrificio. Ora in questo tempo che ancora vorrà concedermi prego e offro per le vocazioni e per le sorelle che sono in prima linea, per le missionarie perché possano essere la trasparenza, il volto del Maestro». Sr M. Lilia ha realmente sofferto e offerto per il vangelo, per tutti i missionari, per le vocazioni. Quando si trovava ancora nella libreria di Salerno, nell’anno del grande giubileo, descriveva la propria esperienza con espressioni che hanno il sapore mistico:
«Ho sempre desiderato essere missionaria e ancora oggi porto nel cuore la missione, nella vita quotidiana, nelle persone che incontro. Cerco di essere vicina ad alcune missionarie con lo scritto. Ora sono nell’ultimo tratto di strada, il Signore lo sa quanto sarà lungo. Cerco di vivere le mie giornate nel silenzio e nella preghiera facendo del bancone, dove apro i pacchi, l’altare della mia offerta alla Trinità che vive nella mia anima. Chiedo al Maestro divino di vivere la sua intimità e alla Madonna di essere la sua ombra. Ho sempre desiderato di essere un frammento della grande ostia ma a volte sento di esserlo perché vivo e lavoro per Cristo Parola vivente, Gesù Via Verità e Vita».
Il rendimento di grazie si elevava costantemente dalla vita di questa cara sorella: «Ringrazio ogni giorno il Signore per il dono della grande vocazione paolina, della grazia di aver incontrato e aver comunicato con i nostri santi: il Primo Maestro, la Prima Maestra, il beato Giaccardo che tante ricchezze spirituali mi hanno comunicato. Spesso davanti al tabernacolo dico a Gesù: perché hai chiamato me così povera e misera, in questa meravigliosa congregazione? Egli si è svelato in un’ora di adorazione, solennemente esposto nella mia parrocchia. Ero ancora adolescente ma amavo e pregavo tanto il Signore aiutata dal mio direttore spirituale che però non era favorevole alla mia scelta perché ero di salute fragile. Ma il Signore chiamandomi mi ha dato la salute necessaria e ho cercato di dare tutto. Ho sempre desiderato di essere missionaria e ancora oggi porto nel cuore la missione, nella vita quotidiana, nelle persone che incontro».
Entrò in congregazione nella casa di Palermo, il 27 settembre 1940, a sedici anni di età. Trascorse il tempo di formazione (che coincideva con il periodo della seconda guerra mondiale) a Roma, Chiavari e Brescia e infine ad Alba dove visse il noviziato ed emise la prima professione, il 29 giugno 1946. Da giovane professa fu inserita nella comunità di Palermo per apprendere il servizio librario e quindi, a Roma, Alba e Milano si dedicò all’apostolato itinerante nelle famiglie, parrocchie, collettività.
Dal 1954 all’anno 2002, salvo un periodo nel quale dovette assistere i genitori gravemente ammalati, si sentì pienamente realizzata come apostola paolina svolgendo la missione dal bancone delle librerie di Milano, Messina, Agrigento, Salerno. Era accompagnata dal segreto desiderio di «non correre invano, di saper vivere il quotidiano dando tanto amore alle sorelle, imparando a cercare l’essenziale, a donarsi con la generosità di Paolo, consumandosi nel servizio di una docile Figlia di San Paolo». E davvero sr M. Lilia si è consumata nel dolore, nella solitudine della sua stanza da dove però spaziava nel mondo intero sentendosi vicina a tutti i missionari del vangelo.
Ringraziamo il Signore per aver donato alla Famiglia Paolina queste “perle”, questi tesori che hanno impreziosito il nostro cammino nella storia e che ora, presso Dio, continuano a intercedere per tutti noi. Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 6 marzo 2021.