Carissime Sorelle,
oggi, 27 febbraio 2021, nel cuore della notte, il Signore ha bussato alla porta della vita, chiamando a sé in modo definitivo la nostra sorella
SR. M. AUXILIA – M. ROSA BELTRÁN URREA
nata l’11 giugno 1936 a Gama, Cundinamarca (Colombia).
M. Rosa viene alla luce nel giorno in cui la comunità cristiana celebra la festa del Corpus Domini: quarta di cinque figli. Viene portata al fonte battesimale, due settimane dopo la nascita, il 25 giugno e da quel fonte, grazie anche all’educazione religiosa dei genitori, matura la sua vita cristiana crescendo di giorno in giorno, fino alla consacrazione religiosa come Pia Discepola del Divin Maestro.
Il 27 maggio 1961 entra in Congregazione, nella comunità Divin Maestro a Bogotá iniziando il regolare percorso di formazione alla vita religiosa. Al termine del noviziato, il 23 marzo 1965, a Bogotá emette la prima Professione e, sempre a Bogotá, l’8 settembre 1971 la Professione perpetua.
Ama la sua vocazione, soprattutto per la missione al servizio alla persona dei sacerdoti. Trascorre infatti la maggior parte della sua vita nel servizio sacerdotale, tanto nelle comunità della Società San Paolo che nella Conferenza Episcopale a Quito (Ecuador). Negli ultimi anni si è ingegnata ad imparare come confezionare i lini da altare dimostrandosi aperta al cambio e ad apprendere cose nuove.
Ha vissuto in tutte le comunità della Provincia Colombia/Ecuador – Bogotá, Medellín, Cúcuta, Cali – con una breve permanenza in Venezuela a Caracas. Per quattro anni, dal 1998 al 2002, presta premurosa il suo servizio presso la Conferenza Episcopale Ecuadoregna favorendo ai vescovi, e agli ospiti che transitavano per impegni pastorali, un ambiente famigliare accogliente animato anche dalla preghiera eucaristica, della celebrazione e dell’adorazione quotidiana.
Diamo grazie al Divin Maestro per l’impegno generoso e silenzioso di Sr. M. Auxilia, lungo tutti questi anni. Ha dato testimonianza, con le opere e le parole discrete, che cosa significhi essere discepola di Gesù: donna del Vangelo e dell’Eucarestia, sorgenti di servizio ecclesiale.
Si è caratterizzata per uno stile di vita pacifico e socievole, operatrice di pace. Sempre conciliante ha favorito la vita fraterna e lo sviluppo dell’apostolato. A lei si addicono bene le parole del Salmo 133: “Com’è bello e come dà gioia che i fratelli, e le sorelle, vivano insieme!”. È una grazia incontrare sorelle con tratti personali così: contraddistinti dal silenzio e dalla disponibilità a collaborare nei vari ministeri che le vengono affidati.
Dai tratti caratteriali introversi, ha sviluppato la sua vita con un ritmo piuttosto lento: era una sorella che ha dato molto spazio al silenzio e di conseguenza ha saputo ascoltare e pregare per le numerose intenzioni che le venivano affidate. Ha vissuto il ministero dell’intercessione intensamente, senza far rumore, ma favorendo la diffusione della benedizione del Signore. Questa è l’eredità che ci lascia: una presenza serena e calma nonostante le inevitabili battute d’arre-sto del percorso della vita. “Diffondere tranquillità nell’ambiente”: è il risultato della sua pacifica esistenza, un effetto prodotto non per sforzo, ma con gioia. Questo rendeva piacevole e serena la vita fraterna con Suor Auxilia. “Beati quelli che lavorano per la pace, perché saranno chiamati Figli di Dio” (Mt 5,9): una beatitudine che descrive bene lo stile di suor Auxilia. Lei ha imparato a scegliere di essere “pacifica” per portare armonia nelle comunità dove è passata. Le consorelle dicono di lei: “È passata tra noi facendo del bene” come autentica discepola di Gesù. Domenica, 14 febbraio, è stata colpita da un ictus cerebro-vascolare che le ha provocato una paralisi sul lato sinistro: ricoverata nell’ospedale S. Ignazio in Bogotá, giovedì scorso è stata dimessa, ed è rientrata in comunità. Le sorelle si sono prese cura di lei, accompagnandola con la preghiera e i sacramenti, incontro allo Sposo celeste.
Chiediamo per lei la grazia di godere della presenza del Divin Maestro, come ricompensa per una vita generosamente dedicata. Preghiamo per la sua famiglia, soprattutto per suo fratello Efraín, affidando anche la Provincia Colombia/Ecuador in cammino di ridisegnazione apostolica.