Carissimi,
nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, alle ore 13,15, il Signore della vita ha attirato a sé la nostra sorella
ACAMPORA ITALIA sr MARIA DONATA
nata a Resina (Napoli) il 1° dicembre 1927
Fiera delle sue origini napoletane, entrò in congregazione nella casa di Roma, in età matura, il 12 febbraio 1955. La sua decisione era certamente frutto della grazia ma anche dell’intensa preghiera dello zio, Padre Formicola, uno dei primi sacerdoti dell’Istituto “Gesù Sacerdote”, instancabile vocazionista per tutti i rami della Famiglia Paolina.
I primi, brevissimi tempi della sua formazione, furono suddivisi tra l’ufficio spedizione di Roma e l’apostolato diffusivo realizzato nella comunità di Lecce. Già il 30 giugno 1957, al termine del noviziato, emetteva la prima professione offrendo con gioia la propria vita al Signore. Trascorse il tempo dei voti temporanei nella comunità di Ascoli Piceno, impegnata specialmente nella diffusione itinerante del vangelo. L’accompagnava un profondo senso di umiltà e di riconoscenza per essere stata accolta nella nostra Famiglia religiosa ed era animata dal desiderio di «togliere l’io per mettervi Dio». La devozione filiale verso la Regina degli Apostoli illuminava il suo cammino e la sorreggeva nelle inevitabili difficoltà.
Dopo la professione perpetua, emessa a Roma il 30 giugno 1962, apprese a servire il popolo di Dio dal bancone della libreria. Livorno, Terni, San Benedetto, Reggio Calabria, La Spezia, sono state le città che hanno potuto godere della sua presenza sorridente, affabile, positiva, accogliente. Come una vera napoletana, sprizzava simpatia da tutta la sua persona e coltivava l’anelito verso una radicalità più consapevole. Scriveva, nel 1969, alla superiora provinciale: «Mi metto completamente nelle sue mani e in quelle di tutte le superiore per servire meglio il Signore, con quella disponibilità che dovrebbe avere una brava religiosa… Sono disposta a quello che mi dirà di fare, con generosità e buona volontà. Nel cuore ho tanti desideri, ma quello più grande è di farmi santa e cercare di cambiare me stessa giorno per giorno facendo un passo avanti nelle virtù. Disponga di me come meglio crede…».
Nell’anno 2001, venne trasferita nella sua Napoli per dedicarsi, nella comunità di Capodimonte, al servizio del centralino e della portineria. Approfittava della vicinanza alla famiglia per rendersi presente e aiutare, per quanto possibile, le sorelle bisognose di assistenza. Il suo dolce sorriso e la battuta scherzosa, allietavano la comunità. Ma ben presto anche lei venne colpita dal morbo di Alzheimer e da altre gravi patologie polmonari e respiratorie che suggerirono, nell’anno 2016, il trasferimento nella casa “Giacomo Alberione” di Albano. Godeva per ogni piccolo diversivo e anche per la scuola di canto nella quale cercava di coinvolgersi battendo, a suo modo, il tempo. Era per lei una festa poter cantare, con il respiro flebile e affannoso, la sua canzone preferita, O sole mio.
Nello scorso mese di febbraio venne colpita dal covid-19 e fu ricoverata per una quindicina di giorni presso l’Ospedale “Regina Apostolorum”. Al rientro in comunità mentre era ancora positiva, è proseguito il lento peggioramento anche a motivo delle gravi patologie di cui era affetta. Ormai non parlava più, faticava a deglutire e si sentiva sollevata solo da qualche bicchiere d’acqua che le veniva somministrato dalle infermiere, con molta premura. Aveva sete dell’acqua ma ancor di più aveva sete dell’acqua viva, di quella che zampilla per la vita eterna. Un’acqua viva mormora in me: vieni al Padre! (Sant’Ignazio di Antiochia). Sr Donata, con la consueta docilità, ha certamente accolto l’invito a immergersi in quest’acqua battesimale per rinascere a vita nuova.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 3 marzo 2021.